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Autore principale: Burali Forti, Cosimo
Pubblicazione: Arezzo : Autogr., 1868
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Un coro è un complesso di persone che cantano insieme. Questo può avvenire: a una voce sola, all'unisono (ma anche all'ottava, nel caso di cori composti di voci maschili e femminili o di adulti e ragazzi); nella tradizione ecclesiastica, il canto corale monodico è peculiare del canto gregoriano; oppure, come più spesso accade, soprattutto nella musica occidentale di estrazione colta, a più parti diverse, con una strutturazione polifonica.La parola deriva dal latino chorus e dal greco χορός. Con questo termine, in architettura si indica anche la zona absidale abitualmente occupata dai cantori durante le funzioni liturgiche in chiesa, o il luogo dove erano collocati i sedili dei cantori, detti stalli, o scranni; il termine coro indica anche una composizione musicale scritta per tale organico. I componenti sono chiamati cantori o coristi. Il direttore è detto 'maestro del coro'. Nei cori professionali italiani il corista è identificato, anche in sede contrattuale, con la locuzione 'artista del coro'.
Nella liturgia cattolica, la messa tridentina è quella forma della celebrazione eucaristica del rito romano promulgata da papa Pio V nel 1570 a richiesta del Concilio di Trento, in continuità con il rito romano che è noto dai tempi di papa Gregorio I. Fu mantenuta, con modifiche minori, nelle edizioni successive del Messale Romano fino a quella promulgata da Giovanni XXIII nel 1962. Per quattro secoli fu la forma della liturgia eucaristica della maggior parte della Chiesa latina fino alla pubblicazione dell'edizione del Messale promulgata da papa Paolo VI nel 1969 a seguito del Concilio Vaticano II. Tutte le edizioni tridentine, pur introducendo alcune modifiche, contenevano il testo della bolla Quo primum tempore con la quale Pio V promulgò la prima edizione e recavano come titolo Missale Romanum ex decreto Sacrosancti Concilii Tridentini restitutum, mentre le edizioni successive al 1969 hanno per titolo Missale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum. Il XX secolo ha visto modifiche operate in particolare da papa Pio X, papa Pio XII e papa Giovanni XXIII. L'uso dell'edizione 1962, ma non di quelle anteriori, è ancora permesso come «forma straordinaria del rito romano», espressione che indica che, se da una parte non è più la forma ordinaria o "normale", dall'altra parte non è un rito distinto, ma solamente una «diversa forma del medesimo rito».
Sono dette policorali tutte le composizioni scritte per un organico distribuito in due o più gruppi vocali e strumentali denominati cori. Ciascun coro di una composizione ha una propria autonomia armonica, in modo che nel momento dell'esecuzione essi possano essere posizionati distanti tra loro, in modo da sonorizzare meglio un ambiente di grandi dimensioni.
La Messa in Si minore (BWV 232) è una composizione di musica sacra scritta da Johann Sebastian Bach. Come il nome stesso spiega, si tratta della trasposizione musicale della Messa nell'usuale lingua latina del rito cattolico, quella che viene definita messa cantata. Alcune parti della Messa in Si minore risalgono al 1724, tuttavia l'insieme è stato completato nella forma attuale nel 1749, l'anno prima della morte del compositore, avvenuta nel 1750.
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Record aggiornato il: 2024-04-28T02:26:17.757Z