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La Maremma (pronuncia: [maˈremma]) è una vasta regione geografica compresa fra Toscana e Lazio, di circa 5000 km², che si affaccia sul Mar Tirreno e sul Mar Ligure. Oltre a una parte centrale, corrispondente alla provincia di Grosseto fino alle pendici del Monte Amiata e delle Colline Metallifere e fino alla media valle dell'Ombrone (Maremma Grossetana), comprende la fascia costiera tra Piombino e il Cecina (Maremma Livornese, già Maremma Pisana) e si spinge nel Lazio fin verso Civitavecchia. Il territorio è in prevalenza pianeggiante e alluvionale, ma in parte anche collinare. Erroneamente, spesso viene considerata Maremma soltanto quella grossetana, a causa della recente maggiore notorietà.
Pia de' Tolomei (Siena, ... – Maremma, XIII secolo) è stata una gentildonna senese identificata, secondo una tradizione legata agli antichi commentatori della Divina Commedia, con la Pia citata da Dante nel V canto del Purgatorio. La sua biografia è stata ricostruita per chiarire la vicenda misteriosa del personaggio del passo dantesco, tramite l'integrazione delle varie informazioni archivistiche disponibili. Essa culminò col presumibile omicidio della nobildonna, scandaloso al tempo della scrittura della Commedia e lungamente restato oscuro, sino a tempi molto recenti.
L'Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana è un archivio etno-antropologico istituito nel 1979 dal comune di Grosseto, per iniziativa di Roberto Ferretti. Nel 1993 l'archivio è diventato una sezione specializzata della Biblioteca comunale Chelliana di Grosseto, finché nel 2016 non ha assunto la forma di associazione culturale. L'archivio è stato realizzato per studiare, analizzare scientificamente e valorizzare i diversi aspetti della cultura popolare maremmana, e per conservarne la documentazione. Roberto Ferretti, che insieme ad Alfio Gianninoni, allora assessore alla cultura al Comune di Grosseto, è stato il principale artefice dell'archivio, aveva dato un contributo essenziale alla definizione di un progetto che non era solo culturale, ma anche sociale e politico, e che nello studio, la documentazione e il recupero delle tradizioni popolari vedeva un rovesciamento ideale delle condizioni dell'esistenza delle classi subalterne.
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