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Pubblicazione: [S. l. : s. n., 2005]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il brigantaggio fu un fenomeno di natura criminale, frutto dell'attività di bande di malfattori che infestavano campagne o vie di comunicazione a scopo di rapina od omicidio. Tra i crimini, particolarmente violenti, perpetrati dai briganti spiccano la grassazione, l'omicidio, l'abigeato, lo stupro, oltre che varie forme di minaccia e angherie. Sebbene il fenomeno abbia origini remote e riguardi periodi storici e territori diversi, nella storiografia italiana questo termine si riferisce generalmente alle bande armate presenti nel Mezzogiorno d'Italia tra la fine del XVIII secolo e il primo decennio successivo alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1861. L'attività brigantesca è stata in varie occasioni strumentalmente utilizzata a fini politici, anche ricorrendo a motivazioni religiose. All'inizio del XIX secolo furono assoldati briganti e ogni genere di criminale dalle armate sanfediste del Cardinal Ruffo per abbattere la Repubblica Napoletana (1799); in seguito, il brigantaggio fu duramente represso durante la reggenza napoleonica e murattiana del Regno di Napoli, così come in linea di massima condannarono l'attività brigantesca le leggi borboniche, restando però le stesse leggi inapplicate e i briganti, grazie ai loro protettori e manutengoli e alla interessata cecità delle autorità, che anzi si servivano dei criminali come soldataglia e strumento di controllo del territorio (alleanza col potere risalente almeno al regno di Ferdinando I), continuarono ad affliggere e taglieggiare la già misera popolazione. Durante il processo risorgimentale, il neonato Regno d'Italia dovette fronteggiare tale piaga in maniera risoluta, tanto più che alcuni elementi tenevano contatti con Francesco II di Borbone, il quale cercava di recuperare il trono attraverso i briganti. In questa fase storica, più che nelle precedenti, i briganti compivano la loro attività criminosa senza motivazioni di natura sociale o politica, accomunati, banditi e sparuti gruppi di ex militari borbonici, solo dalle promesse di ricompensa da parte del re sconfitto.
Paolo III, nato Alessandro Farnese (Canino, 29 febbraio 1468 – Roma, 10 novembre 1549), è stato il 220º papa della Chiesa cattolica dal 1534 alla sua morte. Nel 1540 autorizzò la fondazione della Compagnia di Gesù su proposta di Ignazio di Loyola e convocò il Concilio di Trento nel 1545.
La storia della Marsica spazia dal Paleolitico inferiore fino ai nostri giorni. Capoluogo dei Marsi fu in origine Marruvium, mentre tra i centri più rilevanti di epoca imperiale figurano i municipi di Antinum, Lucus Angitiae e, in territorio equo al confine con quello dei Marsi, Alba Fucens e Carsioli. Nel Medioevo i centri che si contesero il titolo di "caput marsorum" furono Albe, almeno fino alla fine del Cinquecento, Celano e Tagliacozzo. Fondata, secondo la tradizione, nel I secolo la sede della diocesi dei Marsi fu insediata dal 1057 nell'antica cattedrale di Santa Sabina, i cui resti si trovano nella contemporanea cittadina di San Benedetto dei Marsi. Nel XVI secolo la sede vescovile venne spostata a Pescina, da sempre al centro della vita ecclesiastica del territorio. Le oscillazioni demografiche risolvono in favore di Avezzano a partire dal riordino amministrativo francese, con l'istituzione del distretto di Avezzano e verso la fine del 1800, grazie alla decisione dei Torlonia di stabilirvi la propria amministrazione dopo il prosciugamento del lago Fucino. Dopo il terremoto del 1915 vengono trasferiti ad Avezzano i principali uffici civili ed ecclesiastici.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
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