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Autore principale: Ciardi, Roberto Paolo
Pubblicazione: Siena : Centrooffset, 1989
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
La Congregazione olivetana (in latino Congregatio Sanctae Mariae Montis Oliveti) è una congregazione monastica dell'Ordine di San Benedetto: i monaci olivetani pospongono al loro nome la sigla O.S.B.Oliv.La congregazione, sorta presso Siena come comunità eremitica a opera di san Bernardo Tolomei, per volere del vescovo di Arezzo Guido Tarlati passò al cenobitismo sotto la regola di san Benedetto.La congregazione si caratterizzò per la limitazione temporale della carica di abate (gli abati benedettini erano eletti a vita) e per la facilità con cui i monaci potevano trasferirsi da un monastero a un altro (i monaci benedettini erano obbligati dal voto di stabilità a risiedere nel monastero dove avevano professato).
La diocesi di Volterra (in latino: Dioecesis Volaterrana) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Pisa appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2017 contava 89.241 battezzati su 94.098 abitanti. È retta dal vescovo Alberto Silvani.
La chiesa di Sant'Andrea Apostolo si trova a Volterra, in provincia di Pisa, diocesi di Volterra. Il complesso monastico degli Olivetani, intitolato a Sant'Andrea Apostolo, fu costruito nel XIV secolo; la chiesa, già esistente nel XII secolo, è indicata "in postierla" perché costruita presso una piccola porta nel ricorso del circuito murario etrusco del V secolo a.C. Oggi è sede del seminario vescovile. La chiesa, ad un'unica navata, costituisce l'unico esempio di stile barocco all'interno del circuito murario di Volterra con i suoi stucchi del XVIII secolo, le strutture architettoniche e gli ornamenti degli altari e delle cappelle. Al suo interno spicca una Madonna con Bambino di Taddeo di Bartolo sull'altare della cappella dei seminaristi. Vi sono anche opere del volterrano Giuseppe Arrighi, scolaro di Baldassarre Franceschini, e del senese Francesco Vanni; pregevoli gli intagli degli stalli del coro e la cattedra di foggia gotica, ma del XV secolo.
Le mura di Volterra sono un'opera di ingegneria militare a difesa di Volterra risalente all'epoca etrusca e via via modificata nel corso dei secoli. Le primitive mura, di cui rimangono lunghi tratti, furono costruite in epoca etrusca intorno al IV secolo a.C. e rimasero in uso per tutto l'alto medioevo, fin quando il Comune di Volterra decise la costruzione di un nuovo sistema difensivo, che tuttavia ingloba molte delle strutture murarie etrusche. Le antiche mura che recingevano la città avevano uno sviluppo di circa 7 km, racchiudendo un'area di 102 ha, mentre la cinta medievale che corrisponde all'estensione attuale, è di soli 2.6 km, racchiudendo un'area di 26 ettari. Il materiale principalmente usato per la costruzione fu il panchino, pietra tipica della Toscana occidentale: la varietà adoperata nel volterrano, è costituita da una grana molto fine e di colore bianco: venne utilizzata anche per le urne cinerarie, per la muratura dei palazzi e per i lastricati stradali.
Secondo Lancellotti, O.S.B.Oliv., nato con il nome di Vincenzo Lancellotti (Perugia, 19 marzo 1583 – Parigi, 16 gennaio 1643), è stato uno scrittore e religioso italiano.
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