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Il Friùli [friˈuːli] (Friûl in friulano, Furlanija in sloveno, Friaul o Vriaul in tedesco, Friul in veneto, bisiaco e ladino) è una vasta regione storico-geografica dell'Italia nord-orientale, comprensiva delle ex provincia di Udine (Friuli centrale) e Pordenone (Friuli occidentale) nonché della ex provincia di Gorizia (Friuli orientale) che lo stesso Impero d'Austria ha sempre considerato Friuli, comprendente la pianura friulana, dal fiume Livenza verso est fino al fiume Timavo, delimitato a sud dall'Alto Adriatico, a nord comprende parte delle Alpi Carniche e delle Alpi Giulie. Non va confuso con il più esteso Patriarcato di Aquileia ecclesiastico, che comprendeva durante la sua esistenza anche parti dell'Istria, il toponimo deriva dal nome latino Forum Iulii, ovvero Cividale del Friuli, ove ebbe centro il Ducato del Friuli, istituito dai Longobardi nel 569. Successivamente alla campagna in Italia di Carlo Magno contro i Longobardi, la Marca del Friuli divenne parte integrante dell'Impero carolingio, poiché era compresa nel Regnum Italicorum. Nel 1077 venne creato dall'imperatore Enrico IV il Principato del Patriarcato di Aquileia dal XIII secolo denominato Patria del Friuli, guidata dal Patriarca di Aquileia che aggiungeva al potere ecclesiastico il potere temporale, ebbe sede nominalmente ad Aquileia, ma il patriarca risiedette prima a Cividale e poi a Udine (che fu anche sede del Parlamento del Friuli), fino all'annessione alla Repubblica di Venezia nel 1420. Il conte di Gorizia fu vassallo del Patriarca di Aquileia fino al 1500, epoca in cui, per assenza di eredi, la Contea di Gorizia entrò nei possessi dell'Impero d'Austria. Fu per secoli l'avvocato del Patriarca e sedette anche nel Parlamento Friulano (Udine - attuale salone del Parlamento). Il confine non impedì che continuassero i rapporti linguistici, culturali e economici tra i friulani diventati sudditi di Venezia e i friulani diventati sudditi dell'Impero in quanto questo confine fu sempre un confine precario. E' in forza dei rapporti feudali esistenti tra il Patriarca di Aquileia e il conte di Gorizia che la Repubblica di Venezia, che si considerava l'erede del Principato patriarcale, contestò all'Impero d'Austria il possesso della Contea di Gorizia e diede inizio a guerre che furono tutte perse da Venezia.. Ancor oggi, nello stemma della città di Gorizia, c'è anche il simbolo araldico del Patriarcato di Aquileia. Gorizia fu Contea autonoma dagli inizi del XII secolo al 1500, quando venne annessa dagli Asburgo. Dal Congresso di Vienna del 1815, la Provincia del Friuli entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto, e successivamente venne annessa al Regno d'Italia nel 1866 (dopo la terza guerra d'indipendenza), mentre Gorizia fu capitale della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca e parte dell'Impero austriaco fino al 1919. A partire dal secondo dopoguerra, la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia comprende buona parte della regione storico-geografica del Friuli, assieme a parte della Venezia Giulia, amministrativamente suddivisa fino al 2016 nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone.
Il Friuli-Venezia Giulia, o anche Friuli Venezia Giulia; AFI: /friˈuli veˈnɛtʦja ˈʤulja/; Friûl-Vignesie Julie in friulano, Furlanija-Julijska krajina in sloveno, Friaul-Julisch Venetien in tedesco) è una regione italiana a statuto speciale dell'Italia nord-orientale di 1 202 131 abitanti, con capoluogo Trieste, composta da due regioni geografiche con caratteristiche storico-culturali diverse: la regione storico-geografica del Friuli, che comprende gli ambiti provinciali di Udine e della gran parte di quelli di Pordenone e Gorizia e la Venezia Giulia, che, sovrapponendosi sul Friuli Orientale, comprende quelli di Trieste e della gran parte di quelli di Gorizia; quest'ultima regione, assieme al Veneto (Venezia Euganea) ed al Trentino-Alto Adige (Venezia Tridentina), forma l'area geografica delle Tre Venezie, o Triveneto.
Lo stadio Friuli è un impianto multisportivo italiano di Udine. Situato in località Rizzi a 4 km dal centro cittadino e a un'altitudine di 112 m s.l.m., fu inaugurato nel 1976 e ristrutturato a più riprese (da ultimo nel quadriennio 2013-2016). Si tratta del più grande impianto scoperto del Friuli-Venezia Giulia e il ventesimo d'Italia, e ospita le gare interne del club calcistico dell'Udinese, società che ne ha la gestione. In passato fu noto come Stadio dei Rizzi, prima dell'intitolazione definitiva e, familiarmente, il Diamante. Prima di ospitare incontri di serie A calcistici, lo stadio, all'epoca noto come dei Rizzi, fu sede dell'incontro di spareggio che assegnò lo scudetto del rugby alla fine del campionato 1976-77 tra Petrarca e Rovigo, e in seguito ospitò alcuni incontri internazionali di tale disciplina tra cui quello tra Italia e Sudafrica nel 2009. Proprietario dell'impianto è il comune di Udine, che nel 2014 ne concesse all'Udinese la concessione per 99 anni dietro corrispettivo di 4,55 milioni di euro. Dal 2016 lo stadio assume il nome commerciale di Dacia Arena, ma il comune di Udine ha ribadito che nell'accordo di concessione il nome deve rimanere quello originale, per cui in occasione di eventi che non riguardino l'Udinese lo stadio continua a essere denominato Friuli. Dal 2018 il suo terreno di gioco è in erba ibrida (mista naturale-sintetico) su brevetto SISGrass.
Cividale del Friuli (o semplicemente Cividale, Cividât in friulano standard, Sividât nella variante locale, Čedad(anticamente Staro Mesto) in sloveno) è un comune italiano di 11 095 abitanti in Friuli-Venezia Giulia: fondato in epoca romana da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, divenne il capoluogo longobardo del Friuli. In base alla legge regionale 26/2014 "Riordino del sistema Regione - Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia", Cividale del Friuli è sede della UTI del "Natisone" di cui fa parte con i comuni di Buttrio, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Manzano, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna e Torreano.
Il terremoto del Friuli del 1976 (soprannominato dai locali Orcolat (Orcaccio in lingua friulana)) fu un sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter che colpì il Friuli, e i territori circostanti, alle ore 21:00:12 del 6 maggio 1976, con ulteriori scosse l'11 e 15 settembre. Per vastità della zona colpita, per i decessi e per i danni provocati è uno dei peggiori terremoti che abbiano mai colpito l'Italia in tempi moderni.
La scultura è l'arte di dare forma ad un oggetto partendo da un materiale grezzo o assemblando tra loro differenti materiali. Con il termine scultura si indica anche il prodotto finale, ovvero qualsiasi oggetto tridimensionale ottenuto come espressione di ispirazione artistica. Come molti altri termini riguardanti il mondo dell'arte anche il concetto di scultura si è evoluto nel tempo. È possibile modellare un oggetto per addizione o sottrazione, e questo dipende dal tipo di materiale usato: nel caso di legno o marmo, ad esempio, si sottrae, cioè si scolpisce intagliando, incidendo o asportando con uno strumento idoneo parte della materia; quando invece si utilizza argilla o un materiale simile, si opera per addizione, aggiungendo man mano materia a quella iniziale. Similmente quando si saldano parti inizialmente divise, come strutture metalliche unite con un processo di saldatura o materiali diversi uniti grazie a collanti.
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