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Pubblicazione: \S.l. : s.n.!, stampa 1969
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Giuseppe De Santis (Fondi, 11 febbraio 1917 – Roma, 16 maggio 1997) è stato un regista, sceneggiatore, critico cinematografico e docente italiano, tra gli esponenti di spicco del neorealismo cinematografico.
Giorgio Albertazzi (Fiesole, 20 agosto 1923 – Roccastrada, 28 maggio 2016) è stato un attore e regista teatrale italiano. Attore di teatro attivo per decenni sulle scene fu anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo.
Pietro Ingrao (Lenola, 30 marzo 1915 – Roma, 27 settembre 2015) è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Storico capofila dell'ala di sinistra interna movimentista del Partito Comunista Italiano, chiamata per l'appunto Ingraiana, particolarmente concentrata sulle disparate tematiche legate all'ambientalismo e al femminismo, oltreché vicina ai movimenti studenteschi del tempo, fu direttore dell'organo di stampa ufficiale del Partito, l'Unità, dal 1947 al 1957 e parlamentare alla Camera dei deputati ininterrottamente tra il 1950 e il 1992. Dell'assemblea di Montecitorio fu anche presidente dal 1976 al 1979.
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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Record aggiornato il: 2024-06-15T02:03:05.702Z