Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Fa parte di: Art e dossier
Serie: Art dossier ; 69
Paolo di Dono, ovvero Paolo Doni, detto Paolo Uccello (Pratovecchio, 15 giugno 1397 – Firenze, 10 dicembre 1475), è stato un pittore e mosaicista italiano. Fu tra i protagonisti della scena artistica fiorentina della metà del XV secolo. Secondo quanto racconta Vasari nelle sue Vite, Paolo Uccello «non ebbe altro diletto che d'investigare alcune cose di prospettiva difficili e impossibili», sottolineando il suo tratto più immediatamente distintivo, cioè l'interesse, quasi ossessivo, per la costruzione prospettica. Questa caratteristica, unita con l'adesione al clima fiabesco del gotico internazionale, fa di Paolo Uccello una figura di confine tra i due mondi figurativi, secondo un percorso artistico tra i più autonomi del Quattrocento. Secondo Vasari fu soprannominato "Paolo Uccelli" perché amava soprattutto dipingere animali, e in particolare gli uccelli: avrebbe amato dipingerli per decorare la propria casa, non potendo permettersi animali veri.
Caccia notturna è un dipinto, tempera su tavola (65x165 cm), di Paolo Uccello, conservato nell'Ashmolean Museum di Oxford e databile al 1470 circa.
San Giorgio e il drago è un dipinto a olio su tela (57×73 cm) di Paolo Uccello, conservata alla National Gallery di Londra e databile al 1460 circa. Sebbene notoriamente l'uso della tela come supporto per i dipinti sia divenuto popolare a Venezia verso la fine del Quattrocento, pare che i primi esempi di pittura su tela siano fiorentini. Questo dipinto, nello specifico, pare essere il primo (o meglio il più antico) esempio a noi pervenuto di olio su tela, dopo la Crocifissione di Donato de' Bardi.
La Tebaide è un dipinto a tempera su tela (83x118 cm) di Paolo Uccello, databile al 1460 circa e conservato nella Galleria dell'Accademia a Firenze.
Paolo di Dono, ovvero Paolo Doni, detto Paolo Uccello (Pratovecchio, 15 giugno 1397 – Firenze, 10 dicembre 1475), è stato un pittore e mosaicista italiano. Fu tra i protagonisti della scena artistica fiorentina della metà del XV secolo. Secondo quanto racconta Vasari nelle sue Vite, Paolo Uccello «non ebbe altro diletto che d'investigare alcune cose di prospettiva difficili e impossibili», sottolineando il suo tratto più immediatamente distintivo, cioè l'interesse, quasi ossessivo, per la costruzione prospettica. Questa caratteristica, unita con l'adesione al clima fiabesco del gotico internazionale, fa di Paolo Uccello una figura di confine tra i due mondi figurativi, secondo un percorso artistico tra i più autonomi del Quattrocento. Secondo Vasari fu soprannominato "Paolo Uccelli" perché amava soprattutto dipingere animali, e in particolare gli uccelli: avrebbe amato dipingerli per decorare la propria casa, non potendo permettersi animali veri.
La Breve ma veridica storia della pittura italiana è un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.
Record aggiornato il: 2021-11-25T04:46:53.923Z