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Autore principale: Annigoni, Pietro
Serie: Collana verde. Nuova collana di artisti contemporanei a cura di G. Petrelli ; 1
Serie: Collana Fondazione Antonio Fineschi
Pietro Annigoni (Milano, 7 giugno 1910 – Firenze, 28 ottobre 1988) è stato un pittore italiano, soprannominato dalla stampa del suo tempo “il pittore delle regine”.
Il Museo Pietro Annigoni si trova a Firenze nella villa Bardini, lungo la costa San Giorgio. È stato inaugurato il 25 novembre 2008 ed è composto dalle opere già in possesso dei figli di Annigoni, che vennero acquisite nel 2007 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Grazie ai circa 6.000 pezzi, tra dipinti, disegni, stampe e cimeli, si tratta della maggiore collezione esistente del pittore fiorentino. Nelle sale sono state selezionate circa 120 opere, che riallacciano il percorso artistico del pittore, dagli autoritratti giovanili, ai ritratti di familiari, a opere varie tra le quali spiccano Solitudine II e Solitudine III, Cinciarda, Vecchio giardino, Interno di Studio, la Soffitta del Torero, Morte del mendicante, ecc. Vi si trovano esposte inoltre medaglie, litografie, disegni e oggetti personali, tra i quali una sedia dondolo prediletta per la pittura o un manichino usato nei suoi esperimenti di pittura metafisica. Per le opere è prevista una rotazione dell'esposizione a scadenza annuale e la realizzazione di esposizioni temporanee tematiche.
La sede de La Nazione, quotidiano fiorentino, si trova sul viale Giovine Italia, uno dei viali di circonvallazione che cingono il centro storico di Firenze. Ha affacci inoltre su via Ferdinando Paolieri 2-4 e su largo Pietro Annigoni.
Il cimitero delle Porte Sante è un cimitero monumentale di Firenze situato entro il bastione fortificato della basilica di San Miniato al Monte.
Le incisioni rupestri (dette anche petroglifi o graffiti) sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere, come una punta di roccia più dura a forma di scalpello, utilizzando una tecnica di picchiettatura, guidata o meno da un percussore o una punta metallica (tipo pugnale, di bronzo o di ferro), o per mezzo di una tecnica di raschiatura a graffio, da cui il nome graffito. Le figure formate in alcuni casi, da una fitta concentrazione di buchi, dette coppelle, si pensa potessero essere ricoperte di sostanze coloranti, in alcuni casi servivano per veicolare il sangue di animali sacrificati, durante riti animistici. Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'Homo sapiens, fino in epoca recente. In tutto il mondo solitamente si trovano in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi. Rappresentano sia realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, sia figure simboliche e fantastiche. L'interpretazione di queste figure è discussa e varia da quella magico-simbolica, legata a riti religiosi di tipo sciamanico, a quella di figure fatte prevalentemente per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano. Per l'osservazione il momento migliore è l'alba o il tramonto, a causa delle ombre marcate create dai raggi solari radenti, che le rendono più facilmente visibili.
Record aggiornato il: 2025-08-09T01:17:51.321Z