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Autore principale: Rotondò, , Antonio
Pubblicazione: Firenze : Olschki, 2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La filosofia della scienza è la branca della filosofia che studia i fondamenti, gli assunti e le implicazioni della scienza, sia riguardo alla logica e alle scienze naturali, come la fisica, la chimica, la biochimica o la biologia, sia riguardo alle scienze sociali, come la sociologia, la psicologia o l'economia. Le principali sezioni della filosofia della scienza sono la filosofia della matematica, la filosofia della fisica, la filosofia della chimica e la filosofia della biologia. In parte legata alla filosofia della conoscenza nota come gnoseologia e, in misura maggiore, all'epistemologia, essa cerca di spiegare la natura dei concetti e delle asserzioni scientifiche, i modi in cui essi vengono prodotti; come la scienza spiega la natura, come la predice e come la utilizza per i suoi fini; i mezzi per determinare la validità delle informazioni; la formulazione e l'uso del metodo scientifico; i tipi di ragionamento che si usano per arrivare a delle conclusioni; le implicazioni dei metodi scientifici, con modelli dell'ambiente scientifico e della società umana circostante.
La filosofia del diritto, disciplina che interessa sia la filosofia che il diritto, si occupa, a seconda dei diversi autori che ne trattano, di ricerche composite, le quali condividono solo un carattere negativo, ossia quello di affrontare questioni intorno al fenomeno giuridico sovente trascurate dai dottori nell'interpretazione del diritto positivo.
Il problema della demarcazione è un concetto proprio della filosofia della scienza, nonché un principio cardine dell'epistemologia, che si propone di definire i limiti della scienza, sorto dalla difficoltà di distinguere la scienza dalle pseudoscienze e dai quesiti metafisici della filosofia e della religione. Si tratta quindi del problema di trovare i criteri per definire i confini tra ciò che è scienza e ciò che non lo è e tracciare questi confini. Tale quesito, quindi, non si propone di distinguere tra ciò che è "vero" e ciò che è "falso", ma solo di trovare un criterio per stabilire i confini tra conoscenza scientifica e resto delle conoscenze e delle teorie. Nonostante il dibattito secolare su questo argomento, non si è riusciti a trovare una soluzione univocamente accettata da scienziati ed epistemologi.
Si dà il nome di scienza goethiana all'approccio adottato da Goethe nello studio della natura, e da lui utilizzato nella stesura dei suoi saggi scientifici, i più noti dei quali furono la Metamorfosi delle piante e la Teoria dei colori. Oltre che poeta e scrittore di romanzi, infatti, Goethe era animato da profondi interessi scientifici in diversi campi, fra cui la morfologia, la botanica, la zoologia, la mineralogia e la meteorologia, pervenendo anche a scoperte anatomiche di una certa rilevanza come quella dell'osso intermascellare. Goethe indagò la cromatica con un metodo contrapposto a quello tradizionale della scienza newtoniana, da lui giudicata astratta e unilaterale, formulando una teoria dei colori di cui fu più soddisfatto che non dei successi conseguiti in campo letterario.Il filosofo ed esoterista Rudolf Steiner, studioso ed editore delle sue opere, si è in seguito appropriato della prospettiva di Goethe applicandola alla visuale filosofica dell'antroposofia o «scienza dello spirito» da lui fondata, così che all'occorrenza si può parlare di scienza goethiana-steineriana. La scienza goethiana si contrappone alla scienza, come normalmente si intende, ed è considerata una pseudoscienza. Intesa, invece, come disciplina filosofica potrebbe essere ritenuta una forma di fenomenologia.
Immanuel Kant (Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804) è stato un filosofo tedesco. È considerato uno dei più importanti filosofi del pensiero occidentale. Fu il più significativo esponente dell'Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idealistica e di gran parte di quella successiva. Kant concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica (o "rivoluzione copernicana"), volta a superare il dogmatismo metafisico che, per Kant, caratterizzava il pensiero precedente e ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. Benché gli elementi propri dell'idealismo trascendentale kantiano siano stati nel tempo oggetto di notevoli critiche, soprattutto di natura logica (Brentano, Boole, Frege, Russell, Wittgenstein, Kripke)e nonostante che, in particolare, uno dei pilastri della sua filosofia critica, vale a dire l'idealismo dei concetti di spazio e tempo, sia stato rigettato dalla fisica contemporanea (Einstein), Kant rimane una chiave fondamentale per la comprensione della filosofia moderna, della quale è da alcuni critici considerato una delle figure fondanti che aprirà la strada al Romanticismo e alla filosofia contemporanea.
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