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Autore principale: Marcucci, Silvestro
Pubblicazione: Pisa : ETS, 2010
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La Critica del Giudizio (in tedesco: Kritik der Urteilskraft, talvolta abbreviata: KdU) è un'opera di Immanuel Kant pubblicata nel 1790, nella quale il filosofo conduce un'analisi "critica" della capacità di giudizio di tipo "estetico". L'analisi anticipò temi e modi di sentire fatti propri, di lì a poco, non senza fraintendimenti interpretativi, dai maggiori esponenti del Romanticismo e dell'Idealismo, configurandosi quindi come ponte ideale tra le teorie estetiche del XVIII secolo (di Alexander Gottlieb Baumgarten, Edmund Burke, David Hume, Charles Batteux), citate nell'opera stessa, e quelle successive alla filosofia kantiana.
La metafisica dei costumi (titolo originale: Die Metaphysik der Sitten) è l'opera più ampia di Immanuel Kant per quanto concerne la filosofia morale e del Diritto; sebbene non fosse conosciuta quanto la Fondazione della metafisica dei costumi o la Critica della ragion pratica, negli Stati Uniti fu riscoperta grazie alla traduzione di Mary J. Gregor e alla sua opera Laws of Freedom del 1963, in Italia ne esisteva già una traduzione a cura Giovanni Vidari (1923) e in Germania l'opera era discussa e conosciuta già prima, ma era stata sottovalutata. L'opera è divisa in due parti principali: la prima, la Scienza del diritto, si basa sull'interpretazione repubblicana delle origini della comunità politica come società civile e l'istituzione della legge positiva in rapporto al Diritto naturale. Pubblicata separatamente la Scienza del diritto è influenzata dal giusnaturalismo e dal contrattualismo fornendo una giustificazione filosofica dello stato come Stato di diritto. Costituisce uno degli ultimi esempi del repubblicanesimo classico nella filosofia politica. La Scienza del diritto contiene anche la più matura delle asserzioni di Kant sul progetto della pace (vedere anche il saggio Per la pace perpetua) e un sistema giuridico per garantire i diritti individuali secondo una concezione liberale classica. La seconda parte, la Scienza della virtù, tocca temi legati allo sviluppo morale della persona: in particolare offre un'analitica deduzione dei doveri etici. Possono essere usate anche le traduzioni alternative "Dottrina del diritto" e "Dottrina della virtù".
La dialettica è uno dei principali metodi argomentativi della filosofia. Essa consiste nell'interazione tra due tesi o princìpi contrapposti (simbolicamente rappresentati nei dialoghi platonici da due personaggi reali) ed è usata come strumento di indagine della verità. L'etimologia deriva dai termini della lingua greca antica dià-legein (cioè «parlare attraverso», ma anche «raccogliere») + tèchne, ovvero "arte" del dialogare, e del riunire insieme.
La filosofia naturale o filosofia della natura, conosciuta in latino come philosophia naturalis, consiste nella riflessione filosofica applicata allo studio della natura.
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