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Autore principale: Ramous, Mario
La metrica è la struttura ritmica di un componimento poetico, descritta attraverso la lunghezza, tipo e accentuazione dei versi e del tipo di rime utilizzate: la critica letteraria, analizzando una parte significativa della produzione poetica di una certa cultura, stabilisce dei canoni, delle categorie ricorrenti e significative, che classificano la composizione dei versi e delle strofe. In linguistica lo studio dei metri e della versificazione viene detto prosodia. In senso più ampio la prosodia si occupa dello studio della struttura metrica dei componimenti poetici, estendendosi allo studio degli aspetti ritmici della prosa, sia formale che informale, con le sue variazioni da lingua a lingua e anche comparativamente tra stili e tradizioni poetiche differenti. In greco ed in latino era fondata sulla quantità (brevità, o lunghezza) delle sillabe (metrica quantitativa); nelle moderne lingue anglosassoni si basa su rima e alternanza degli accenti (metrica accentuativa); nelle lingue romanze su rime, accenti e numero delle sillabe. Sempre con il termine metrica si indica anche la branca della scienza filologica che si occupa dello studio di queste strutture.
La poesia (dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di "creazione") è una forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d'animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa, in cui le parole non sottostanno alla metrica. La lingua nella poesia ha una doppia funzione: - Vettore di significati - con contenuti sia informativi sia emotivi; - Vettore di suoni. Per svolgere efficacemente questa duplice funzione, la sintassi e l'ortografia possono subire variazioni rispetto alle norme dell'Italiano neostandard (le cosiddette licenze poetiche) se ciò è funzionale (non solo esteticamente) ai fini della comunicazione del messaggio. A questi due aspetti della poesia se ne aggiunge un terzo quando una poesia, anziché essere letta direttamente, è ascoltata: con il proprio linguaggio del corpo e il modo di leggere, il lettore interpreta il testo, aggiungendo la dimensione teatrale della dizione e della recitazione. Nel mondo antico - ed anche in molte culture odierne - poesia e musica sono spesso unite, come accade anche nei Kunstlieder tedeschi, poesie d'autore sotto forma di canzoni accompagnate da musiche appositamente composte. Queste strette commistioni fra significato e suono rendono estremamente difficile tradurre una poesia in lingue diverse dall'originale, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo un'approssimazione dell'originale. Queste particolari criticità insite nella traduzione poetica determinano spesso un ampliamento del ruolo e delle competenze del traduttore anche in relazione alla progettualità e al lavoro editoriali nell'allestimento di raccolte e collane di poesia tradotta.
Record aggiornato il: 2024-05-24T03:46:16.234Z