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Autore principale: Gide, André
Serie: Le Occasioni : Piccola Biblioteca Passigli
L'anima dell'uomo sotto il socialismo (titolo originale inglese: The Soul of Man Under Socialism), pubblicato nel 1891, è un saggio dell'autore irlandese Oscar Wilde nel quale viene esposta una visione del mondo socialista libertaria. Ne L'anima dell'uomo sotto il socialismo Wilde afferma che, sotto il capitalismo, “la maggioranza della gente si rovina la vita per un altruismo esagerato e dannoso – per meglio dire, è costretta a rovinarsela”: invece di mettere a frutto i propri talenti, spreca il tempo a risolvere i problemi sociali causati dal capitalismo, senza eliminarne la causa comune e che nemmeno i poveri possono ricavare un vero individualismo dal capitalismo in quanto questo ha “impedito a una parte della comunità di essere individuale infliggendole la fame.”. In una società socialista, le persone avranno la possibilità di mettere a frutto i propri talenti; “Il socialismo stesso” scrive Wilde “avrà valore soltanto perché porterà all'individualismo”. L'individualismo è infatti uno dei temi centrali dell'opera, che vede l'arte come "la più intensa manifestazione d'individualismo che il mondo conosca".
Rachilde, pseudonimo di Marguerite Eymery (Cros, 11 febbraio 1860 – Parigi, 4 aprile 1953), è stata una scrittrice francese. Nacqua a Cros, tra Château-l'Évêque e Périgueux, in Dordogna. Apparteneva al filone del decadentismo. Pubblicò sotto gli pseudonimi di "Jean de Childra" e "Jean de Chibra". Soprannominata "Mademoiselle Baudelaire" da Maurice Barrès e definita "un distinto pornografo" da Jules Barbey d'Aurevilly, Rachilde è una delle più complesse figure letterarie ad emergere a cavallo tra il XIX e XX secolo. La sua produzione più nota comprende i romanzi Monsieur Vénus (1884), La Jongleuse (1900, rev. 1925) e un lavoro saggistico dal titolo Pourquoi je ne suis pas féministe (1928) in cui si afferma notoriamente, "non ho mai avuto alcuna fiducia nelle donne in quanto l'eterno femminino mi ha tradito per primo in veste materna." Bisessuale, irriverente e indipendente, nei suoi biglietti da visita si poteva leggere: "Rachilde - Uomo di lettere". Secondo Petra Dierkes-Thrun, docente del Department of Comparative Literature dell'Università di Stanford, Rachilde ha giocato un ruolo non ancora pienamente riconosciuto nel plasmare l'eredità di Oscar Wilde. L'Oscar Wilde che conosciamo oggi non esisterebbe senza Rachilde. Nel periodo in cui Wilde era poco più di una battuta, Rachilde ha scritto articoli che difendevano l'amore omosessuale, ha esaminato l'opera di Wilde e commissionato nuove traduzioni dei suoi romanzi e opere teatrali. Senza Rachilde, che ha ospitato uno dei primi salotti d'avanguardia di Parigi e curato una delle riviste letterarie più influenti d'Europa, il "Mercure de France", scrive Dierkes-Thrun, l'eredità di Wilde sarebbe stata molto diversa.Scandalosa in gioventù, insultata dai moralisti, nonché dalle prime femministe, le sue opere ignorate o dimenticate negli anni dopo la morte, Rachilde oscilla tra decadenza e modernismo letterario e tra una misoginia virulenta e una profonda convinzione del suo proprio valore femminile.
Altre inquisizioni è una raccolta di saggi scritta da Jorge Luis Borges nel 1952 Contiene circa 35 brevi articoli tra la critica letteraria e il racconto filosofico. L'autore commenta, tra l'altro, opere di Blaise Pascal, Samuel Taylor Coleridge, John William Dunne, Philip Henry Gosse, Francisco de Quevedo, Miguel de Cervantes, Nathaniel Hawthorne, Walt Whitman, Paul Valéry, Edward FitzGerald, Oscar Wilde, Gilbert Keith Chesterton, H. G. Wells, John Donne, John Wilkins, Franz Kafka, John Keats, William Beckford, William Henry Hudson e George Bernard Shaw. Nell'ed. italiana del 1963: La muraglia e i libri La sfera di Pascal Il fiore di Coleridge Il sogno di Coleridge Il tempo e J.W. Dunne La creazione e P.H. Gosse I timori del dottor Américo Castro Il nostro povero individualismo Quevedo Magie parziali del «Don Chisciotte» Nathaniel Hawthorne Nota su Walt Whitman Valéry come simbolo L'enigma di Edward Fitzgerald Sopra Oscar Wilde Sopra Chesterton Il primo Wells I «Biathanatos» Pascal L'idioma analitico di John Wilkins Kafka e i suoi precursori Metamorfosi della tartaruga Del culto dei libri L'usignolo di Keats Lo specchio degli enigmi Due libri Annotazione del 23 agosto 1944 Sopra il «Vathek» di William Beckford Sopra «The Purple Land» Da qualcuno a nessuno Forme di una leggenda Dalle allegorie ai romanzi Nota su (intorno a) Bernard Shaw Storia degli echi d'un nome Il pudore della Storia Nuova confutazione del tempo Epilogo
Oreste Del Buono (Poggio, 8 marzo 1923 – Roma, 30 settembre 2003) è stato uno scrittore, giornalista, traduttore, critico letterario e sceneggiatore italiano.
Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900), è stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell'età vittoriana, esponente del decadentismo e dell'estetismo britannici. Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla ricerca del bon mot (della "battuta" di spirito), con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.Nato da famiglia irlandese, con origini locali, inglesi e forse italiane, trasferitosi poi in Inghilterra, l'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency», come era definita l'omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità. Wilde, già sposato, perse inoltre la possibilità di vedere i due figli. Dovette abbandonare la Gran Bretagna per l'Europa continentale. Morì in Francia per meningoencefalite, dopo essersi convertito in punto di morte alla religione cattolica, a cui da tempo si sentiva più vicino. Le sue opere, tra le quali – in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerate dai critici dei capolavori del teatro dell'Ottocento.
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