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Autore principale: Marchetti, Fausto
Pubblicazione: Carrara : Acrobat Media, stampa 1999
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
Carrara (Carara in dialetto carrarese) è un comune italiano di 60 909 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. È il centro più importante al mondo per quanto riguarda l'estrazione e la lavorazione del suo famoso marmo, bianco e molto pregiato che viene estratto dalle vicine Alpi Apuane. L'emblema della città è una ruota con il motto Fortitudo mea in rotā (in latino: "La mia forza è nella ruota"). Questo stemma parlante fa riferimento al nome stesso della città, nonché alle ruote dei carri che trasportavano i marmi, principale fonte di ricchezza per Carrara. Un'interpretazione alternativa sostiene che sia invece un simbolo legato al dio celtico Taranis, in genere rappresentato con il fulmine in una mano e una ruota a sei o otto raggi nell'altra; Taranis, assimilabile a Giove, era il nume tutelare delle tempeste da cui i cavatori apuani dovevano proteggersi e il cui nome potrebbe aver generato il toponimo di Torano, oggi frazione di Carrara. Con Massa, nel periodo tra il XV ed il XIX secolo, costituì il Ducato di Massa e Carrara. Il 12 gennaio 2007 la città di Carrara è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile per il contributo dato tra il 1943 e il 1945 alla lotta di Liberazione dal nazi-fascismo che vide impegnati moltissimi partigiani in questa provincia.
Francesco Carrara (Lucca, 18 settembre 1805 – Lucca, 15 gennaio 1888) è stato un giurista e politico italiano di ispirazione liberale. È stato uno fra i primi studiosi di diritto criminale a voler abolire la pena di morte in Europa.
Carrara (Carara in dialetto carrarese) è un comune italiano di 60 909 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. È il centro più importante al mondo per quanto riguarda l'estrazione e la lavorazione del suo famoso marmo, bianco e molto pregiato che viene estratto dalle vicine Alpi Apuane. L'emblema della città è una ruota con il motto Fortitudo mea in rotā (in latino: "La mia forza è nella ruota"). Questo stemma parlante fa riferimento al nome stesso della città, nonché alle ruote dei carri che trasportavano i marmi, principale fonte di ricchezza per Carrara. Un'interpretazione alternativa sostiene che sia invece un simbolo legato al dio celtico Taranis, in genere rappresentato con il fulmine in una mano e una ruota a sei o otto raggi nell'altra; Taranis, assimilabile a Giove, era il nume tutelare delle tempeste da cui i cavatori apuani dovevano proteggersi e il cui nome potrebbe aver generato il toponimo di Torano, oggi frazione di Carrara. Con Massa, nel periodo tra il XV ed il XIX secolo, costituì il Ducato di Massa e Carrara. Il 12 gennaio 2007 la città di Carrara è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile per il contributo dato tra il 1943 e il 1945 alla lotta di Liberazione dal nazi-fascismo che vide impegnati moltissimi partigiani in questa provincia.
I sovrani di Massa e Carrara furono coloro che regnarono dal XV al XIX secolo sul territorio costituito dai due Stati distinti di Massa e Carrara, nell'odierna Toscana nord-occidentale, al confine con la Liguria. I due Stati erano accomunati in un'unione personale e, trattandosi dunque di due entità statali disgiunte de jure, ogni sovrano portava due titoli diversi, uno connesso alla corona di Massa ed uno a quella di Carrara. Con "sovrani", dunque, si intendono i membri di tre differenti dinastie (Malaspina, Cybo-Malaspina, Este) che nei secoli furono, cronologicamente: Signori di Massa Signori di Massa e Signori di Carrara Marchesi di Massa e Signori di Carrara Principi di Massa e Marchesi di Carrara Duchi di Massa e Principi di CarraraLa storia di Massa-Carrara venne interrotta solamente nel 1796, con la venuta in Italia di Napoleone Bonaparte, che abolì il doppio Stato. Solamente dopo la sconfitta di quest'ultimo nel 1814, Massa e Carrara vennero ripristinate ma, ben presto, la loro esistenza sarebbe giunta al termine. Infatti, alla morte nel 1829 dell'ultima sovrana regnante, Massa e Carrara vennero annesse al Ducato di Modena e Reggio e, alla deposizione del duca sovrano di quest'ultimo Stato nel 1859, il territorio dell'ex Massa-Carrara venne annesso insieme ad altri al Regno di Sardegna che, di lì a poco, avrebbe fondato il nuovo Regno d'Italia.
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