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Autore principale: Montella, Carlo
Pubblicazione: Firenze : Vallecchi, [1958]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il ritratto è in generale ogni rappresentazione di una persona secondo le sue reali fattezze e sembianze: propriamente si riferisce a un'opera artistica realizzata nell'ambito della pittura, della scultura, del disegno, della fotografia o anche, per estensione, la descrizione letteraria di una persona. Nell'arte esso rappresenta uno dei soggetti più rilevanti, anche se la ritrattistica era anticamente ritenuta un genere inferiore alla scena storica, che aveva per soggetto le azioni dei personaggi storici. Il ritratto non è mai una vera riproduzione meccanica delle fattezze, come lo è invece una maschera di cera modellata su un volto o una qualsiasi impressione fotografica, ma vi entra comunque in gioco, per definirsi tale, la sensibilità dell'artista che nel processo creativo della sua opera interpreta le fattezze del modelli secondo il proprio gusto e secondo le caratteristiche e dell'arte del tempo in cui opera. Vi furono artisti che praticarono ampiamente e in maniera quasi esclusiva il ritratto e intere civiltà che rifiutarono il ritratto quale, come lo definiva lo storico dell'arte toscano Filippo Baldinucci (1624-1697) "figura cavata dal naturale" (come l'arte greca arcaica e classica). La presenza o assenza del ritratto fisiognomico in determinate civiltà (che pure possedettero mezzi artistici sufficienti per produrne) non è una semplice questione di gusto verso una o l'altra forma artistica, bensì vi entrano in gioco particolari condizioni mentali e ideologiche riflesse negli sviluppi e le condizioni delle società dove operarono gli artisti.
Il ritratto romano fu uno dei più importanti vertici dell'arte romana e del ritratto in generale, raggiungendo traguardi di grande intensità. Ci sono giunti numerosissimi esemplari, anche originali, che hanno permesso una valutazione molto approfondita di questa disciplina artistica sotto Roma. La grande quantità e qualità dei ritratti della produzione romana ha talvolta falsato la prospettiva di studio di alcuni storici che vi hanno visto l'unica civiltà antica dedita pienamente a questa arte. In realtà, se sembra appurata la filiazione del ritratto etrusco da quello romano, il ritratto greco ellenistico, il primo a raggiungere aderenza somatica al soggetto e ricchezza psicologica, fu sicuramente il punto di partenza per le esperienze romane.
Il Ritratto dei coniugi Arnolfini è un dipinto a olio su tavola (81,80×59,40 cm) del pittore fiammingo Jan van Eyck, realizzato nel 1434 e conservato nella National Gallery di Londra. Considerato tra i capolavori dell'artista, è anche una delle opere più significative della pittura fiamminga; nella sua aura complessa ed enigmatica, ha acquistato una fama misteriosa, che i numerosi studi e le domande ancora irrisolte hanno alimentato.
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