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Autore principale: Rolin, Olivier
Meroe (Mèroe; meroitico: Medewi o Bedewi; egizio: Mrw.(t); greco: Μερόη; latino: Merŏē; in arabo: مرواه, Meruwah) è il nome di un'antica città posta sulla riva orientale del Nilo, a circa 6 km a nord-est della stazione di Kabushiya vicino a Shendi (Sudan), circa 200 km a nord della capitale Khartum. Nei pressi del sito si trovano alcuni villaggi chiamati Bragrawiyah. Meroe fu la capitale del regno di Kush per molti secoli. La città ha dato il nome di Isola di Meroe per il Butaana, una regione circondata da tre lati dal fiume Nilo. La città di Meroë era ai margini del Butana. C'erano altre due città meroitiche a Butana: Musawwarat es-Sufra e Naqa. Il primo di questi siti ricevette il nome Meroë dal re persiano Cambise, in onore di sua sorella chiamata con quel nome. La città aveva originariamente portato l'antica denominazione Saba, dal nome del fondatore originale del paese. L'eponimo Saba, o Seba, prende il nome da uno dei figli di Cush (Genesi 10: 7). La presenza di numerosi siti meroitici all'interno della regione occidentale della Butana e al confine della Butana vera e propria è significativa per l'insediamento del nucleo della regione sviluppata. L'orientamento di questi insediamenti mostra l'esercizio del potere statale sulla produzione di sussistenza.Il Regno di Kush fu una delle compagini statali che fiorirono lungo il medio corso del Nilo. È uno dei primi e più impressionanti stati trovati a sud del Sahara. Guardando la specificità dei primi stati circostanti nel mezzo del Nilo, la comprensione di Meroë in combinazione con gli sviluppi storici di altri stati storici può essere migliorata osservando lo sviluppo delle caratteristiche delle relazioni di potere all'interno di altri stati della Valle del Nilo.Il sito dell'antica città è caratterizzato da oltre due centinaia di piramidi, di cui molte in rovina, suddivise in tre gruppi ed è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2011.
Con il termine Kush (lingua egizia 𓎡𓄿𓈙𓈉 k3š, pronunciato kuɫuʃ o kuʔuʃ; cuneiforme 𐎤𐎢𐏁𐎡𐎹𐎠; pronunciato Kūshīyā; lingua greca antica Κους o Aithiopia, Αἰθιοπία) si intende la regione o l'omonimo regno, situato in Nubia (Nord Africa), tra il sud dell'Egitto moderno e la parte settentrionale del Sudan, in cui si svilupparono alcune importanti civiltà e culture. Come per gli egizi, l'asse dello sviluppo della civiltà di Kush fu il fiume Nilo sulle cui rive si formarono vari centri di civilizzazione tra cui Kerma, Napata e Meroe. Per lunghi periodi la storia della regione fu influenzata e legata a quella dell'antico Egitto con un'alternanza di periodi di dominazione egizia e di autonomia politica. Fiorita in un periodo in cui l'attraversamento del Sahara era meno arduo di quanto non sia oggi, la civiltà di Kush ebbe probabilmente un ruolo determinante come tramite culturale fra i popoli del bacino del Mediterraneo e quelli dell'Africa subsahariana.La regione della Nubia è stata una delle prime culla della civiltà, producendo diverse società complesse che si occupavano di commercio e industria. La città-stato di Kerma emerse come forza politica dominante tra il 2450 e il 1450 a.C., controllando la Valle del Nilo tra la prima e la quarta cataratta, un'area grande quanto l'Egitto. Gli egiziani furono i primi a identificare Kerma come "Kush" e nel corso dei secoli successivi le due civiltà s'impegnarono in guerre, scambi commerciali e scambi culturali intermittenti.Gran parte della Nubia passò sotto il dominio egiziano durante il periodo del Nuovo Regno (1550-1070 a.C.). In seguito alla disintegrazione dell'Egitto nel c.d. "Collasso dell'Età del Bronzo", i Kushiti ristabilirono un regno a Napata (attuale Karima, in Sudan). Sebbene il Kush avesse sviluppato molte affinità culturali con l'Egitto, come la venerazione di Amon, e le famiglie reali di entrambi i regni spesso si sposassero tra loro, la cultura kushita si mantenne distinta da quella egizia e nell'arte egizia i "Kushiti" furono sempre ben distinti quanto ad abbigliamento, aspetto e persino i mezzi di trasporto.Re Kashta "il Kushita" divenne pacificamente sovrano dell'Alto e del Basso Egitto, mentre sua figlia, Amenardis I, fu nominata Divina Adoratrice di Amon a Tebe. Pianki invase l'Egitto nell'VIII secolo a.C., stabilendo la XXV Dinastia. Anche la figlia di Pianki, Shepenupet II, fu nominata Divina Adoratrice di Amon. I monarchi di Kush governarono l'Egitto per oltre un secolo fino alla conquista assira, venendo infine espulsi dall'egiziano Psammetico I a metà del VII secolo a.C. In seguito alla rottura dei legami con l'Egitto, la capitale imperiale kushita si spostò a Meroe, momento in cui il Kush divenne noto ai Greci come Etiopia. Il Kush rimase una grande potenza regionale fino al IV secolo d.C., quando s'indebolì e disintegrò causa ribellioni interne. Meroe fu conquistata e distrutta dal regno di Axum, segnando la fine del regno e la sua dissoluzione nelle tre comunità di Nobazia, Makuria e Alodia. A lungo oscurato dal suo più importante vicino egiziano, le scoperte archeologiche dalla fine del XX secolo hanno rivelato che il Kush fu una civiltà molto avanzata. I Kushiti avevano la loro lingua e scrittura precipue; un'economia complessa basata sul commercio e l'industria; padroneggiavano il tiro con l'arco; svilupparono una società urbana complessa con livelli straordinariamente alti di partecipazione femminile.
