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Autore principale: Moretti, Mario
Pubblicazione: [Siena] : Monte dei Paschi di Siena ; Milano : Silvana, c1974
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La pittura etrusca rappresenta una delle manifestazioni più elevate dell'arte e della civiltà etrusca. Comprende le decorazioni funerarie all'interno delle tombe e le decorazioni pittoriche su lastre fittili destinate a edifici pubblici e privati. Si sviluppa nel corso di diversi secoli, dall'VIII al II secolo a.C., seguendo lo sviluppo della pittura greca dalla quale deriva tecnica e soggetti, attraverso la ceramica dipinta di importazione e la presenza di artigiani stranieri sul territorio. Grazie a ritrovamenti relativi soprattutto alla pittura funeraria, la pittura etrusca costituisce oggi uno dei più importanti patrimoni pittorici dell'umanità relativo all'antichità.
A Tarquinia, un elemento di eccezionale interesse archeologico è costituito dalle vaste necropoli, in particolare la necropoli dei Monterozzi, che racchiudono un gran numero di tombe a tumulo con camere scavate nella roccia, nelle quali è conservata una straordinaria serie di affreschi, che rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca e al tempo stesso il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell'età imperiale romana. Le camere funerarie, modellate sugli interni delle abitazioni, presentano le pareti decorate a fresco su un leggero strato di intonaco, con scene di carattere magico-religioso raffiguranti banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulós, giocoleria, paesaggi, in cui è impresso un movimento animato e armonioso, ritratto con colori intensi e vivaci. Dopo il V secolo a.C. figure di demoni e divinità si affiancano agli episodi di commiato, nell'accentuarsi del mostruoso e del patetico. Tra i sepolcri più interessanti si annoverano le tombe che vengono denominate del Guerriero, della Caccia e della Pesca, delle leonesse, degli Auguri, dei Giocolieri, dei Leopardi, dei Festoni, del Barone, dell'Orco e degli Scudi. Parte degli affreschi, staccati da alcune tombe allo scopo di preservarli (tomba delle Bighe, del Triclinio, del Letto Funebre e della Nave), sono custoditi nel Museo nazionale Tarquiniense; altri sono visibili direttamente sulla parete su cui furono realizzati, restituendoci la conoscenza della scomparsa pittura greca, cui sono legati da vincoli di affinità e dipendenza. Di minor livello artistico appare la scultura in pietra, presente in rilievi su lastre o nella figura del defunto giacente sul sarcofago; notevole tra gli altri il sarcofago calcareo della tomba dei Partunu, opera di pregevole fattura, databile a età ellenistica; tra le decorazioni fittili, un frammento ad alto rilievo, proveniente dal frontone dell'Ara della Regina, è conservato nel Museo nazionale tarquiniense, ove è raccolta tra l'altro un'importante serie di reperti ceramici, bronzi laminati, rilievi e terrecotte provenienti dalla zona, databili dal periodo geometrico al tardo-etrusco. Il sito archeologico dal 1995 è un sito di importanza comunitaria.. Le necropoli fanno parte del gruppo di necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, dichiarato patrimonio dell'umanità UNESCO dal 2004.
La Madonna di Tarquinia è un'opera di Filippo Lippi, tempera su tavola (114x65 cm), datata 1437 e conservata nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T04:27:04.669Z