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Autore principale: Kaftal, George
La Chiesa rupestre di Santa Margherita sorge sul pendio di una collina denominata “Toppo Sant’Agata”, lungo la strada statale che oggi collega Melfi alla città di Rapolla. L’edificio è interamente scavato nel tufo vulcanico e presenta al suo interno un importante ciclo di affreschi; testimonianza significativa dell’arte in Basilicata durante il periodo angioino. Il programma decorativo insiste sul valore del martirio dei santi rappresentati e la dedicazione a Santa Margherita, protettrice delle partorienti, riflette una devozione popolare femminile. Lo stile delle pitture indica l’intervento di diverse maestranze, avvicendatesi nella prima metà del XIV secolo e portatrici di diverse esperienze artistiche, oscillanti tra la tradizione bizantina e le novità giottesche promanate da Napoli. Tra le pitture spicca l’originale rappresentazione dell'Incontro dei tre vivi e dei tre morti.
Record aggiornato il: 2024-04-27T02:24:22.645Z