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Pubblicazione: Milano [etc.] : McGraw-Hill, c2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La storia dei Maya ha inizio intorno al 2000 a.C. nell'area meridionale del Messico (attuali stati federali del Chiapas, del Quintana Roo, del Campeche, dello Yucatán), nel Guatemala, a El Salvador e nel Belize (ex Honduras britannico).
Gli antichi maya furono una popolazione insediatasi in Mesoamerica dove svilupparono una civiltà nota per l'arte, per l'architettura, per i raffinati sistemi matematici e astronomici, e per la scrittura, l'unico sistema noto di scrittura pienamente sviluppato nelle Americhe precolombiane. La civiltà dei maya si sviluppò in una zona che comprende l'odierno sudest messicano, il Guatemala e il Belize, oltre a porzioni occidentali dell'Honduras e di El Salvador. Questa regione è costituita dalle pianure del nord, che comprendono la penisola dello Yucatán, dagli altopiani della Sierra Madre, che si estendono dallo stato messicano del Chiapas verso tutto il sud del Guatemala e poi in El Salvador, e dalle pianure meridionali del litorale del Pacifico. Durante il periodo preclassico, questa civiltà costituì le prime comunità stanziali e adottò la coltivazione degli alimenti che diventarono base della loro alimentazione, tra cui mais, fagioli, zucche e peperoncini. Le prime città maya si svilupparono tra il 750 a.C. e il 500 a.C. ed esse vantavano monumentali architetture, come i grandi templi impreziositi da elaborate facciate in stucco. La scrittura geroglifica fu utilizzata a partire dal III secolo a.C. Nel tardo periodo preclassico, un certo numero di grandi città crebbero nel Bacino di Petén e Kaminaljuyu diventò un centro molto importante negli altopiani del Guatemala. Con l'avvento delle costruzioni dei monumenti scolpiti con le date del lungo computo, avvenuto intorno al 250 d.C., si fa coincidere l'inizio del periodo classico. Tale periodo vide i Maya fondare numerose città-stato collegate da una fitta rete commerciale. Due città rivali, Tikal e Calakmul, divennero molto potenti. Il periodo classico fu caratterizzato anche dall'intervento intrusivo della città messicana di Teotihuacan nella loro politica dinastica. Nel IX secolo vi fu un diffuso collasso politico nella regione centrale che sfociò in una guerra civile con un conseguente abbandono delle città e uno spostamento verso nord della popolazione. Il successivo periodo postclassico, vide sorgere a nord l'insediamento di Chichén Itzá e l'espansione dell'aggressivo regno Quiché di Q'umarkaj nelle regioni collinari del Guatemala. Nel XVI secolo, l'impero spagnolo colonizzò la regione mesoamericana e, dopo una lunga serie di campagne militari, l'ultima città maya cadde definitivamente nel 1697. La legge del periodo classico fu centrata intorno al concetto di "re divinità", che agiva come mediatore tra i mortali e il regno soprannaturale. Il potere sovrano era patrilineare e veniva normalmente passato al figlio maggiore. La politica maya fu caratterizzata da un sistema chiuso di patronato, anche se l'esatto sistema amministrativo variava da una città-stato all'altra. Verso la fine del periodo classico, gli appartenenti all'aristocrazia risultarono numericamente aumentati, con una conseguente riduzione del potere esclusivo del re divino. La civiltà maya sviluppò forme d'arte altamente sofisticate, utilizzando per le loro opere materiali sia deperibili che non deperibili, tra cui legno, la giada, l'ossidiana, la ceramica, la pietra scolpita, gli stucchi e gli affreschi finemente dipinti. Le città maya tendevano ad espandersi casualmente e il centro cittadino era occupato da complessi commerciali e amministrativi, circondati da una serie di quartieri residenziali edificati disordinatamente. Spesso, diverse zone della città erano collegate da strade rialzate. Le costruzioni principali erano i palazzi, i templi-piramide, i campi per il gioco della palla e le strutture dedicate all'osservazione astronomica. La classe elitaria maya era in grado di leggere e scrivere e sviluppò un complesso sistema di scrittura geroglifica che fu la più avanzata delle Americhe precolombiane. I Maya raccolsero la loro storia e la loro conoscenza in alcuni libri, di cui rimangono solo tre esemplari, i restanti furono distrutti dagli spagnoli. Tuttavia vi sono anche un gran numero di testimonianze ritrovate su steli e ceramiche. I Maya svilupparono un sistema altamente complesso di calendari rituali e la loro matematica comprendeva uno dei primi casi di zero esplicito nel mondo.
Per collasso della civiltà maya del periodo classico si intende il declino e l'abbandono delle città del periodo classico (300-900) da parte dei Maya delle ‘'terre basse'’ tra l'VIII e il IX secolo. Gli anni dall'800 al 900 vengono spesso definiti '’periodo classico terminale'’. Il collasso della civiltà maya resta per ora uno dei misteri non risolti della storia umana, reso più affascinante dall'elevato sviluppo cui era pervenuta la civiltà Maya dal punto di vista culturale, sociale e tecnologico prima del repentino declino. Per i centri maya altamente sviluppati della parte meridionale delle terre basse il tracollo si realizza nel corso dell'VIII e IX secolo e culmina di lì a poco con l'abbandono delle città. Sono state elaborate nel tempo qualcosa come 88 tra teorie e relative varianti anche se non vi è una spiegazione universalmente riconosciuta dell'evento. Sembra ottenere particolare favore la teoria che chiama in causa l'avvento di un periodo di grande siccità.Dal punto di vista archeologico il declino è attestato dalla cessazione di iscrizioni monumentali e dall'arresto della costruzione di opere architettoniche di grandi dimensioni. Di seguito le varie teorie formulate nel corso degli anni.
La mitologia dei Maya comprende tutte quelle credenze e racconti in cui compaiono forze della natura personificate, le divinità e gli eroi principali che interagiscono con queste. Altre parti della tradizione orale maya, come racconti di animali e storie a contenuto moraleggiante, non appartengono propriamente al campo della mitologia. La mitologia maya è parte della mitologia mesoamericana.
Il webdesign o web design, letteralmente progettazione per il world wide web, è un'espressione inglese utilizzata anche nella lingua italiana per indicare la fase di progettazione e di sviluppo tecnico di un sito web. Il web designer è colui che progetta e crea le singole pagine web: in generale è il responsabile del funzionamento tecnico del sito, della comunicazione in esso presente, dell'aspetto grafico e del coinvolgimento degli utenti che visitano il sito (user experience). Il web designer è anche il responsabile finale della qualità di un sito web e garantisce che i siti siano accattivanti dal punto di vista grafico, abbiano un buon impatto visivo, siano semplici da navigare, compatibili con le esigenze dei visitatori e accessibili utilizzando browser e dispositivi diversi: a lui spetta il compito di coniugare design e navigazione mediante l'utilizzo delle tecnologie digitali disponibili. Il web design, nato con lo svilupparsi del World Wide Web, presenta analogie teoriche con l'architettura: così come un architetto nella costruzione di un palazzo, infatti, il web designer deve disporre di competenze che vanno dallo studio del singolo elemento, alla complessità del progetto, e avere competenze relative a comunicazione digitale, usabilità e accessibilità.
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