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Autore principale: Verdile, Nadia
Pubblicazione: Lucca : Maria Pacini Fazzi, 2016
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Cristina Trivulzio di Belgiojoso (Milano, 28 giugno 1808 – Milano, 5 luglio 1871) è stata una patriota, giornalista e scrittrice italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. Fu editrice di giornali rivoluzionari, e molte sue opere sono incentrate sugli anni della prima guerra d'indipendenza. I suoi nomi di battesimo furono: Maria Cristina Beatrice Teresa Barbara Leopolda Clotilde Melchiora Camilla Giulia Margherita Laura Trivulzio.
La nobile e antica famiglia Trivulzio è stata una delle grandi casate di Milano e della Lombardia, originaria dell'attuale Provincia di Pavia (in particolare dal comune di Trivolzio, dal quale hanno preso il cognome), detentrice di numerosi feudi (Melzo, Borgomanero, Retegno, Casteldidone, Vigevano, Mesocco, Codogno, Omate, ecc.), i cui primi membri sono registrati sin dal X secolo. La casata toccò il suo apogeo nella seconda metà del XV secolo, al tempo degli Sforza, che ne favorirono l'ascesa, salvo poi essere traditi dagli stessi Trivulzio, che passarono al servizio dei Re di Francia. La famiglia ha dato alla storia molti uomini politici, d'arme e diversi ecclesiastici. Giustina Trivulzio, sposa di Sigismondo II d'Este, fu madre di Filippo I d'Este, primo marchese di San Martino. Gli edifici storici riconducibili ai Trivulzio sono numerosi, importanti e dislocati su un ampio spazio territoriale. Tra questi l'omonimo palazzo sito in Milano di proprietà del Casato dalla fine del Quattrocento, sede della Biblioteca e della Collezione Trivulziana che oggi sono ubicate nel Castello Sforzesco. In tale Palazzo nacque Cristina Trivulzio, poi Principessa Barbiano di Belgiojoso d'Este. Le spoglie della famiglia Trivulzio riposavano nel mausoleo Trivulzio presso la basilica di San Nazaro in Brolo: disperse nel XVIII secolo, oggi rimangono solo i cenotafi, realizzati da Francesco Briosco e Marco d'Agrate.
La Gazzetta italiana è stato un giornale patriottico, con cadenza bisettimanale e trisettimanale, fondato a Parigi nel 1845.
La condizione femminile in Italia ha compiuto, nel tempo, moltissimi progressi, di gran lunga significativi; e le donne si sono viste riconoscere durante il XIX e il XX secolo sempre maggiori diritti, che precedentemente erano riconosciuti solo agli uomini. I pieni diritti tra uomo e donna in Italia sono garantiti e pienamente riconosciuti dal 1 gennaio 1948, con l'entrata in vigore della nuova Costituzione Italiana. Al giorno d'oggi, tuttavia, possono permanere alcune disuguaglianze in ambito politico, sociale ed economico che devono essere ancora pienamente superate. Al 2020, infatti, solo cinque donne hanno ricoperto 3 delle 5 massime cariche dello Stato: la carica di presidente del Senato è stata ricoperta da una donna per la prima volta da Maria Elisabetta Alberti Casellati, in carica dal 24 marzo 2018; quella di presidente della Camera per ben tre volte, da Nilde Iotti (1979-1992), Irene Pivetti (1994-1996) e Laura Boldrini (2013-2018); quella di presidente della Corte Costituzionale per la prima volta dal 2019 al 2020 da Marta Cartabia, in carica per 9 mesi con la scadenza naturale del suo incarico istituzionale. Due tra le cinque massime cariche dello Stato (la prima e la quarta) non ancora ricoperte da donne al momento sono quella del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio.
Gian Giacomo Trivulzio, VI marchese di Sesto Ulteriano (Milano, 21 luglio 1774 – Milano, 29 marzo 1831), è stato un nobile, collezionista d'arte, politico e dantista italiano.
Una biografia (dal greco bíos βίος "vita" e gráphein γράφειν, "scrivere") è un testo che contiene la ricostruzione complessiva della vita di una persona, scritto in forma narrativa o di saggio. Quando proviene dallo stesso soggetto, si ha una autobiografia. La storiografia dell'esistenza di una persona è variata nel corso dei secoli in funzione non solo del contesto culturale e del modello letterario, ma anche della considerazione dell'individualità e dell'incidenza delle varie fasi della vita. Attualmente si sono diffuse biografie che, sfruttando gli studi psicoanalitici, dedicano ampio spazio all'infanzia del protagonista; altre culture e civiltà, invece, si limitano a narrare i comportamenti che hanno inciso oggettivamente sulla realtà e trattano l'infanzia solo come un periodo profetico sull'avvenire del soggetto.
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