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Pubblicazione: Firenze : Polistampa, 2010
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Per storia dell'agricoltura si intende la progressiva capacità dell'uomo di acquisire competenze nella coltivazione delle piante ed allevamento degli animali.
L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati; vuole promuovere la biodiversità delle specie domestiche (sia vegetali, sia animali), esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi e degli organismi geneticamente modificati (OGM). Non vi sono evidenze scientifiche che l'agricoltura biologica abbia un minor impatto ambientale dei sistemi non biologici né che i prodotti abbiano una maggiore qualità.
L'agricoltura (dal latino agricultura, ager campi, e cultura coltivazione) è l'attività umana che consiste nella coltivazione di specie vegetali. Lo scopo basilare dell'agricoltura è ottenere prodotti dalle piante, da utilizzare soprattutto a scopo alimentare. In economia, l'agricoltura rientra nel settore primario. Tradizionalmente è popolarmente riferita alla produzione di risorse vegetali a fini alimentari sia direttamente sia indirettamente tramite produzione animale nell'allevamento. A fini scientifici e giuridici, comunque, entrambe le materie sono comunemente riunite nella più vasta accezione di agricoltura, che abbraccia la coltivazione delle piante (arboree, erbacee), l'allevamento degli animali e lo sfruttamento delle foreste. Seppur molto spesso legati a convenzioni ed usanze locali, i patroni universalmente riconosciuti per l'agricoltura nel mondo cattolico sono: San Martino di Tours (la cui ricorrenza cade l'11 novembre, giorno di inizio dell'annata agraria), Sant'Antonio Abate, Sant'Isidoro agricoltore, San Leonardo di Noblac Abate, San Biagio e San Benedetto da Norcia.
Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) è un ente nazionale di ricerca con sede in Roma, vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. È stato istituito nel 2015 dall'unione del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e dell'Istituto nazionale di economia agraria (INEA). Il complesso delle attività è rivolto ad aumentare la competitività internazionale e nazionale delle imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali italiane e a migliorare la sicurezza, la qualità, la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei comparti agricolo, zootecnico e forestale. Questi obiettivi raccolgono le istanze del mondo scientifico, produttivo e della società civile, come attori propulsivi, e si concretizzano in risposte che passano attraverso i diversi canali della comunicazione scientifica, tecnica e divulgativa. Il loro raggiungimento viene assolto, in primo luogo, mediante attività di ricerca scientifica, finalizzata all’avanzamento delle conoscenze e allo sviluppo di nuove tecnologie. Il CREA svolge inoltre attività di ricerca istituzionale, richiesta dal MiPAAF e da altre amministrazioni pubbliche, come supporto di conoscenze per la programmazione delle politiche settoriali. Si tratta in particolare di raccolta ed analisi di dati statistici, redazione di documenti per la definizione delle policy e di attività di certificazione. Altro pilastro della sua missione è il trasferimento tecnologico che si concretizza con il mantenimento e l’implementazione del portafoglio titoli (brevetti, privative vegetali e iscrizioni ai registri varietali). Infine, il CREA, come le altre Istituzioni accademiche e di ricerca, mantiene un dialogo con la società attraverso la divulgazione diretta al grande pubblico e la creazione di occasioni di dibattito aperto, e scientificamente informato, su temi sensibili o di forte interesse per l’opinione pubblica.
Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) era un ente nazionale con sede in Roma, vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Il CRA operava nel campo della ricerca e della sperimentazione nei settori agricolo, agroindustriale, ittico e forestale, sulla base di un piano triennale di attività, avvalendosi di un'autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. L'ente è stato istituito con il decreto legislativo n. 454 del 1999 ed è stato soppresso insieme all'Istituto nazionale di economia agraria nel 2015 per fondare il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. Gli organi del CRA erano: l'amministrazione centrale il presidente il consiglio di amministrazione il consiglio dei dipartimenti il collegio dei revisori.Il presidente si avvaleva di una segreteria particolare. Nell'ambito della presidenza operava la segreteria del consiglio di amministrazione. La rete scientifica del CRA era articolata su 4 dipartimenti a cui afferivano 17 centri di ricerca e 30 unità di ricerca. Le strutture di ricerca erano incluse nei seguenti dipartimenti: biologia e produzione vegetale: 19 centri e unità di ricerca biologia e produzioni animali: 7 centri e unità di ricerca trasformazione e valorizzazione dei prodotti agro-industriali: 10 centri e unità di ricerca agronomia, foreste e territorio: 11 centri e unità di ricercaLe varie sedi territoriali si trovavano a: Acireale, Arezzo, Asti, Bari, Bergamo, Bologna, Casale Monferrato, Caserta, Città Sant'Angelo, Conegliano, Cosenza, Fiorenzuola d'Arda, Firenze, Foggia, Forlì, Lecce, Lodi, Metaponto, Milano, Monsampolo del Tronto, Montanaso Lombardo, Palermo, Pescia, Pontecagnano, Rende, Roma, San Pietro Avellana, Sanremo, Sant'Angelo Lodigiano, Scafati, Trento, Turi, Vercelli, Velletri. I dipartimenti avevano compiti di indirizzo, promozione e coordinamento delle attività scientifiche e tecnologiche delle strutture di ricerca afferenti. Ogni dipartimento era organizzato in diversi centri e unità di ricerca. Al CRA faceva capo Fondazione Morando Bolognini di Sant'Angelo Lodigiano. Il servizio attività editoriali, biblioteche e comunicazione si occupava delle attività divulgative, della comunicazione e della partecipazione a manifestazioni e ad eventi; coordinava le attività editoriali a carattere scientifico e tecnico. Al servizio faceva capo la biblioteca centrale del CRA. I programmi del CRA erano organizzati in base alle seguenti Linee di attività: l'innovazione per la competitività nazionale e internazionale delle imprese l'agricoltura al servizio della società il rafforzamento delle competenze scientifiche interne del CRA
L'agricoltura (dal latino agricultura, ager campi, e cultura coltivazione) è l'attività umana che consiste nella coltivazione di specie vegetali. Lo scopo basilare dell'agricoltura è ottenere prodotti dalle piante, da utilizzare soprattutto a scopo alimentare. In economia, l'agricoltura rientra nel settore primario. Tradizionalmente è popolarmente riferita alla produzione di risorse vegetali a fini alimentari sia direttamente sia indirettamente tramite produzione animale nell'allevamento. A fini scientifici e giuridici, comunque, entrambe le materie sono comunemente riunite nella più vasta accezione di agricoltura, che abbraccia la coltivazione delle piante (arboree, erbacee), l'allevamento degli animali e lo sfruttamento delle foreste. Seppur molto spesso legati a convenzioni ed usanze locali, i patroni universalmente riconosciuti per l'agricoltura nel mondo cattolico sono: San Martino di Tours (la cui ricorrenza cade l'11 novembre, giorno di inizio dell'annata agraria), Sant'Antonio Abate, Sant'Isidoro agricoltore, San Leonardo di Noblac Abate, San Biagio e San Benedetto da Norcia.
La produzione in economia è l'insieme delle operazioni attraverso cui beni e risorse primarie (es. materie prime) vengono trasformati o modificati, con l'impiego di risorse materiali (es. macchine) e immateriali (ad es. energia e lavoro umano), in beni e prodotti finali a valore aggiunto in modo da renderli utili o più utili cioè idonei a soddisfare, in seguito alla loro distribuzione sul mercato, la domanda e il consumo da parte dei consumatori finali. Con costo di produzione di indica invece la somma del costo relativo ai fattori impiegati nella produzione di un bene economico. La definizione è applicabile pressoché a qualunque attività umana e non, in qualunque disciplina, anche non tecnica. A causa della generalità della sua definizione, il termine "produzione" assume sfumature diverse a seconda del tipo di risorse trattate, dei risultati ottenuti, e del contesto in cui è utilizzata. A livello macroeconomico al livello di produzione, che rappresenta l'offerta, è collegato il livello di consumo o domanda ed livello di occupazione. Produzione e consumo tendono all'equilibrio in risposta all'equilibrio tra domanda e offerta.
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