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Titolo uniforme: Mexico.
Edizione: 11. ed
Pubblicazione: Torino : EDT, 2015
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Messico (spagnolo: México; nahuatl: Mēxihco), ufficialmente gli Stati Uniti Messicani (spagnolo: Estados Unidos Mexicanos; nahuatl: Mēxihcatl Tlacetilīlli Tlahtohcāyōtl), è una democrazia rappresentativa composta da trentuno Stati. Secondo la Costituzione messicana la sede dei poteri della federazione e capitale dello Stato è Città del Messico. Occupa la parte meridionale dell'America settentrionale, e la parte settentrionale dell'America Latina. Il Messico è delimitato a nord dal confine con gli Stati Uniti d'America, a est dal golfo del Messico e dal mare Caraibico, a sud-est dal Belize e dal Guatemala e a ovest dall'oceano Pacifico. Con una superficie di 1.972.550 km² il Messico è il 14º paese più esteso del mondo mentre con 128.649.565 persone, oltre ad essere il 10º paese più popoloso del mondo, e anche lo stato ispanofono più popoloso e il secondo stato cattolico dopo il Brasile. Lo spagnolo è parlato in Messico con molte lingue indigene, ufficialmente riconosciute. L'insediamento umano in questo territorio risale a circa undicimila anni fa e da allora si succedettero svariati popoli, sia agricoltori della Mesoamerica sia nomadi. Dopo la conquista spagnola il Messico cominciò la sua lotta per l'indipendenza politica nel 1810. In seguito per quasi un secolo il paese è stato coinvolto in una serie di guerre interne e d'invasioni straniere che hanno avuto un impatto forte in tutti gli ambiti della vita messicana. Per la maggior parte del XX secolo (principalmente per la prima metà) si assistette a un periodo di forte crescita economica nel contesto di una politica dominata da un unico partito politico. Per volume di prodotto interno lordo (PIL) nominale il Messico è considerata la quattordicesima economia mondiale. Tuttavia la distribuzione della ricchezza è estremamente diseguale, tanto che gli indici di sviluppo umano possono variare enormemente fra zona e zona del paese. Per una buona parte del XX secolo la principale fonte di ricchezza del paese è stato il petrolio, anche se il processo di industrializzazione del paese ha permesso la diversificazione dell'economia. Le rimesse dei lavoratori all'estero sono aumentate di anno in anno e rappresentano il 3% del PIL costituendo un'importante fonte di valuta estera per il paese, accanto ai proventi delle esportazioni di petrolio e del turismo. Dopo la cattura di Pablo Escobar la lotta per il controllo delle rotte della droga per gli Stati Uniti d'America attraverso il Messico ha prodotto una vera e propria guerra civile tra i vari cartelli della droga, che ha portato a oltre 100.000 morti. Il Messico è una potenza regionale e uno dei due paesi dell'America Latina insieme al Cile a essere membro dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Il confine tra il Messico e gli Stati Uniti d'America divide i due paesi da Oceano ad Oceano, correndo per circa 3000 chilometri e lambendo quattro Stati americani e sei Stati messicani.
La guerra Messico-Stati Uniti, guerra messicano-statunitense o guerra Messico-statunitense vide contrapporsi gli Stati Uniti d'America, durante la presidenza Polk, e la Prima repubblica messicana tra il 1846 ed il 1848. Negli Stati Uniti il conflitto è conosciuto come guerra messicana o guerra di Mr. Polk; in Messico invece è nota come intervento statunitense, invasione statunitense in Messico o guerra degli Stati Uniti contro il Messico. Il conflitto scoppiò come conseguenza degli attriti tra i due paesi in seguito all'annessione statunitense del Texas nel 1845, osteggiata dal Messico che lo considerava ancora parte della sua nazione. La repubblica del Texas era di fatto un Paese indipendente che divenne parte degli Stati Uniti, nonostante diversi politici americani fossero contrari, poiché il Texas riconosceva la schiavitù e la sua annessione avrebbe modificato l'equilibrio tra Stati del Nord antischiavisti e Stati del Sud. Alle Elezioni presidenziali del 1844, vinse il democratico James Knox Polk con la promessa di espandere gli Stati Uniti verso ovest; da qui l'annessione del Texas l'anno seguente. Polk andò oltre, inviando nella regione un'unità dell'esercito e contemporaneamente una missione diplomatica in Messico per negoziare un indennizzo. La presenza militare statunitense era pianificata per provocare il Messico e spingerlo ad attaccare, per poterlo poi biasimare e convincere il Congresso ad appoggiare il conflitto. Alla fine, i messicani attraversarono il Rio Grande scontrandosi con gli statunitensi nell'incidente di Thornton, dando un motivo al Congresso per dichiarare guerra. Le forze statunitensi rapidamente occuparono la regione di Santa Fe de Nuevo México e dell'alto Rio Grande, dirigendosi inoltre verso la costa del Pacifico, nella provincia messicana della Alta California, puntando poi verso sud mentre lo Squadrone del Pacifico della US Navy bloccava i porti anche nella Baja California. Nonostante ciò, il Governo messicano rifiutò di firmare una pace, obbligando gli Stati Uniti ad invadere l'entroterra del Messico. Il generale Winfield Scott raggiunse così, e conquistò, Città del Messico. Anche se militarmente sconfitto, il Messico non aveva alcuna intenzione di negoziare, finché Nicholas Trist non riuscì a concludere con successo il Trattato di Guadalupe Hidalgo nel 1848. Esso mise fine al conflitto, con il Messico che accetta di cedere oltre al Texas anche l'Alta California e il Santa Fe de Nuevo México. Gli Stati Uniti accettarono di pagare 15 milioni di dollari come compensazione per i danni materiali e cancellare 3,25 milioni di dollari di debito che il Messico aveva con cittadini americani. Il Messico infine accetta il Rio Grande come nuovo confine tra i due paesi. La vittoria e l'espansione territoriale ottenuta da Polk ispirò un senso di patriottismo in diverse aree degli Stati Uniti, ma sia la guerra sia il trattato diedero vita a dure critiche, a causa del numero di vittime, del costo economico e dei metodi brutali usati nel conflitto. La questione su come gestire i nuovi territori intensificò ulteriormente il dibattito sulla schiavitù negli Stati Uniti d'America. La "Condizione Wilmot", che esplicitamente proibiva l'estensione della schiavitù nei territori acquisiti, non venne infine approvata dal Congresso, nonostante il dibattito fosse già cominciato durante il conflitto. In Messico, la guerra aggravò le agitazioni politiche interne, soprattutto a causa delle perdite civili, della situazione finanziaria disastrata e dei territori persi.
Guadalajara è una città del Messico centroccidentale, capoluogo dello stato di Jalisco, situata a 1561 metri sopra il livello del mare. L'agglomerato urbano che forma la metropoli conta circa 5 milioni di abitanti nel 2015, mentre la sola città ne conta 1,46 milioni. A Guadalajara è presente un campus dell'Università Panamericana.
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