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Autore principale: Accialini, Fulvio; Coluccelli, Lucia
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1979
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Paolo (San Miniato, 8 novembre 1931) e Vittorio Taviani (San Miniato, 20 settembre 1929 – Roma, 15 aprile 2018) erano, sino alla morte del secondo, una coppia consolidata di registi e sceneggiatori italiani.
Paolo Emilio Taviani (Genova, 6 novembre 1912 – Roma, 18 giugno 2001) è stato un politico, storico, economista, giornalista e accademico italiano; fu tra i capi del Movimento Partigiano in Liguria. Membro della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente, poi del Parlamento Italiano dal 1948 fino alla morte, fu più volte ministro, tra i maggiori esponenti della Democrazia Cristiana. Professore universitario, pubblicò studi di economia e importanti opere su Cristoforo Colombo. Come giornalista collaborò con numerose testate quotidiane e periodiche.
Paolo (San Miniato, 8 novembre 1931) e Vittorio Taviani (San Miniato, 20 settembre 1929 – Roma, 15 aprile 2018) erano, sino alla morte del secondo, una coppia consolidata di registi e sceneggiatori italiani.
Giuliano Taviani (Roma, 8 novembre 1969) è un compositore italiano.
Liliana Nerli coniugata Taviani, meglio nota come Lina Nerli Taviani (Pisa, 16 novembre 1937) è una costumista italiana.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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Record aggiornato il: 2024-04-27T02:04:44.971Z