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Autore principale: Sienkiewicz, Henryk
Pubblicazione: Firenze : Salani, 1927
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Quo vadis?, opera letteraria dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz, è un romanzo storico pubblicato dapprima a puntate nel 1894 sulla Gazzetta Polacca e quindi raccolto in un unico volume nel 1896, portò a livello internazionale la fama dell'autore, che per questo divenne Premio Nobel per la letteratura nel 1905. Sullo sfondo della Roma imperiale, soffocata dalla tirannide di Nerone, viene narrata la storia d'amore contrastata e impossibile fra Ligia, una cristiana proveniente dai Ligi, e Marco Vinicio, patrizio romano. Il loro è un amore solcato dalle differenze ideologiche che dividono i loro mondi: quello pagano, nel suo massimo splendore di gloria e nella sua massima decadenza morale, e quello dei cristiani delle catacombe, impregnato di preghiera e amore fraterno. La loro storia affonda dunque in quella serie di avvenimenti storici che condurranno al grande incendio di Roma del 64 e, di conseguenza, alla successiva persecuzione anti-cristiana. Sienkiewicz decise di dare questo titolo al suo romanzo in ricordo del famoso episodio - ripreso da una tradizione popolare non contenuta nei Vangeli - nel quale Gesù appare a san Pietro, il quale gli rivolge appunto la domanda: Quo vadis, Domine? (Dove vai, Signore?).
Per fonti e storiografia su Nerone si intendono le principali fonti (letterarie, numismatiche, archeologiche, ecc.) contemporanee alla vita dell'imperatore romano Nerone, nonché la descrizione degli eventi di quel periodo e l'interpretazione datane dagli storici, formulandone un chiaro resoconto (logos), grazie anche all'utilizzo di più discipline ausiliarie.
Quo vadis è un film colossal del 1951, diretto da Mervyn LeRoy. Rifacimento della primitiva edizione di Enrico Guazzoni, maestro del cinema muto, è un adattamento di S. N. Behrman, Sonya Levien e John Lee Mahin del romanzo storico omonimo di Henryk Sienkiewicz, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1905. Fu il film col maggiore incasso nell'anno 1951. La pellicola ottenne 8 nomination agli Oscar del 1952, senza riuscire a vincere alcun premio; tuttora detiene il record per il maggior numero di costumi usati in un film, circa 32 000. Peter Ustinov vinse il Golden Globe per il miglior attore non protagonista per il suo ruolo.
Atte (... – ...) è stata una schiava di Nerone che - divenuta liberta - prese, com'era costume, il nome della gens del patrono, la Gens Claudia, diventando Claudia Atte. Di lei non si conoscono le date di nascita e di morte ma dal 55 al 68 d.C. la sua vita si intrecciò con quella dell'imperatore. Lo storico Cassio Dione Cocceiano ne dà una breve presentazione nella sua Storia Romana.
Simone, detto Pietro (Betsaida, I secolo a.C. – Roma, 64-29 giugno 67), è stato uno dei dodici apostoli di Gesù; la Chiesa cattolica lo considera il primo papa. Nato in Galilea, fu un pescatore ebreo di Cafarnao. Il suo nome originario era Šim'ôn (שמעון, "colui che ascolta", traslitterato in greco come Σίμων). Divenuto apostolo di Gesù dopo essere stato chiamato presso il lago di Galilea, fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che assistettero alla resurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione nel monte Tabor e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi. Tentò di difendere il Maestro dall'arresto, riuscendo soltanto a ferire uno degli assalitori. Unico, insieme al cosiddetto "discepolo prediletto", a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il Maestro, come questi aveva predetto. Prima della crocifissione (Mt 16, 17-19; Lc 22, 32) e anche dopo la successiva resurrezione di Gesù (Gv 21, 15-19), Pietro venne nominato dallo stesso Maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso su alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme discutendo sulle tradizioni ebraiche come la circoncisione. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, dal 34 al 64 d.C., continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anticristiane ordinate dall'imperatore romano Nerone. A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme, come colonne fondanti della Chiesa. Pietro è considerato santo da tutte le confessioni cristiane, sebbene alcune neghino il primato petrino e altre il primato papale che ne consegue.
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