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Autore principale: Luzzatto Voghera, Gadi
I rabbini del Talmud o maestri ebrei, come tutti i profeti dell'ebraismo nel corso della storia del popolo d'Israele, hanno sempre avuto il ruolo di guide spirituali, anche impartendo gli insegnamenti morali, etici e religiosi della Torah comandati ed indicati da Dio. Già Mosè, il capo dei Neviìm, venne definito rabbeinu, che significa «nostro maestro». I rabbanim, i maestri ebrei, vengono comunemente anche definiti "dotto-ri (cfr. Daat) della Legge", l'Halakhah. Allora come oggi, i rabbini talmudisti dovevano eccellere in molte doti spirituali, tra cui la sapienza e la facoltà di giudicare: Secondo il Talmud, ogni ebreo ha il dovere religioso di procurarsi un maestro, che deve a sua volta "acquisire" molti discepoli e mai smettere il proprio percorso spirituale supportato dalla propria fede.
Il giudaismo indica le caratteristiche distintive dell'ethnos ebraica. Il termine deriva dal latino Iudaismus, coniato sul greco Ἰουδαϊσμός e ad esso corrisponde in ebraico יהדות, Yahadut. Tutti questi vocaboli traggono origine dal nome ebraico di persona e di tribù יהודה, Yehudah, colui il quale rende lode a Dio ossia "Giuda". Il termine può essere utilizzato anche per indicare tutta la storia del popolo ebraico, della sua religione e cultura, ma più spesso è associato a un aggettivo che caratterizza una particolare fase storica: es. "giudaismo rabbinico". In altre lingue la parola giudaismo indica soprattutto la professione religiosa dei giudei e la storia della loro fede, mentre in italiano sono prevalsi per questo significato i termini ebraismo ed ebrei.
Record aggiornato il: 2024-04-24T08:24:31.223Z