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Autore principale: Beethoven, Ludwig: van
Pubblicazione: [USA] : RCA red seal : BMG Entertainment, [1999]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: abs, Paese: US
Col termine musica classica ci si riferisce alla musica colta, sacra e profana, composta o avente radici nel contesto della cultura occidentale. Essa abbraccia approssimativamente un arco di tempo che comincia dall'XI secolo e si estende fino al XX secolo o, a seconda delle convenzioni, fino all'età contemporanea. Tale periodo include, in particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell'armonia tonale, codificata tra il XVII e il XIX secolo. In contesti più specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito, in senso più restrittivo, al periodo musicale detto Classicismo, ma nel linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in opposizione a musica leggera o a musica popolare). I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del XIX secolo, allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da Bach a Beethoven, passando per Händel e Mozart, come l'epoca d'oro della musica e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'Oxford English Dictionary, risalgono intorno al 1836.Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di notazione musicale, sviluppato gradualmente a partire dal IX secolo. Nel corso del tempo l'improvvisazione e l'ornamentazione estemporanea o ad libitum, di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.
Il concerto per tre pianoforti e orchestra (Lodron-Konzert) fu composto da Mozart per la contessa Antonia Lodron, sorella del conte Georg Anton Felix von Arco, primo camerlengo di Salisburgo, e le sue figlie Aloisia e Giuseppina. Questo concerto a tre cembali è stato concepito per tre musicisti con differenti capacità musicali: se infatti al primo ed al secondo solista appartiene una scrittura più complessa, lo stesso non si può dire per il terzo che ha una parte di minore difficoltà. Risale invece ad una fase successiva l'accomodamento a due, che Mozart preparò forse per ragioni di praticità, in cui la parte del terzo solista viene assorbita dalle altre due. La presenza di tre strumenti solisti ha influito molto sulla struttura del concerto: l'orchestra è impiegata in maniera minima, come sostegno sonoro ad una già potente capacità sonora, che nasce dalla sovrapposizione di più strumenti a tastiera. Non si conosce, tuttavia, l'originario intento di Mozart nella disposizione degli strumenti solisti, cosa che avrebbe permesso di approfondire le sonorità offerte da questo tipo di soluzione. Il risultato è quello di un'opera dalle sonorità scorrevoli, non troppo spinta nel virtuosismo: il primo movimento presenta una struttura molto semplice, l'orchestra mantiene sempre un ruolo dimesso e la vivacità è ottenuta attraverso l'intreccio dei tre strumenti solisti; più interessante sicuramente l'adagio, in forma sonata, con sviluppo dai toni molto drammatici; il rondò finale, nella forma del minuetto, ricalca motivi francesi, la cui resa è facilitata dalla presenza dei tre pianoforti; inoltre è presente in esso una ricerca di unità della composizione realizzata per mezzo di ricercate affinità con il primo movimento, non solo dal punto di vista tematico, ma anche ritmico.Importanti sono le due cadenze, del primo e secondo movimento, che rappresentano il modello cui Mozart si ispirerà sempre, anche nei concerti più "maturi": il ricorrere alla rievocazione di alcuni spunti tematici dell'esposizione e dello sviluppo, e il loro intreccio libero, privo di tecnicismo. Dopo la prima esecuzione del compositore del 22 ottobre 1777 ad Augusta viene eseguito da Wolfgang il 12 marzo 1778 nella residenza di Christian Cannabich a Mannheim.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T04:20:15.096Z