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Autore principale: La Ferla, Giuseppe
Serie: Maestri e Compagni ; 21
Joseph Ernest Renan (Tréguier, 28 febbraio 1823 – Parigi, 2 ottobre 1892) è stato un filosofo, filologo, storico delle religioni e scrittore francese. Famoso per la sua definizione di nazione data nel suo discorso Qu'est-ce qu'une nation? ma anche per i suoi contributi in storia delle religioni, soprattutto in quanto autore della popolare Vie de Jésus (Vita di Gesù), primo volume dell'Histoire des Origines du Christianisme. Teorico della razza ariana, affermò il primato della razza indoeuropea, celebrando l'eccezionalità degli ebrei come nucleo etnico parte delle "grandi razze civilizzate".
Fenici è il nome con cui i greci indicavano una specifica popolazione di Lingua semitica insediata nella regione mediorientale del Levante, in corrispondenza dell'odierno Libano e delle immediate regioni costiere della Siria meridionale e del Distretto Nord d'Israele, arrivando a toccare l'odierna città di Acri, se non persino quella di Gaza, e della quale si ha notizia fin dal XXII secolo a.C.. La civiltà fenicia è la prosecuzione nell'età del ferro della civiltà cananea, che è attestata negli stessi luoghi nell'età del bronzo (3000-1200 a.C.), essendo infatti i fenici indistinguibili per lingua (se non per variazioni dialettali) e cultura dal resto dei popoli cananei. Furono soprattutto un popolo di commercianti che utilizzava il mar Mediterraneo per esportare legname e altri oggetti da scambiare con altri popoli. Conoscevano e sapevano tracciare le rotte ed erano in grado di navigare di notte, prendendo come punto di riferimento le costellazioni circumpolari (in particolare l'Orsa Maggiore). Praticavano il cabotaggio, per poter attraccare in caso di difficoltà, fare rifornimento di acqua dolce e viveri e commerciare con le popolazioni locali. Seppero produrre, con il legno di cedro, navi molto robuste, adatte per il commercio, che potevano contenere grandi quantità di merci e altre cose a seconda del loro bisogno. Erodoto, nel IV libro delle sue Storie, riporta che i Fenici furono i primi a circumnavigare un intero continente (l'Africa), cioè a navigarlo per tutto il suo perimetro. La plausibilità del racconto di Erodoto sta nell'osservazione, riportata come raccontata dai Fenici, che ad un certo punto osservarono che il sole girava in senso contrario. Quantomeno, quindi, i Fenici si recarono a sud dell'equatore. Si attribuisce ai Fenici l'Ideazione del primo alfabeto fonetico, che comprendeva 22 segni usati e modificati successivamente dagli Ebrei.
Ernest Hello (Lorient, 4 novembre 1828 – Lorient, 14 luglio 1885) è stato uno scrittore e critico letterario francese apologista cristiano. Suo padre era un avvocato che lavorava alla Corte di cassazione a Parigi. Fin dalla prima infanzia ebbe problemi di salute a causa di una malattia della spina dorsale o delle ossa, il che gli causò molti problemi nel lavoro ed è probabilmente alla base della vena malinconica che si ritrova in molti suoi scritti. Dopo aver studiato a Rennes ed essersi diplomato al collegio Luois Le Grand di Parigi si dedicò agli studi di legge seguendo la volontà paterna, ma li abbandonò presto per dedicarsi alla teologia da cui era stato attratto a causa della sua ammirazione per Jean-Baptiste Henri Lacordaire e Joseph Gratry. Nel 1857 sposò Zoë Berthier, di dieci anni maggiore di lui, figlia di un ufficiale dell'esercito e discreta scrittrice. Nello stesso anno fondò assieme a Georges Seigneur il periodico "Le Croisé", a cui collaborarono anche Louis Veuillot e Léon Gautier. Nonostante il buon successo ottenuto il giornale chiuse dopo due soli anni a causa di differenze di vedute tra i due fondatori. La sua attività sulla stampa continuò però ininterrottamente come firma di diverse altre pubblicazioni. A questi impegni affiancò una parallela produzione letteraria, varia nella forma ma uniforme nello spirito. Iniziò con il saggio M. Renan, l'Allemagne et l'athéisme au XIXe siècle, pubblicato nel 1858, studio su Ernest Renan ben accolto ma presto dimenticato dal pubblico. Questa opera sarebbe stata poi ripubblicata in versione ampliata dopo la sua morte con il titolo di Philosophie et atheism. Nel 1872 pubblica L'uomo (L'homme), considerato la sua opera più importante, è costituito da una raccolta di saggi che analizzano l'uomo da tre distinti punti di vista: nella vita, nella scienza e nell'arte. In polemica con il positivismo ateo, Hello per la sua analisi rifiutava il metodo di Cartesio e si rifaceva ai principi enunciati nelle Sacre Scritture. In seguito pubblicò Physionomies de saints (1875), che sarebbe stato poi tradotto in inglese nel 1903 e sarebbe diventato la sua opera più nota in Inghilterra, Contes extraordinaires (1879), Les Plateaux de la balance (1880) e, pubblicato postumo, Le siècle (1896). Si cimentò anche come traduttore con le versioni in francese delle Visioni di Angela da Foligno e di alcune opere di Jan Ruysbroeck, mistico del XIII secolo.
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