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Autore principale: Proust, Marcel
Pubblicazione: Firenze : Fussi, 1949
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, FRE, Paese: IT
Il paesaggio è una porzione di territorio come appare abbracciata dallo sguardo di un soggetto. Il termine è usato soprattutto per vedute caratterizzate da bellezze naturali o da interesse storico, artistico o ecologico. In geografia indica anche la conformazione del territorio stesso, come risulta dall'insieme degli aspetti naturali e antropici. Il termine deriva da paese sul modello del francese paysage, composto da pays, "terra, regione", e il suffisso -age, che tende a dare l'idea di collettivo, globale. Pays deriva a sua volta dal latino pango "conficcare pioli", "delimitare". Nell'italiano del 1500, paese vien usato per descrivere la pittura proveniente dal nord Europa e il realismo di certe vedute paesaggistiche che cominciavano a diffondersi in quelle zone. È interpretato culturalmente e oggetto di studio in ambiti di ricerca differenti e spesso non comunicanti, esposto a significati talmente ampi, variegati e molteplici da rendere arduo qualsiasi tentativo di circoscrizione. A seguire sono illustrate le accezioni principali.
Per paesaggio sonoro, traduzione dall'inglese soundscape, si intende, nelle parole del compositore canadese Raymond Murray Schafer che coniò per primo l'espressione, "un qualsiasi campo di studio acustico [...], una composizione musicale, un programma radio o un ambiente". Così inteso, si riferisce innanzitutto all'ambiente acustico naturale, consistente nei suoni delle forze della natura e degli animali, inclusi gli uomini. È il campo di studio del design acustico. La teorizzazione del paesaggio sonoro è stata sviluppata dal World Soundscape Project, un progetto di ricerca condotto negli anni Settanta da Schafer alla Simon Fraser University
I paesaggi culturali sono stati definiti dal Comitato per il Patrimonio dell'umanità come aree geografiche o proprietà distinte che in modo peculiare "...rappresentano l'opera combinata della natura e dell'uomo". Questo concetto è stato adattato e sviluppato nell'ambito dei forum internazionali sui patrimoni dell'umanità (UNESCO) come parte di uno sforzo internazionale per riconciliare "...uno dei più pervasivi dualismi del pensiero occidentale - quello di natura e cultura".Il Comitato per il Patrimonio dell'Umanità ha identificato e adottato tre categorie di paesaggio culturale, che spaziano da (i) quei paesaggi "modellati" in modo più deliberato dall'uomo, attraverso (ii) un'ampia gamma di "opere" combinate, fino a (iii) quelli "modellati" in modo meno evidente dall'uomo (ancora altamente apprezzati). Le tre categorie estratte dalle Linee guida operative del Comitato, sono le seguenti:(i) un "paesaggio progettato e creato intenzionalmente dall'uomo"; (ii) un "paesaggio organicamente evoluto" che può essere un "paesaggio relitto (o fossile)" o un "paesaggio continuo"; (iii) un "paesaggio culturale associativo" che può essere apprezzato per le "associazioni religiose, artistiche o culturali dell'elemento naturale".
L'ecologia del paesaggio (in inglese, landscape ecology) è una scienza applicata, nata in origine come interfaccia tra geografia ed ecologia. Come scienza altamente interdisciplinare in ecologia dei sistemi, l'ecologia del paesaggio integra approcci biofisici e analitici con prospettive umanistiche e olistiche, attraverso le scienze naturali e le scienze sociali. Secondo questo approccio i paesaggi sono aree geografiche spazialmente eterogenee caratterizzate da diverse e interagenti patches o ecosistemi, che vanno dai sistemi terrestri e acquatici relativamente naturali come le foreste, le praterie e i laghi a ambienti di largo dominio umano, comprese i contesti agricoli e urbani. Il paesaggio viene quindi considerato come "sistema complesso di ecosistemi", in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni della cultura umana. L'International Association for Landscape Ecology (IALE) definisce l'ecologia del paesaggio come disciplina che si occupa dello studio della variazione spaziale del paesaggio a diversi livelli di scala. L'importanza della landscape ecology è accresciuta dal fatto che gli ecosistemi naturali e quelli antropici si integrano con pari dignità a scale spazio-temporali compatibili fra loro. La teoria dell'ecologia del paesaggio si rinnova, con gli studi di Vittorio Ingegnoli, nel senso di bionomia del paesaggio, proponendo nuovi concetti (ecotessuto, fittest vegetation, habitat standard), mettendo in evidenza inoltre nuovi processi biologici sia nell'ambiente naturale che nell'ambiente antropico, studiandone la formalizzazione matematica e il metodo di misura (per es., capacità biologico-territoriale della vegetazione, capacità portante del territorio), proponendo una nuova metodologia di studio del territorio ed, infine, reimpostando secondo una visione ecologica i principali criteri e metodi di intervento ambientale.
La Convenzione Europea del Paesaggio è un documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000, ufficialmente sottoscritto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze il 20 ottobre 2000. Ad oggi, 32 Stati membri del Consiglio d’Europa hanno ratificato la Convenzione e sei l’hanno firmata,l'Italia ha ratificato la Convenzione Europea del Paesaggio con la legge n.14 del 9 gennaio 2006.
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