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Autore principale: Chevrier, Yves
Pubblicazione: Giunti, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: , Paese:
Mao Zedong o Mao Tse-tung (毛澤東T, 毛泽东S, Máo ZédōngP, Mao Tsê-tungW; ; Shaoshan, 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976) è stato un rivoluzionario, politico, filosofo e dittatore cinese, nonché portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte. Sotto la sua guida il partito comunista salì al governo cinese a seguito della vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui dal 1949 fu presidente. Durante la guida della Cina sviluppò un marxismo-leninismo "sinizzato", noto come maoismo, collettivizzando l'agricoltura con il cosiddetto grande balzo in avanti. Il presidente cinese fu anche promotore di un'alleanza (che in seguito ruppe negli anni cinquanta) con l'Unione Sovietica e lanciò la cosiddetta grande rivoluzione culturale. A Mao vengono attribuiti la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, l'intervento cinese in Corea, l'invasione del Tibet e il conflitto sino-indiano del 1962, l'uso della repressione e dei lavori forzati (vedi laogai), la riforma agraria cinese e le conseguenti uccisioni di massa di proprietari terrieri, le politiche del "grande balzo in avanti", la conseguente grande carestia cinese e la rivoluzione culturale. Sotto il regime di Mao si stima che a causa della sua politica morirono tra i 13 e i 46 milioni di cinesi. Come conseguenza dell'incremento dell'aspettativa di vita la popolazione cinese è cresciuta da circa 550 milioni a 900 milioni sotto la sua guida politica. Inoltre il tasso di alfabetizzazione è passato dal 20% nel 1949 a oltre il 65% trent'anni dopo e la condizione della donna è migliorata.Mao viene comunemente chiamato Presidente Mao (毛主席S, Máo ZhǔxíP). All'apice del suo culto della personalità Mao era comunemente noto in Cina come il "quattro volte grande": "Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere" (伟大导师,伟大领袖,伟大统帅,伟大舵手S, Wěidà Dǎoshī, Wěidà Lǐngxiù, Wěidà Tǒngshuài, Wěidà DuòshǒuP).
La Repubblica di Cina o Repubblica cinese fu l'entità politica che si costituì in Cina alla caduta dell'ultimo imperatore della Cina, Pu Yi nel 1912 in seguito al successo della Rivoluzione Xinhai. Seppure non comprendesse tutti i territori del Grande Qing ma solo l’80% (11,077 di 13,1 ÷ 14,7 milioni di km²), includeva anche nazioni diverse come le attuali Mongolia o Taiwan e addirittura due stati vassalli (i Khanati di Kumul e Qinghai). I territori rimasti esclusi e dominati da signori locali divennero noti come "Resti dell'Impero Qing". Nel 1912 la Repubblica governava il 32,21% della popolazione mondiale.In seguito a una serie di eventi nel periodo compreso tra il 1912 e il 1949 il territorio sotto il controllo della Repubblica di Cina si ridusse all'isola di Taiwan, mentre la Cina continentale passò sotto il controllo della neonata Repubblica Popolare Cinese. A questa vera e propria rivoluzione negli anni sessanta ne fece seguito una seconda, passata alla storia come grande rivoluzione culturale cinese. La Repubblica Popolare Cinese fu fondata da Mao Zedong il 1º ottobre 1949 e la prima attività del nuovo sistema politico, stabilitosi con la vittoria rivoluzionaria, fu quella di riportare sotto la sovranità della Cina territori periferici quali il Tibet e lo Xinjiang (1951).
Deng Xiaoping (鄧小平T, 邓小平S, Dèng XiǎopíngP, Teng Hsiao-pingW; ; Guang'an, 22 agosto 1904 – Pechino, 19 febbraio 1997) è stato un politico, rivoluzionario e militare cinese. Ha ricoperto ruoli direttivi nel Partito Comunista Cinese (PCC) a più riprese nel corso dell'era di Mao Zedong, diventando leader de facto della Cina dal 1978 al 1992. Deng fu il cuore della seconda generazione dei leader del Partito Comunista Cinese. Sotto il suo controllo la Cina divenne una delle economie dalla crescita più rapida, senza che il partito perdesse il controllo del Paese. È stato il pioniere della riforma economica cinese e l'artefice del "socialismo con caratteristiche cinesi", teoria che mirava a giustificare la transizione dall'economia pianificata a un'economia aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo stato nelle prospettive macroeconomiche. Nel decennio tra gli anni ottanta e novanta, da lui guidati, la Repubblica Popolare Cinese restaurò relazioni strategiche e geopolitiche con l'Unione Sovietica, abbandonando la "teoria dei tre mondi", antisovietica e di ascendenza maoista.
Il grande balzo in avanti (大躍進T, 大跃进S, DàyuèjìnP) fu un piano economico e sociale praticato dalla Repubblica Popolare Cinese dal 1958 al 1961, che si propose di mobilitare la vasta popolazione cinese per riformare rapidamente il paese, trasformando il sistema economico rurale, fino ad allora basato sull'agricoltura, in una moderna e industrializzata società comunista, caratterizzata anche dalla collettivizzazione. Mao Zedong basò il suo programma sulla teoria delle forze produttive. Il Grande balzo si rivelò tuttavia un disastro economico tale da condizionare la crescita del paese per diversi anni. Storicamente, è considerato dalla maggior parte degli autori come la principale causa della gravissima carestia del 1960, nella quale morirono da 14 a 43 milioni di persone (a seconda delle fonti).(cfr. §La carestia e le sue cause)
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