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Autore principale: Segneri, Paolo <1624-1694>
Edizione: In questa nostra ultima impressione migliorato, et con somma diligenza ricorretto
Pubblicazione: In Venetia : appresso li Prodotti, 1700
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: d , Paese:
La Quaresima è una delle ricorrenze che la Chiesa cattolica e altre chiese cristiane celebrano lungo l'anno liturgico. È un periodo di circa quaranta giorni che precede la celebrazione della Pasqua; secondo il rito romano inizia il Mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì santo, mentre secondo il rito ambrosiano parte dalla domenica successiva al Martedì grasso e si conclude il Giovedì santo con l'inizio del Triduo pasquale. Tale periodo è caratterizzato dall'invito alla conversione a Dio. Sono pratiche tipiche della quaresima il digiuno ecclesiastico e altre forme di penitenza, la preghiera più intensa e la pratica della carità. È un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua, che è il culmine delle festività cristiane. Ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico. È anche il periodo in cui i catecumeni vivono l'ultima preparazione al loro battesimo.
Quaresimali è il nome di diversi biscotti tradizionali italiani preparati, secondo la tradizione, durante il periodo religioso della Quaresima. In particolare, sono tipici biscotti toscani o dolcetti liguri specialmente genovesi. L'impasto dei biscotti toscani è composto da chiare d'uovo, zucchero e polvere di cacao e cotto in forno. La particolarità dei quaresimali consiste nella loro forma a lettere dell'alfabeto. I dolcetti genovesi sono invece realizzati con pasta di mandorle, zucchero, acqua di fiori d'arancio, albume d'uovo, farina, semi di finocchio, guarniti poi con zucchero fondant al gusto di maraschino, pistacchio, limone o caffè, come ancor oggi è possibile vedere in diverse storiche confetterie-pasticcerie del capoluogo ligure. L'origine di preparare dei dolci quaresimali genovesi risale al 1500 circa, quando le suore del convento di San Tommaso lavoravano la pasta di mandorla con lo zucchero senza aggiungere prodotti animali perché proibito dalla religione cattolica nei quaranta giorni antecedenti la Pasqua. In questo modo si potevano gustare dolci senza trasgredire alle regole. Altre varianti si possono trovare in Campania, e in Sicilia. Il marzapane, cioè l'impasto di mandorle macinate con zucchero, proviene dal Mediterraneo orientale e la sua popolarità dovette quindi diffondersi in relazione ai traffici commerciali dei maggiori centri italiani, specie delle repubbliche marinare, durante il Medioevo.
Gregorio VII, nato Ildebrando di Soana (Soana, 1015 circa – Salerno, 25 maggio 1085), è stato il 157º papa della Chiesa cattolica dal 1073 alla morte. Inviato giovanissimo a studiare a Roma, entrò in contatto con i valori della riforma cluniacense probabilmente grazie agli insegnamenti di Lorenzo d'Amalfi e Giovanni Graziano, futuro papa Gregorio VI. Divenuto, sotto Papa Leone IX, consigliere papale, iniziò ad esercitare una fortissima influenza, tanto che si è spesso arrivati a parlare di "riforma gregoriana" per indicare quella trasformazione in atto nella chiesa del tempo. Il 22 aprile 1073 venne eletto papa per acclamazione, senza seguire le norme canoniche previste, suscitando critiche riguardo alla legittimità che perdureranno per tutto il suo pontificato. Durante il suo pontificato, Gregorio VII si spese energicamente per combattere la simonia, il nicolaismo e, soprattutto, nell'affermare il primato papale sul potere laico. Probabilmente nel 1075, scrisse il celebre Dictatus papae, una serie di 27 affermazioni riguardanti diritti e prerogative che nelle sue intenzioni dovevano essere attribuite al papa. La sua ferma intenzione a sottrarre al potere laico il diritto di investitura lo condusse ad uno scontro, passato alla storia come "lotta per le investiture", che lo vide contrapposto al re (e futuro imperatore) Enrico IV di Franconia, quest'ultimo desideroso, invece, di ripristinare l'autorità imperiale. La lotta sfociò in eventi drammatici e inediti, con Enrico che arrivò a destituire Gregorio e quest'ultimo a rispondere scomunicandolo. Emblematica la cosiddetta "umiliazione di Canossa" con la quale il giovane imperatore intendeva chiedere il perdono del papa. La lotta si concluse negativamente per Gregorio che fu costretto nel 1080 a fuggire da Roma e a mettersi in salvo a Salerno grazie alla protezione del normanno Roberto il Guiscardo. Gregorio morirà in esilio nel 1085, tuttavia la sua azione caparbia aveva oramai impattato profondamente sulla Chiesa e cambiato i rapporti di forza con il potere temporale. Considerato uno dei papi più importanti della storia, contribuì indiscutibilmente al formare l'assetto della Chiesa che, sostanzialmente, permane tutt'oggi, favorendo quel processo di trasformazione che la portò a configurarsi come una monarchia teocratica dal potere centralizzato. Il culto tributatogli sin dalla morte venne ratificato nel 1606 da papa Paolo V, che ne proclamò la santità. La memoria liturgica è il 25 maggio.
Guiberto di Ravenna, nato Guiberto Giberti (Parma, 1025/1029 – Civita Castellana, 8 settembre 1100), è stato un arcivescovo cattolico italiano che fu antipapa con il nome di Clemente III dal 25 febbraio 1080 fino alla sua morte.
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