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Autore principale: Machiavelli, Niccolò
Serie: Biblioteca scolastica di classici italiani
Serie: Biblioteca scolastica di classici italiani
La famiglia Rocco è una casata originaria di Napoli, ascritta al Seggio di Montagna sin dal XIII secolo. I suoi esponenti, insigniti dei titoli di nobile e patrizio napoletano, occuparono nei Regni di Napoli e delle Due Sicilie "fin dal tempo dei re angioini, importanti cariche in Corte ed uffici pubblici, nelle Milizie, nelle assemblee e nelle magistrature, distinguendosi specialmente nel campo giuridico, nel quale ebbero giureconsulti insigni". Dalla seconda metà del Cinquecento, un ramo collaterale si stabilì a Lettere, dove acquisì il titolo di famiglia Patrizia di quella città, e altri a Bovino, Rossano, Gallipoli, Cava dei Tirreni, dove persero invece le qualifiche nobiliari. Alla linea principale napoletana, trasferitasi nel frattempo in Casoria, fu conferito nel 1641 il titolo di Principe di Torrepadula.
Michele I di Romania, nato Michele di Hohenzollern-Sigmaringen (Sinaia, 25 ottobre 1921 – Aubonne, 5 dicembre 2017), regnò come re di Romania (in rumeno: Majestatea/Maiestatea Sa Mihai I Regele Românilor, "Sua Maestà Michele I, il Re dei Romeni") dal 20 luglio 1927 all'8 giugno 1930 e ancora dal 6 settembre 1940 fino alla sua deposizione da parte dei comunisti il 30 dicembre 1947. Poco dopo la nascita di Michele, suo padre, il Principe Carlo, fu coinvolto in una relazione controversa con Magda Lupescu. Nel 1925 Carlo fu infine costretto a rinunciare ai suoi diritti sul trono e si trasferì a Parigi in esilio con Lupescu. Nel 1927, Michele salì al trono come Mihai I, in seguito alla morte di suo nonno, Ferdinando I. Poiché era ancora minorenne, fu istituito un consiglio di reggenza che comprendeva suo zio, il principe Nicola; il Patriarca Miron Cristea; e il presidente della Corte Suprema, Gheorghe Buzdugan. Il consiglio si rivelò inefficace e nel 1930 Carlo tornò in Romania e sostituì suo figlio come re, regnando come Carlo II. Di conseguenza, Michele tornò a essere l'erede al trono e ricevette il titolo aggiuntivo di Grand Voievod di Alba-Iulia. Carlo II fu deposto nel 1940 e Michele divenne di nuovo re. Sotto il governo guidato dal dittatore militare Ion Antonescu, la Romania si allineò con la Germania nazista. Nel 1944, Michele partecipò a un colpo di stato contro Antonescu, nominò Constantin Sănătescu come suo sostituto, e successivamente dichiarò un'alleanza con gli Alleati. Nel marzo 1945, le pressioni politiche costrinsero Michele a nominare un governo filo-sovietico guidato da Petru Groza. Dall'agosto 1945 al gennaio 1946, Michele intraprese uno "sciopero reale" e tentò senza successo di opporsi al governo controllato dal comunista Groza, rifiutando di firmare e approvare i suoi decreti. A novembre del 1947, Michele si recò nel Regno Unito per partecipare al matrimonio dei suoi cugini, la futura regina Elisabetta II del Regno Unito e il principe Filippo di Grecia a Londra. Poco dopo, la mattina del 30 dicembre 1947, Groza richiese un incontro con Michele, che fu costretto a firmare un atto di abdicazione. Michele fu costretto all'esilio, le sue proprietà confiscate e fu privato della cittadinanza romena. Sposò la principessa Anna di Borbone-Parma nel 1948 con la quale ebbe cinque figlie e infine si stabilì in Svizzera. La dittatura comunista di Nicolae Ceaușescu fu rovesciata nel 1989 e l'anno seguente Michele tentò di tornare in Romania, solo per essere arrestato e costretto a partire. Nel 1992, a Michele fu permesso di visitare la Romania per Pasqua. Fu accolto da una folla enorme; un discorso che pronunciò dalla sua finestra di un hotel attirò circa un milione di persone a Bucarest. Allarmato dalla popolarità di Michele, il governo rifiutò di permettergli ulteriori visite. Nel 1997, dopo la sconfitta di Ion Iliescu da parte di Emil Constantinescu nelle elezioni presidenziali dell'anno precedente, la cittadinanza di Michele fu ripristinata e gli fu permesso di visitare nuovamente la Romania. Diverse proprietà confiscate vennero infine restituite alla sua famiglia. In occasione dei 90 anni di età, il 25 ottobre 2011, Michele tenne un discorso davanti alle camere riunite del Parlamento rumeno. A marzo 2016 ha fatto sapere di essere affetto da tumore della pelle (che si era aggiunto a una leucemia cronica) e annunciato il suo ritiro dalla vita pubblica.
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Personaggio chiave della rivoluzione scientifica, per aver esplicitamente introdotto il metodo scientifico (detto anche "metodo galileiano" o "metodo sperimentale"), il suo nome è associato a importanti contributi in fisica e in astronomia. Di primaria importanza fu anche il ruolo svolto nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.I suoi principali contributi al pensiero filosofico derivano dall'introduzione del metodo sperimentale nell'indagine scientifica grazie a cui la scienza abbandonava, per la prima volta, quella posizione metafisica che fino ad allora predominava, per acquisire una nuova, autonoma prospettiva, sia realistica che empiristica, volta a privilegiare, attraverso il metodo sperimentale, più la categoria della quantità (attraverso la determinazione matematica delle leggi della natura) che quella della qualità (frutto della passata tradizione indirizzata solo alla ricerca dell'essenza degli enti) per elaborare ora una descrizione razionale oggettiva della realtà fenomenica.Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galilei fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Nel corso dei secoli il valore delle opere di Galilei venne gradualmente accettato dalla Chiesa, e 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, riconobbe "gli errori commessi" sulla base delle conclusioni dei lavori cui pervenne un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981, riabilitando Galilei.
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