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Autore principale: Lazzarini, Pietro
Pubblicazione: Lucca : Scuola tipografica Artigianelli, 1968
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Storia della Chiesa di Lucca
Il celibato ecclesiastico è la prassi per cui una Chiesa cristiana riserva alcuni ordini sacri a uomini non sposati.Nelle Chiese ortodosse orientali e bizantine, tale disciplina si applica ai vescovi. Nell'ambito del cattolicesimo, nella Chiesa latina e in alcune delle Chiese cattoliche orientali (nello specifico Chiesa cattolica copta, Chiesa cattolica sira, Chiesa cattolica siro-malabarese e nella Chiesa cattolica siro-malankarese devono essere non sposati anche i presbiteri e quei diaconi che intendono accedere al presbiterato. Mentre nella Chiesa cattolica etiope e nella Chiesa cattolica eritrea sono ammessi presbiteri sposati solo in casi di conversione alla Chiesa cattolica di sacerdoti validamente ordinati non cattolici e già sposati, e nella Chiesa latina si ammettono all'ordinazione presbiterale uomini sposati già chierici di alcune confessioni protestanti). Anche nelle Chiese ortodosse non è ammesso il matrimonio dopo l'ordinazione, nemmeno se un chierico sposato prima dell'ordinazione rimanesse vedovo; né è ammessa l'ordinazione sacra di un uomo sposato più di una volta o che abbia sposato una vedova o una divorziata.Informazioni su analoghe prassi di religioni non cristiane si trovano nell'articolo celibato.
Gli Atti dei martiri (lat., Acta martyrum) sono, in senso stretto, i verbali dei processi dei primi martiri cristiani che si conclusero con la condanna a morte. In senso più ampio, l'espressione indica i racconti dei processi e degli ultimi momenti di vita dei martiri.
L'Esarcato di Ravenna (latino: Exarchatus Ravennatis), anche noto come Esarcato d'Italia, è stato una circoscrizione amministrativa dell'Impero bizantino comprendente, tra il VI e l'VIII secolo, i territori sotto la giurisdizione dell'esarca d'Italia (exarchus Italiae) residente a Ravenna. Il termine viene impiegato in storiografia in un duplice senso: per esarcato in senso stretto si intende il territorio romagnolo sotto la giurisdizione diretta dell'esarca, incentrato sulla Pentapoli formata da Ravenna, Forlì, Forlimpopoli, Classe e Cesarea; il termine, tuttavia, viene usato anche in senso più ampio per designare l'insieme dei territori bizantini nell'Italia continentale e peninsulare, che per le fonti legali dell'epoca costituivano la cosiddetta Provincia Italiae, sulla base del fatto che anch'essi, fino almeno alla fine del VII secolo, ricadevano sotto la giurisdizione dell'esarca, pur venendo retti da duces o magistri militum alle sue dipendenze.L'esarcato fu istituito intorno al 584, anno in cui è attestata per la prima volta la presenza di un esarca a Ravenna, in conseguenza dello stato permanente di guerra con i Longobardi (che nel frattempo avevano sottratto ai Bizantini all'incirca i due terzi dell'Italia continentale e peninsulare), che comportò necessariamente la militarizzazione dell'Italia bizantina. Le necessità belliche spinsero i comandanti militari ad accentrare i poteri esautorando così le autorità civili che non vengono più attestate dalle fonti a partire dalla seconda metà del VII secolo. Venne così meno la separazione dei poteri civili e militari introdotta da Diocleziano e Costantino. L'Italia bizantina fu suddivisa in diverse circoscrizioni militari rette da duces o magistri militum alle dipendenze dell'esarca d'Italia, il governatore militare con pieni poteri scelto dall'imperatore tra i suoi generali o funzionari di fiducia per reggere e difendere i residui territori italici. Queste circoscrizioni si evolsero gradualmente in veri e propri ducati sempre più autonomi. A partire dalla seconda metà del VII secolo, le tendenze autonomistiche delle aristocrazie locali e il sempre maggior ruolo politico temporale della Chiesa di Roma portarono a un progressivo indebolimento dell'autorità imperiale in Italia. L'Italia bizantina si era ormai frammentata in una serie di ducati autonomi fuori dal controllo effettivo dell'esarca, la cui autorità ormai non si estendeva al di là del Ravennate. Contrasti di natura fiscale e religiosa tra Papato e Bisanzio accelerarono il disfacimento dell'esarcato. Le armate, reclutate tra la popolazione locale, tendevano a prendere le difese del pontefice, e non esitarono a rivoltarsi all'esarca qualora questi tramasse ai danni del Papato. I Longobardi ne approfittarono per estendere le loro conquiste nel tentativo di unificare l'Italia sotto la loro dominazione. L'esarcato cadde nel 751 con la conquista longobarda di Ravenna per mano del re longobardo Astolfo.
Per Roma medievale si intende la storia della città di Roma in età medievale, dal 476 al 1492.
Lucca () è un comune italiano di 88 658 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È il centro principale della Piana di Lucca. Famosa per i suoi monumenti storici, è uno dei pochi capoluoghi a conservare il centro storico, ricco di antiche strutture di varie epoche, completamente circondato da una cinta muraria cinquecentesca nell'insieme integra e quasi pressoché immutata nel corso dei secoli. È una notevole città d'arte d'Italia. Ufficialmente di origini romane, ma su probabili insediamenti anteriori, Lucca, città di mercanti e tessitori, mantenne la sua autonomia come Stato indipendente per parecchi secoli fino al 1799 quando venne soppiantata l'antica Repubblica, a seguito della conquista francese da parte delle truppe napoleoniche, dando vita al Principato di Lucca e successivamente al Ducato borbonico di Lucca.
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