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Autore principale: Fucecchio
Pubblicazione: Firenze : per Gaetano Cambiagi stampator granducale, 1796
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'acquedotto di Colognole, detto anche Acquedotto Lorenese, è stato il principale rifornimento idrico della città di Livorno dal 1816 al 1912. Fu avviato durante il granducato di Ferdinando III di Lorena, e la sua costruzione proseguì sotto la direzione di vari architetti, tra problematiche e ripensamenti, fino all'unificazione d'Italia. Sebbene l'opera sia stata inaugurata sotto il medesimo Ferdinando, un contributo significativo si ebbe durante il successivo granducato di Leopoldo II, a cui l'opera viene talvolta impropriamente associata col nome di Acquedotto Leopoldino; risalgono infatti all'epoca di Leopoldo una serie di interventi per il potenziamento dell'infrastruttura, tra cui i grandi serbatoi per l'accumulo, la depurazione e la distribuzione delle acque ideati da Pasquale Poccianti, che rappresentano alcuni tra i più importanti episodi dell'architettura neoclassica in Toscana. Pur essendo ancora parzialmente in funzione, diverse tratte dell'acquedotto versano oggi in condizioni di grave degrado a causa della scarsa manutenzione dei manufatti.
Gli Usimbardi sono stati una famiglia notabile di Colle Val d'Elsa e Firenze. Al pari di altre famiglie del ceto dirigente colligiano, anche i membri di questo casato andarono legando il proprio destino a quello della corte granducale sino a distinguersi in maniera peculiare per alcuni importanti incarichi nella burocrazia governativa, in ambito ecclesiastico e giuridico. Così, a cavallo tra XVI e XVII secolo, Pietro e il fratello Usimbardo furono dapprima segretari del cardinale de’ Medici in Roma, entrambi divennero poi segretari di Stato, finché non furono elevati rispettivamente alla cattedra vescovile di Arezzo e a quella della neoeretta diocesi di Colle di Val d'Elsa. Lorenzo Usimbardi assunse, a sua volta, il ruolo di segretario granducale e ricoprì contemporaneamente numerosi uffici pubblici insieme agli altri due fratelli, Claudio e Fulvio.
L'architettura neoclassica in Toscana si affermò tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell'Ottocento all'interno di un quadro storico-politico sostanzialmente allineato a quello che interessò il resto della penisola italiana, sviluppando tuttavia caratteri originali. Infatti, a differenza di altre regioni, dove negli anni del rinnovamento giunsero spesso architetti da fuori, l'Accademia di belle arti di Firenze formò direttamente i protagonisti di una stagione particolarmente vivace, soprattutto nell'ambito del Granducato di Toscana.
Castelnuovo di Val di Cecina (Castrum Novum de Montanea in Latino) è un comune italiano di 2 142 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.
Pietro Usimbardi (Colle Val d'Elsa, 1539 – Arezzo, 28 maggio 1611) è stato un vescovo cattolico italiano.
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