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Pubblicazione: Roma : Fandango libri, 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Per economia mondiale s'intende generalmente l'insieme delle attività produttive umane del pianeta Terra. Tali attività sono agricoltura, allevamento, pesca, estrazione mineraria, industria di base e manifatturiera, servizi di vario tipo (comunicazioni, trasporti, libere professioni, commercio, finanza, intrattenimento), ma anche attività considerate illegali. Ancora oggi deve garantire almeno le condizioni minime di sopravvivenza, dato che quasi tutta la popolazione mondiale vive in povertà e difficilmente s'inserisce nel mondo del lavoro. Per misurare il valore dei beni e servizi prodotti dalle attività umane, attualmente si usano valute a scala corta, in particolare il dollaro statunitense. In genere si calcola l'andamento non dell'intera economia mondiale, ma di ognuna di quelle dei quasi duecento stati in cui la Terra è divisa. Circa il 23 per cento del prodotto interno lordo mondiale arriva dagli Stati Uniti. Negli ultimi tempi si sta però assistendo all'ascesa di alcuni Paesi emergenti, in primis la Cina.
Il commercio internazionale è un tipo di commercio, ossia uno scambio di capitale, merce o servizi che si effettua attraverso i confini internazionali. Nella maggior parte dei Paesi, questo tipo di commercio rappresenta una quota significativa del PIL. Il commercio internazionale fornisce globalmente ai consumatori e alle nazioni la possibilità di essere esposti a nuovi mercati e prodotti. Quasi ogni tipo di prodotto può essere commercializzato sul mercato internazionale: cibo, vestiti, gioielli, valute, azioni, prodotti di industria. Il prodotto che viene venduto nel mercato globale rappresenta una esportazione, mentre quello che viene acquistato dal mercato globale è una importazione. Sia le esportazioni che le importazioni sono contabilizzate nel bilancio di un Paese. L'importanza del commercio internazionale è notevolmente aumentata negli ultimi secoli, avendo forti impatti sulla società, sull'economia e sulla politica. Questo è successo per merito dell'industrializzazione, della tecnologia avanzata nel settore dei trasporti, della globalizzazione, delle multinazionali e dell'esternalizzazione, tutti fattori che hanno contribuito in maniera determinante all'aumento del commercio internazionale. Senza questi fattori e quindi senza il commercio internazionale, il commercio in una nazione sarebbe limitato ai beni e prodotti della stessa nazione, quindi limitato al cosiddetto commercio interno. La differenza tra i due tipi di commercio è che quello internazionale è generalmente più costoso, il che deriva dall'imposizione di tariffe o costi aggiuntivi connessi alle differenze tra Paesi come cultura o sistema giuridico. Un'altra differenza è che i fattori produttivi come il lavoro o il capitale sono più mobili all'interno di un Paese che in due o più Paesi. Il commercio internazionale è un ramo dell'economia che, insieme alla finanza internazionale, costituisce un ramo più ampio chiamato economia internazionale.
La contestazione è un termine entrato nel linguaggio comune alla fine degli anni sessanta che viene messo in relazione ad un fenomeno che ha preso le mosse sul finire degli anni sessanta, ricordati appunto come gli anni della contestazione. Il termine denota specificatamente l'azione del criticare determinate idee, istituzioni e norme, di farlo in modo aperto e visibile esternamente, e di passare ad azioni dirette conseguenti: rifiuto collettivo di obblighi, messa in atto di comportamenti proibiti per rifiuto di certe regole, occupazione illegale di spazi e altro. Storicamente - e su un piano prettamente sociale e politico - la contestazione ha investito molte nazioni, inclusa l'Italia, in coincidenza con la nascita dei primi movimenti giovanili ed in linea con quanto accadeva contemporaneamente - anche se con motivazioni differenti - in paesi quali gli Stati Uniti (Guerra del Vietnam e battaglie per i diritti civili), la Francia, la Germania e i Paesi Bassi (rivendicazioni studentesche).
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