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Autore principale: Ziliotto, Donatella
Serie: Prime letture ; 18
Serie: Prime letture ; 18
I bambini ci guardano è un film del 1943 diretto da Vittorio De Sica, tratto dal romanzo Pricò di Cesare Giulio Viola. Realizzato a cavallo tra il 1942 e 1943, conobbe difficoltà distributive causate dalle contingenti vicende belliche. È considerato dagli storici del cinema, assieme al coevo Ossessione di Visconti e 4 passi fra le nuvole di Blasetti, un momento di svolta per il cinema italiano, che segna l'abbandono dei temi disimpegnati della commedia e dei feuilleton sentimentali, per descrivere i drammi della gente, anticipando così la tendenza che porterà pochi anni dopo al neorealismo. Basato sull'intensa interpretazione del bambino torinese Luciano De Ambrosis (divenuto da adulto un noto doppiatore), costituisce per De Sica l'inizio di una serie di film dedicati alla condizione dell'infanzia come Sciuscià o il bambino di Ladri di biciclette. È altresì il primo film in cui si ufficializza quella collaborazione con Zavattini che costituirà uno degli assi portanti della cinematografia italiana degli anni quaranta e cinquanta.
Mini cuccioli è una serie televisiva animata, spin-off della serie Cuccioli trasmessa da Rai Yoyo. Dopo il successo della serie di animazione Cuccioli, trasmessa su Rai Yoyo e distribuita in 130 paesi del mondo e dei due lungometraggi per il cinema, Gruppo Alcuni ha prodotto Mini cuccioli, uno spin-off rivolto in modo particolare al pubblico dei più giovani (2-4 anni). I protagonisti di questa nuova serie sono gli stessi Cuccioli, però più giovani di qualche anno. La narrazione è incentrata sulle prime emozioni e sulle piccole sfide che i bimbi affrontano nel corso della giornata (la gioia e la tristezza, il timore delle novità, la solitudine e l’amicizia, il senso di inadeguatezza e la gelosia, l’entusiasmo di condividere e l’egoismo, i capricci...). La serie è prodotta da Gruppo Alcuni e Rai Fiction. La prima stagione è costituita da 52 episodi da 6 minuti l’uno realizzati in animazione 2D Flash. La seconda stagione, dal'11 marzo 2018 su Rai Yoyo, è costituita anch'essa da 52 episodi. Il 25 ottobre 2018 esce nei cinema italiani il primo film basato sulle avventure dei Mini Cuccioli: Mini Cuccioli - Le quattro stagioni. Il film narra le vicende dei mini cuccioli nelle quattro stagioni. Dall'8 settembre 2019, invece, sempre su Rai Yoyo, va in onda la terza stagione del programma, sempre con 52 episodi inediti. Sabato 4 aprile 2020, data l'emergenza sanitaria da Covid19, viene trasmesso su Rai Yoyo lo speciale Mini Cuccioli - Raccontiamo la Salute in 6 A. Le prime due stagioni sono disponibili anche nel catalogo Netflix.
Il Rapimento Urru, Gonyalons, Fernández de Rincón è stato un caso di sequestro di persona a scopo di estorsione avvenuto la notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011 nel campo profughi Saharawi di Hassi Raduni, nel deserto algerino sud-occidentale; vittime del rapimento sono stati i tre cooperanti Rossella Urru, Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons. I tre rapiti sono stati liberati il 18 luglio 2012 dopo 270 giorni di prigionia dietro il pagamento di un riscatto. Si è trattato del primo caso di rapimento di cooperanti occidentali dai campi profughi Sahrawi, e secondo il capo della diplomazia saharawi Ould Salek ha avuto un duplice scopo: "Il primo, ovviamente, è quello di chiedere un riscatto. Il secondo è politico, si vuole credere che ci sia insicurezza nei campi di Tindouf per spaventare i donatori che si occupano di aiuti umanitari".
Il Museo e rifugi S.M.I. è un esempio di archeologia industriale realizzato a Campo Tizzoro sulla montagna pistoiese. I rifugi S.M.I. sono l'unico esempio in Italia di ricovero ipogeo di queste dimensioni, a prova di attacco aereo, costruiti da un privato per la collettività.
