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Pubblicazione: Firenze : Edifir, 2003
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La Chimera di Arezzo è un bronzo etrusco, probabilmente opera di un'équipe di artigiani attiva nella zona di Arezzo, che combinava modello e forma stilistica di ascendenza greca o italiota all'abilità tecnica fornita da maestranze etrusche. È conservata presso il Museo archeologico nazionale di Firenze ed è alta 78,5 cm. È il simbolo del Quartiere di Porta del Foro, uno dei quattro quartieri della Giostra del Saracino di Arezzo. Il gruppo scultoreo in bronzo rappresenta un leone in posizione aggressiva a bocca aperta e con artigli estroflessi, con una testa di capra che nasce dalla schiena e un serpente a posto della coda che aggredisce mordendo uno dei corni della capra.
In Italia molte città hanno musei dedicati all'arte e alla cultura dell'Asia. Alcuni di essi, per dimensioni e importanza, si attestano tra le maggiori raccolte del settore a livello internazionale. Le collezioni ospitate nei musei sono sia di provenienza etnografica e raccolte nel tempo da missionari o diplomatici italiani nelle regioni orientali, sia di provenienza archeologica.
La Collezione Rosini Gutman è una collezione d'arte moderna e contemporanea. Tra le collezioni più importanti si annoverano quelle dedicate ad Amedeo Modigliani, Andy Warhol, Steve Kaufman e la raccolta “Dal Futurismo alla Street Art”. Inoltre la Rosini Gutman Collection comprende oggi opere e collezioni di artisti nazionali ed internazionali quali: Giacomo Balla, Joseph Beuys, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Fortunato Depero, Mario Giacomelli, Giovanni Gurioli, Niki de Saint Phalle, Renato Guttuso, Antonio Ligabue, Roy Lichtenstein, Marco Lodola, Man Ray, Yves Klein, Mark Kostabi, Fathi Hassan, Francesco Messina, Pablo Picasso, Ottone Rosai, Gino Severini, Alberto Sughi, Mario Schifano, Gianluigi Toccafondo, Mario Tozzi, oltre a molti altri Maestri del Novecento e artisti contemporanei.
Vincenzo Cabianca (Verona, 20 giugno 1827 – Roma, 22 marzo 1902) è stato un pittore italiano.
Piero di Benedetto de' Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 12 settembre 1416 – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), è stato un pittore e matematico italiano. Tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti.Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e complesso sistema di lettura a più livelli, dove confluiscono complesse questioni teologiche, filosofiche e d'attualità. Riuscì ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del suo tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernità, tra religiosità e nuove affermazioni dell'Umanesimo, tra razionalità ed estetica.La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica brunelleschiana, la plasticità di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico e Domenico Veneziano, la descrizione precisa e attenta alla realtà dei fiamminghi. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l'immobilità cerimoniale dei gesti, l'attenzione alla verità umana.La sua attività può senz'altro essere caratterizzata come un processo che va dalla pratica pittorica, alla matematica, fino alla speculazione sulla matematica astratta. La sua produzione artistica, caratterizzata dall'estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalità delle figure, dall'uso in funzione espressiva della luce, influenzò nel profondo la pittura rinascimentale dell'Italia settentrionale e, in particolare, le scuole ferrarese e veneta.
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