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Autore principale: Lucarelli, Carlo <1960- >; De Martiis, Paola
Pubblicazione: Novara : De Agostini ; [Roma] : Rai Trade, c2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La strage di Ciaculli fu un attentato effettuato da Cosa Nostra in Italia nel 1963 in cui persero la vita 4 uomini dell'Arma dei Carabinieri, 2 dell'Esercito Italiano, e un sottufficiale del Corpo delle Guardie di P.S. (attuale Polizia di Stato). Avvenne nella borgata agricola di Ciaculli a Palermo il 30 giugno 1963: un'Alfa Romeo Giulietta imbottita di esplosivi. Le vittime furono il tenente dei carabinieri Mario Malausa, il maresciallo di P.S. Silvio Corrao, il maresciallo dei CC Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci. L'episodio fu uno dei più sanguinosi durante gli anni sessanta che concluse la prima guerra di mafia della Sicilia del dopoguerra, che vide le uccisioni di numerosi mafiosi.
L'omicidio (anche assassinio) è la soppressione di una vita umana a opera di un altro essere umano. L'omicida può provocare la morte altrui per mezzo di qualsiasi modalità (reato a forma libera), anche per omissione, ma in ogni caso la sua azione o inazione sono volontarie. Questa volontà generica non va confusa con il dolo ed è presente anche nell'omicidio colposo e preterintenzionale, come volontà di compiere l'azione che causa la morte altrui (per esempio superare i limiti di velocità, finendo, poi, involontariamente per travolgere e uccidere un pedone). Si avrà omicidio volontario solo quando l'omicida, a causa della sua azione od omissione volontaria, intende specificamente causare la morte della vittima. L'omicidio volontario può essere premeditato oppure non premeditato.
La criminologia è una scienza che studia i comportamenti criminali, l'insieme ordinato delle conoscenze empiriche sul crimine, sul reo, sulla condotta socialmente deviante e sul controllo di tale condotta e sulla vittima.
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