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Autore principale: TOSCANA. Dipartimento Statistica, Elaborazione Dati, Documentazione
Pubblicazione: Firenze : s.e., 1974
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Le elezioni regionali italiane del 2020 si sono tenute il 26 gennaio in Emilia-Romagna e Calabria e il 20-21 settembre in Valle d'Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Le consultazioni elettorali, originariamente previste per il 19 aprile in Valle d'Aosta e tra marzo e giugno in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia, sono state rinviate al 20-21 settembre a causa della pandemia di COVID-19: in tale data si è votato anche per il referendum costituzionale in tutta Italia, per le elezioni amministrative in 957 comuni, e infine per le elezioni suppletive in due seggi uninominali del Senato rimasti vacanti (Sassari e Villafranca di Verona).
I referendum abrogativi in Italia del 1993 si tennero il 18 e 19 aprile ed ebbero ad oggetto otto distinti quesiti. Alcune delle richieste referendarie furono proposte da comitati, altre da regioni.
Le elezioni politiche italiane del 1946 furono le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato il Paese nel ventennio precedente. Si tennero domenica 2 e lunedì 3 giugno e si votò per l'elezione di un'Assemblea Costituente, cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il decreto legislativo luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944. Contemporaneamente si tenne un referendum istituzionale per la scelta fra Monarchia e Repubblica. Le consultazioni videro il successo dei tre grandi partiti di massa del tempo, la somma dei cui voti raggiunse circa il 75%. La Democrazia Cristiana, partito di centro, ottenne la maggioranza relativa col 35% dei voti, e i partiti di sinistra, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e il Partito Comunista Italiano raggiunsero insieme quasi il 40% dei voti. Nettamente minoritario si rivelò il peso della destra, divisa tra liberali (Unione Democratica Nazionale), qualunquisti (Fronte dell'Uomo Qualunque) e monarchici (Blocco Nazionale della Libertà). Le elezioni sancirono comunque una variegata e plurale presenza di culture politiche fra cui, oltre ai partiti precedentemente menzionati, il Partito Repubblicano Italiano e il Partito d'Azione.
Le elezioni del Parlamento europeo sono elezioni politiche che nell'Unione europea hanno lo scopo di eleggere i membri del parlamento europeo. Si svolgono ogni cinque anni a suffragio universale e, con oltre 400 milioni di persone eleggibili, è considerata la seconda più grande elezione democratica del mondo.Il Parlamento europeo è l'unica istituzione europea ad essere eletta direttamente: infatti i 751 deputati che vi siedono, vengono eletti in modo diretto dal 1979. In base al risultato delle elezioni, il consiglio europeo sceglie il candidato per la presidenza della commissione europea, che dovrà ottenere la fiducia dalla maggioranza del parlamento; se il candidato ottiene la maggioranza potrà formare la commissione, altrimenti il consiglio dovrà scegliere un altro candidato. Dall'uscita del Regno Unito dall'UE nel 2020, il numero di deputati, incluso il presidente, è 705. Nessun'altra istituzione dell'UE è eletta direttamente, con il Consiglio dell'Unione europea e il Consiglio europeo legittimati solo indirettamente attraverso le elezioni nazionali. Mentre i partiti politici europei hanno il diritto di fare campagna in tutta l'UE per le elezioni europee, campagne si svolgono ancora attraverso campagne elettorali nazionali, pubblicizzando delegati nazionali da partiti nazionali.
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