Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Arecco, Sergio
Serie: Il castoro cinema [La Nuova Italia] ; 61
Furyo è un film del 1983 diretto da Nagisa Oshima, tratto dal romanzo The Seed and the Sower (1963) di Laurens van der Post, nel quale lo scrittore raccontò della sua personale esperienza come prigioniero di guerra in un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale (su cui ha scritto anche A Bar of Shadow e The Night of the New Moon). Trattandosi d'una produzione britannico-nipponico-neozelandese, la pellicola possiede due titoli originali: in giapponese Senjō no Merry Christmas (戦場のメリークリスマス? "Buon Natale sul campo di battaglia") e in inglese Merry Christmas Mr. Lawrence ("Buon Natale Mr. Lawrence"). In alcune edizioni europee, fra cui quella italiana, è stato rinominato Furyo (俘虜?), traducibile in giapponese in "prigioniero di guerra". L'insolito cast affianca a Tom Conti, interprete dell'eponimo personaggio, la star musicale David Bowie, qui in una delle sue prove cinematografiche più celebri, il compositore Ryūichi Sakamoto, autore della colonna sonora del film, alla sua prima esperienza recitativa, e Takeshi Kitano, accreditato semplicemente come Takeshi, all'epoca celebre in patria come intrattenitore e comico televisivo. Fu presentato in concorso al 36º Festival di Cannes.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
Record aggiornato il: 2024-05-10T01:41:20.852Z