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La storia dell'Islam riguarda gli sviluppi culturali, sociali, politici ed economici della civiltà islamica, inizialmente articolatasi nel contesto arabo del VII secolo d.C. nella Penisola araba e, più specificamente, nella regione nord-occidentale del Ḥijāz. Dalla sua sede originaria, tale credo religioso si diffuse progressivamente nel Vicino e Medio Oriente. Ad ovest, si impose fin dal VII secolo nell'Africa settentrionale, coinvolgendo oltre alle regioni del Nordafrica le popolazioni stanziate ai bordi del Deserto del Sahara. Ad est furono progressivamente sconfitte, e con difficoltà convertite, le popolazioni suddite dei Persiani sasanidi e, ancora più a est, tra l'VIII e il IX secolo, le popolazioni iranizzate della Transoxiana. Le forze islamiche (essenzialmente afghane, ma al comando di ufficiali arabi), tra il X e il XII secolo assoggettarono quote significative quote delle aree del settentrione indiano.La spinta mercantile infine spinse l'islam negli arcipelaghi del sud-est asiatico, islamizzando parzialmente le popolazioni della cosiddetta Insulindia. In Europa l'Islam penetrò nel momento della sua iniziale spinta espansiva, tra l'VIII e il IX secolo, insediandosi in vaste parti della Penisola iberica e in Sicilia (a lungo contesa ai Bizantini). Grazie a Maometto il Conquistatore e a Solimano il Magnifico, l'Impero ottomano cominciò ad annettere dal XV secolo vaste porzioni delle aree balcaniche slave, proseguendo nella sua formidabile spinta nei due secoli successivi, fino ad assorbire per qualche tempo la stessa Ungheria. Vaste aree russe furono conquistate e convertite invece, non senza difficoltà, dalle forze mongole (ma anche turche e cumane operanti nella cosiddetta Orda d'Oro), già a partire dall'XI e dal XII secolo.
La storia dei popoli turchi riguarda quelle popolazioni turche (in turco Türk, pl. Türkler), intese come gruppo etnico, nel senso che condividono una comune cultura, discendenza, e parlano linguaggi della famiglia linguistica turca (uralo-altaica) come lingua madre. I turchi hanno oggi una precisa cittadinanza in alcuni Stati sovrani culturalmente turchi (ad esempio in Kirghizistan, Turchia, Cipro Nord, Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan o Turkmenistan), mentre negli Stati non turchi, essi sono definiti dal loro nome etnico, e possono costituire organismi politici riconosciuti (come in Cina o in Russia). Storicamente, le popolazioni turche tendono a stare insieme, riassemblandosi e ricombinandosi come comunità dopo ogni cataclisma nella loro storia, e sono aperti alle altre etnie, che facilmente assorbono e incorporano. Il termine "turco" divenne largamente diffuso nel VI secolo, con l'ascesa e l'espansione politica del khaganato Göktürk, ma allora ancora molti popoli turchi non adottarono questo termine super-etnico ed alcuni rimasero ignari della propria affiliazione turca fino al XVIII e XIX secolo, quando i moderni nazionalismi li resero consapevoli della loro distinta etnia. Storicamente, ogni comunità turca era polietnica, e le persone erano differenziate dal nome della loro tribù, clan, unione tribale o locazione geografica. Un termine generale, usato prima della parola "turco", era il termine "unno". Significativamente, nelle fonti scritte, tutte o quasi le antiche tribù turche (Turchi, Kirkun, Agach-eri, On-ok, Tabgach, Coman, Yomut, Tuhs, Kuyan, Sybuk, Lan, Kut, Goklan, Orpan, Ushin e altri) portavano il nome di "Unni". In altre parole, il termine "unno" in ogni caso era un equivalente del nome della tribù, ma allo stesso tempo era un concetto più ampio, riflettendo una certa comunione di origine etnica. Nelle antiche lingue turche, il termine "hun" significa "consanguineo". Il secondo termine generale era "Tele", in cinese pronunciato Tiele, che copriva un ampio numero di tribù turche siberiane, e sopravvive fino ad oggi come radice nei termini etnici Teleut e Telengit, e in nomi di luoghi (lago Tele). Un terzo termine generale era "Tatari", era un comune etnonimo per un'ampia confederazione tribale dell'Asia Centrale, e nel Medioevo per un certo tempo divenne un comune esoetnonimo per molti popoli turchi europei. È accettato che il primo popolo turco era nativo di una regione estesa dall'Asia Centrale alla Siberia. A cominciare dalla fine del II millennio a.C. il centro della loro vita e potere era a nord e ad ovest della Cina. L'esatto periodo in cui gli Unni raggiunsero la Cina è determinato solo vagamente: Sima Qian constata che in un precedente periodo preistorico gli Unni erano chiamati Hu e Jung, in un tardo periodo preistorico Xunyu, in un primo periodo storico cominciato con la Dinastia Yin (殷代, 1600 a.C.-1046 a.C.) erano chiamati Guifan, nel periodo Zhou (周, 1045 a.C. - 256 a.C.) erano chiamati Xianyun; a partire dal periodo Qin (秦朝, 221 a.C. - 206 a.C.) gli annalisti cinesi li chiamavano Xiongnu. Alcuni studiosi constatano che gli Unni erano una delle prime tribù turche, mentre altri studiosi sostengono un'origine mongola. Gli studi linguistici di Otto Maenchen-Helfen sostengono un'origine turca per gli Unni. I riferimenti storici cinesi degli annali di bambù affermano che il clan dominante tra gli Xiongnu era discendente dei Chunwei (淳維 "tribù Chun"), forse un figlio di Jie, il comandante finale della leggendaria Dinastia Xia. Morfologicamente, il popolo turco, è un misto di caratteri Caucasoidi, Uraloidi e Mongoloidi, con gradazioni varie dalla predominanza del tipo Caucasoide ad ovest al tipo Mongoloide ad est, riflettendo l'estensione delle steppe eurasiatiche.
La storia del Perù si riferisce al territorio corrispondente all'incirca all'attuale Perù nelle varie fasi storiche.
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