Situate nell'odierno Sudan, le piramidi nubiane sono piramidi costruite da vari re dei regni Kush (Napata, Meroë) ed egizio, oltre 500 anni dopo che in Egitto e nella valle del Nilo se ne era cessata la costruzione. La parte di valle del Nilo nota come Nubia, nell'odierno Sudan, ospitò in antichità tre diversi regni Kush. Il primo ebbe la capitale a Kerma e durò dal 2600 al 1520 a.C. Il secondo si trovava a Napata dal 1000 al 300 a.C., ed infine l'ultimo fu a Meroë (300 a.C.–300 d.C.). Kerma fu il primo regno centralizzato della Nubia, con le sue forme indigene di architettura e le sue usanze funerarie. Gli ultimi due regni, Napata e Meroe, furono fortemente influenzati dall'antico Egitto, culturalmente, economicamente, politicamente e militarmente. I regni Kush, a turno, entrarono in dura competizione con l'Egitto. Durante l'ultimo periodo della storia dell'antico Egitto, i re di Napata conquistarono ed unificarono l'Egitto. I Napatani divennero i faraoni della XXV dinastia egizia. Il dominio napata sull'Egitto terminò con la conquista assira del 656 a.C.
La Nubia è una regione comprendente l'Egitto Meridionale ("Bassa Nubia") lungo le rive del Nilo e la parte settentrionale del Sudan ("Alta Nubia"), approssimativamente dalla prima alla quinta Cateratta del Nilo. Il clima è fortemente continentale con ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte. La regione si presenta montuosa e desertica. A parte il Nilo ed i suoi affluenti, data la scarsità delle precipitazioni, i corsi d'acqua sono a carattere torrentizio stagionale (widyān). In tempi antichi costituiva un regno indipendente, il Regno di Kush, sede di un'antica civiltà che fu una sorta di anello di congiunzione tra le genti del bacino Mediterraneo e quelle dell'Africa nera.
La letteratura francese comprende l'insieme delle opere scritte da autori di nazionalità francese e/o di lingua francese. Nella sua prima accezione, tale definizione tende a includere anche le opere letterarie scritte in lingue galloromanze diverse dal francese, quali l'anglo-normanno, il gallo o il piccardo, nell'ambito della produzione poetica e vernacolare del Medioevo. Nel caso della poesia trobadorica in provenzale, invece, gli studiosi sono propensi a sottolineare la sostanziale autonomia di questa tradizione culturale fiorita nelle regioni del Midi. La seconda accezione comprende anche tutti quegli scrittori di lingua francese e in lingua francese, ma non francesi, attivi in Europa dal Medioevo ai giorni nostri. Personalità illustri come Jean-Jacques Rousseau (ginevrino), Georges Simenon (belga) o Samuel Beckett (irlandese) sono tradizionalmente collocati nell'ambito della letteratura francese benché nessuno di loro sia francese. Le ragioni di tale inclusione si spiegano con la tendenza, tipica degli autori vissuti nei territori francofoni confinanti con la Francia, ad assorbire i modelli culturali e le forme letterarie sviluppatesi nell'Esagono. Per quanto riguarda la produzione letteraria dei continenti extra-europei, invece, si preferisce parlare di letteratura francofona per definire quel vasto panorama di scrittori, generalmente di nazionalità differenti, che utilizzano la lingua francese per descrivere realtà sociali, politiche e culturali peculiari delle loro terre d'origine. La tradizione letteraria francese è una delle più antiche e importanti del mondo occidentale. Si considera che essa abbia avuto origine con le prime testimonianze scritte della lingua, risalenti addirittura al IX secolo (Sequenza di Sant'Eulalia, 888), e che si sia in seguito sviluppata senza soluzione di continuità fino ai giorni nostri. Laboratorio di decisiva importanza per la nascita della lirica cortese nel Medioevo, luogo di codificazione delle regole del teatro classico durante il Seicento, strumento di propagazione delle idee illuministe durante il XVIII secolo, luogo d'origine del romanzo realista e della poesia simbolista nell'Ottocento, veicolo di nuove forme letterarie per lo sviluppo della prosa novecentesca, la letteratura francese è talvolta accostata alla letteratura greca e alla letteratura latina in ragione della sua forte tradizione normativa, promossa soprattutto dall'Académie française. I generi più importanti in cui si articola la letteratura francese sono il teatro, la poesia, la prosa narrativa e l'autobiografia. Alcuni tra i suoi rappresentanti più noti sono Jean Bodel, Chrétien de Troyes, François Villon, François Rabelais, Pierre Corneille, Molière, Jean Racine, Voltaire, Honoré de Balzac, Alexandre Dumas, Stendhal, Victor Hugo, Gustave Flaubert, Charles Baudelaire, Émile Zola, Marcel Proust, Guillaume Apollinaire, Louis-Ferdinand Céline, Jacques Prévert, Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Marguerite Yourcenar, Jules Verne, Arthur Rimbaud, Michel Foucault, Paul Verlaine, Maurice Leblanc e Marchese De Sade.
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