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Autore principale: De Bernardinis, Flavio
Pubblicazione: Milano : Il Castoro, 1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Robert Altman, nato Robert Bernard Altman (Kansas City, 20 febbraio 1925 – West Hollywood, 20 novembre 2006), è stato un regista e sceneggiatore statunitense. Ha vinto i più importanti premi nei principali festival mondiali: nel 1970 la Palma d'oro per M*A*S*H e nel 1992 il Prix de la mise en scène per I protagonisti al Festival di Cannes; nel 1976 l'Orso d'oro per Buffalo Bill e gli indiani al Festival di Berlino e nel 1993 il Leone d'oro per America oggi alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia; considerati quattro film capolavori. Nel corso della sua carriera ha ricevuto sette candidature all'Oscar (cinque all'Oscar al miglior regista e due al miglior film), rispettivamente per M*A*S*H, Nashville, I protagonisti, America oggi e Gosford Park. Considerato tra i migliori registi della storia del cinema americano, nel 1996 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera, mentre nel 2006 l'Oscar alla carriera.
Robert Selden Duvall (San Diego, 5 gennaio 1931) è un attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. Nel corso della sua carriera ha vinto un Premio Oscar, per l'interpretazione di Mac Sledge, un cantante alcolizzato in Tender Mercies - Un tenero ringraziamento e ha ricevuto altre sei candidature per Il padrino (1972), Apocalypse Now (1979), Il grande Santini (1980), L'apostolo (1997), A Civil Action (1998) e The Judge (2014). Ha inoltre vinto quattro Golden Globe, due Emmy ed un BAFTA. Attore veterano, Duvall ha recitato in alcuni dei film e serie televisive più acclamate e popolari di tutti i tempi, tra cui Ai confini della realtà, The Outer Limits, Il buio oltre la siepe, L'uomo che fuggì dal futuro, Joe Kidd, Il padrino, Il padrino - Parte II, M*A*S*H, Quinto potere, Il Grinta, La conversazione e Apocalypse Now. Ha cominciato a lavorare in teatro nel 1950, e contemporaneamente ha partecipato a molte serie televisive, e durante i primi anni sessanta ha cominciato con i primi ruoli cinematografici. I suoi ruoli più famosi li ottiene nel corso dei primi anni settanta con film come la commedia campione d'incassi M*A*S*H (1970), diretto da Robert Altman e l'esordio alla regia di George Lucas, L'uomo che fuggì dal futuro (1971). Questo è stato uno dei primi di una serie di performance molto apprezzate dalla critica e dal pubblico. Il successo internazionale arriva nel 1972 con l'interpretazione di Tom Hagen, l'avvocato di don Vito Corleone ne Il padrino di Francis Ford Coppola, ruolo che gli fece guadagnare la prima candidatura al premio Oscar. Da allora ha continuato ad apparire sia per il cinema e la televisione, con produzioni come Il migliore (1984), Colors - Colori di guerra (1988), la miniserie televisiva Colomba solitaria (1989), Stalin (1992), L'uomo che catturò Eichmann (1996), L'apostolo (1997) (che ha anche scritto, diretto e prodotto), A Civil Action (1998), Gods and Generals (2003), Broken Trail - Un viaggio pericoloso (2006) e The Judge (2014).
Il cinema (dal greco antico κίνημα, -τος "movimento") è l'insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che producono come risultato commerciale un film. Nella sua accezione più ampia la cinematografia è l'insieme dei film che, nel loro complesso, rappresentano un'espressione artistica che spazia dalla fantasia, all'informazione, alla divulgazione del sapere. La cinematografia viene anche definita come la settima arte, secondo la definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921, quando pubblicò il manifesto La nascita della settima arte, prevedendo che la cinematografia avrebbe unito in sintesi l'estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.
Cinematografo è un album-raccolta del 2010 che contiene 12 brani interpretati dal cantante Mario Merola.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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