La ribellione dei Boxer, o rivolta dei Boxer o anche guerra dei Boxer, fu una ribellione sollevata in Cina nel 1899, contro l'influenza straniera colonialista, da un grande numero di organizzazioni cinesi popolari, riunite sotto il nome di Yihetuan (cioè Gruppi di autodifesa dei villaggi della giustizia e della concordia). La rivolta ebbe come base sociale molte scuole di kung fu (identificate come «scuole di pugilato»), che inizialmente utilizzarono il nome di «pugili della giustizia e della concordia», che i missionari nei loro racconti resero solamente come «boxer».
L'Ingiustizia (Iniustitia) è un affresco (120x60 cm) di Giotto, databile al 1306 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Pochi inutili nascondigli è una raccolta di sette racconti di Giorgio Faletti, pubblicata nel 2008 per la Baldini Castoldi Dalai.
Le punizioni corporali nelle scuole rappresentano ed includono tutte quei tipi di punizione ufficiale degli studenti, all'interno dell'istituzione scolastica di formazione anglosassone, da parte d'un insegnante per disciplinarne il comportamento: la punizione corporale didattica coinvolge lo studente macchiatosi di scorrettezze o manchevolezze più o meno "delittuose". Viene eseguita generalmente seguendo un rituale cerimoniale metodico e premeditato dato dalla tradizione costituita: la pena è solitamente somministrata sul fondoschiena o sulle mani, utilizzando un attrezzo appositamente pensato e creato a tale scopo: il numero di colpi può variare a seconda della gravità della colpa commessa. Gli oggetti usati possono essere una canna di rattan (caning), una pala di legno detta pagaia (paddle), la suola di una scarpa da tennis o di una ciabatta (slippering), un cinturino di cuoio (strapping), o infine un metro o righello di legno. È molto meno comune che le punizioni corporali scolastiche arrivino ad includere la sculacciata o schiaffi con la mano aperta, anche se questo metodo è utilizzabile con i bambini più piccoli delle scuole elementari. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, così come in generale in tutto il mondo di lingua inglese, contemplare l'uso delle punizioni corporali, all'interno delle regole degli istituti educativi sia pubblici che privati, è stato storicamente ammesso ed accettato dalla dottrina del dritto comune in loco parentis; per cui la scuola ha gli stessi diritti su un minore della sua famiglia. Un insegnante assume il ruolo paterno a tutti gli effetti e, se costretto, ha tutti i diritti e il dovere di picchiare lo studente. In realtà nel Regno Unito le punizioni corporali sono state vietate con l'Education Act del 1996. L'unico caso in cui ad oggi è contemplata una forza ragionevole, sta nel pericolo immediato di infortunio dell'insegnante o in caso di rischio di danneggiamento della proprietà. Nella maggior parte dei paesi in cui ancora al giorno d'oggi questo viene consentito, la punizione corporale nella scuola pubblica è disciplinata dai regolamenti ufficiali stabiliti dai governi o dalle autorità educative locali, che definiscono il tipo di colpe passibili di punizione, il numero massimo di colpi che possono esser somministrati così come l'attrezzo da utilizzare, quali membri del personale scolastico possano eseguir la punizione e se eventualmente prima i genitori debbano esserne informati e/o consultati. A seconda di come le norme sono state create, e di quanto vengono strettamente applicate, questo ha l'effetto di rendere la punizione strutturata come un'autentica e rigorosa cerimonia giudiziaria, valida a tutti gli effetti proprio come fosse una sentenza di tribunale. I sostenitori delle punizioni corporali nelle scuole affermano che queste forniscano positivamente una risposta immediata all'indisciplina dello studente, molto più semplice ad esempio della sospensione. Gli oppositori invece ritengono che esistono molti altri metodi disciplinari altrettanto, se non più, validi ed efficaci per correggere un eventuale comportamento sbagliato: alcuni di questi ultimi considerano le punizioni corporali equiparabili ad una vera e propria violenza e abuso sui minori (abuso minorile). Il primo paese al mondo ad abolire le punizioni corporali fu la Polonia nel lontano 1783.
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