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Autore principale: Pini, Giorgio; Duns Scotus, Joannes
Pubblicazione: Pisa : Scuola normale superiore, 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Giovanni Duns Scoto, conosciuto anche con l'epiteto di Doctor Subtilis (Duns, 1265/1266 – Colonia, 8 novembre 1308), è stato un filosofo e teologo scozzese francescano. È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 20 marzo 1993.
Giovanni Scoto Eriùgena, o semplicemente Scoto Eriugena o Giovanni Eriugena (in lat.: Iohannes Scotus Eriugena; Irlanda, 810 circa – Inghilterra ?, dopo l'877), è stato un monaco cristiano, teologo, filosofo e traduttore irlandese, considerato uno dei più grandi filosofi altomedievali per il contributo nell'ambito speculativo (Periphyseon) e di traduttore dell'opera dello Pseudo-Dionigi, che avrà vasta influenza sino alla fine del Medioevo.
Il principio di individuazione afferma che un ente esiste nella sua individualità come un essere differente e distinto nei confronti di tutti gli altri enti che pure partecipano della sua stessa natura. Per esempio: un essere può avere come sua specificità quella di essere uomo in base alla sua caratteristica essenziale (l'umanità), ma anche una sua esistenza particolare nel tempo e nello spazio tale da distinguerlo da tutti gli altri uomini.
La quidditas (in italiano quiddità) è un termine latino, derivante dal linguaggio filosofico della scolastica. Esso è la nominalizzazione astratta del pronome interrogativo quid: "Che cosa?". Il termine deriva verosimilmente dalla traduzione delle opere filosofiche dall'arabo al greco che iniziò nel XII secolo. Probabilmente fu utilizzato per primo da Avicenna per tradurre dal greco l'espressione τό τί ἦν εἶναι che significa «che cos’era essere», che i latini tradurranno con la formula «quod quid erat esse».Rispondendo quindi alla domanda che cos'è questa cosa che la fa essere ciò che è e non un'altra?, si descrive cos'è l'essenza o la natura primaria di una cosa considerata «per sé» (καϑ᾿ αὑτό), cioè come risultato del procedimento di astrazione messo in atto dall'intelletto sulle qualità sensibili quando ricerca la "materia prima" della cosa indipendentemente dalla forma.
La metafisica è quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Essa mira allo studio degli enti «in quanto tali» nella loro interezza, a differenza delle scienze particolari che, generalmente, si occupano delle loro singole determinazioni empiriche, secondo punti di vista e metodologie specifiche. Nel tentativo di superare gli elementi instabili, mutevoli, e accidentali dei fenomeni, la metafisica concentra la propria attenzione su ciò che considera eterno, stabile, necessario, assoluto, per cercare di cogliere le strutture fondamentali dell'essere. In quest'ottica, i rapporti tra metafisica e ontologia sono molto stretti, tanto che sin dall'antichità si è soliti racchiudere il senso della metafisica nell'incessante ricerca di una risposta alla domanda metafisica fondamentale «perché l'essere piuttosto che il nulla?».All'ambito della ricerca metafisica tradizionale appartengono problemi quali la questione dell'esistenza di Dio, dell'immortalità dell'anima, dell'essere "in sé", dell'origine e il senso del cosmo, nonché la questione dell'eventuale relazione fra la trascendenza dell'Essere e l'immanenza degli enti materiali (differenza ontologica).
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