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Autore principale: De Giorgi, Laura
Pubblicazione: Firenze : Giunti, 2009
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Shanghai (pron. [ʃaŋˈɡai]; in cinese 上海S, ShànghǎiP, abbreviazione 沪 o 申, Hù o Shēn; in italiano anche Sciangai), situata sul fiume Huangpu presso il delta del Fiume Azzurro, è la seconda città più popolosa della Cina, dopo Chongqing e anche la seconda del mondo, con una popolazione di oltre 29 milioni di abitanti; è la seconda municipalità autonoma del Paese dopo Chongqing ed è una delle quattro città municipalità della Cina a godere dello status di provincia. In cinese Shànghǎi è abbreviata in Hù (滬T, 沪S) e Shēn (申S); le due sillabe shàng e hǎi significano letteralmente «sul mare» o anche «verso il mare». L'interpretazione è che la città originariamente fosse situata sul mare oppure, secondo i locali, fosse il punto più alto in cui arrivava il mare. Shanghai è vista come capitale economica della Cina: grazie allo sviluppo dei decenni passati Shanghai è un centro economico, finanziario, commerciale e delle comunicazioni di primaria importanza della Repubblica Popolare Cinese. Il suo porto, il primo del Paese, è uno dei più trafficati al mondo assieme a Singapore e Rotterdam. Nel 2010 ha superato Singapore come volume di traffico.Famosi sono alcuni soprannomi della città tra i quali: «La Parigi d'oriente», «La regina d'oriente», «Perla d'oriente». A riconferma di ciò, un'autorevole indagine pone Shanghai tra le metropoli più alla moda d'Asia e la quattordicesima in tutto il mondo.
Le suddivisioni della Cina sono ripartite su cinque livelli: al primo livello le 22 province, cui sono ordinate 5 regioni autonome, 4 municipalità e 2 regioni amministrative speciali; al secondo livello le 333 prefetture, cui sono ordinate le città-prefettura, le città sub-provinciali, le leghe e le prefetture autonome; al terzo livello le 2.862 contee, cui sono ordinate contee autonome, città-contee, distretti, bandiere, bandiere autonome, 2 regioni speciali e un'area forestale; al quarto livello i comuni; al quinto livello i villaggi.Un sesto livello è poi costituito dal pubblico ufficio distrettuale o distretto, subordinato alle contee, in via di abolizione. La Costituzione contempla espressamente tre suddivisioni, ossia le province, le contee e i comuni; la Repubblica di Cina sull'isola di Taiwan utilizza un sistema leggermente diverso basato su province semplificate e nessun livello di tipo prefettizio (si veda la suddivisione amministrativa di Taiwan). Ogni livello di suddivisione amministrativa corrisponde a un livello nella carriera del servizio civile della Repubblica Popolare Cinese. Le province da sempre rivestono un importante ruolo culturale in Cina: i cinesi tendono a identificarsi con la provincia nativa e solitamente a ogni territorio provinciale corrispondono determinati stereotipi riferiti alla popolazione. I confini della maggior parte delle province cinesi furono definiti al tempo della tarda dinastia Ming. Dopo la vittoria delle forze comuniste (1949) i maggiori cambiamenti territoriali provinciali hanno interessato le province del nord-est e la creazione delle regioni autonome sulla base della teoria sovietica della nazionalità.
La battaglia di Shanghai fu combattuta dall'agosto al novembre 1937 durante la seconda guerra sino-giapponese, tra l'Esercito nazionalista cinese e l'Esercito imperiale giapponese. Fu una delle battaglie più grandi, sanguinose e violente combattute durante il conflitto sino-giapponese e si concluse dopo oltre tre mesi di scontri con la vittoria giapponese e la ritirata delle truppe cinesi. Dopo l'Incidente del ponte di Marco Polo e le prime vittorie giapponesi nel settore Pechino-Tientsin, il comandante in capo del Kuomintang, il generalissimo Chiang Kai-shek, decise di concentrare le sue divisioni migliori, addestrate dai consiglieri militari inviati dalla Germania, nel settore di Shanghai per fermare l'avanzata nemica, dare una dimostrazione della volontà della Cina nazionalista di non cedere all'aggressione, suscitando in questo modo la simpatia della Potenze occidentali, e guadagnare tempo per evacuare le industrie nell'interno della Cina. Durante i tre mesi di sanguinosi combattimenti, i soldati giapponesi e cinesi si scontrarono a distanza ravvicinata, in un tipo di guerra urbana simile alla successiva battaglia di Stalingrado della seconda guerra mondiale, nel centro di Shanghai, nelle città della periferia e sulle spiagge dello Yangtze Kiang, dove i giapponesi avevano effettuato alcuni sbarchi. La battaglia, che coinvolse oltre un milione di soldati delle due parti concentrati in uno spazio ristretto, può essere suddivisa in tre fasi: la prima fase, tra il 13 e il 22 agosto 1937, durante la quale le truppe cinesi cercarono, senza riuscirci, di eliminare le forze giapponesi presenti nel centro di Shanghai; il secondo periodo, compreso tra il 23 agosto e il 26 ottobre 1937, fu caratterizzato dall'arrivo di ingenti rinforzi di truppe scelte giapponesi che, al comando del generale Iwane Matsui, iniziarono sistematiche operazioni per conquistare l'area urbana, che venne lentamente occupata dopo cruenti scontri "casa per casa", e le regioni circostanti; infine l'ultima fase, dal 26 ottobre alla fine di novembre 1937, nel corso della quale, le superstiti truppe cinesi ripiegarono per evitare un accerchiamento e si ritirarono combattendo lungo la strada in direzione della capitale cinese di Nanchino.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
La Cina (中國T, 中国S, zhōngguóP, letteralmente "Regno di mezzo"), ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese (中華人民共和國T, 中华人民共和国S, zhōnghuá rénmín gònghéguóP ) è uno Stato situato nell'Asia orientale. Con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, è il paese più popoloso al mondo.La Cina è una repubblica popolare in cui il potere è esercitato dal Partito Comunista Cinese (中国共产党 oppure 中共). Il governo ha sede nella capitale Pechino (北京首都) ed esercita la propria giurisdizione su ventidue province (省), cinque regioni autonome (自治区), quattro municipalità direttamente controllate 直辖市 (Pechino 北京, Tientsin 天津, Shanghai 上海 e Chongqing 重庆) e due regioni amministrative speciali 特别行政区 (Hong Kong 香港 e Macao 澳门) parzialmente autonome. La Cina rivendica la propria sovranità anche sull'isola di Formosa che a propria volta rivendica la propria sovranità sulla Cina del continente. L'isola è rimasta dal 1949 sotto il controllo del governo della Repubblica di Cina (中華民國 o Taiwan), che precedentemente governava anche la Cina continentale. La complessa condizione politica di Taiwan è una delle conseguenze della guerra civile cinese che ha preceduto la fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Con la sua superficie di circa 9 572 900 chilometri quadrati la Cina è il quarto stato più grande del mondo per superficie. Il paesaggio della Cina è vasto e diversificato: va dalle steppe della foresta e i deserti dei Gobi e del Taklamakan nell'arido nord alle foreste subtropicali e umide del sud. L'Himalaya, il Karakoram, il Pamir e il Tian Shan sono le catene montuose che separano la Cina meridionale dall'Asia centrale. Il Fiume Azzurro (长江) e il Fiume Giallo (黄河), rispettivamente il terzo e il sesto più lunghi del mondo, scorrono dall'altopiano del Tibet verso la costa orientale densamente popolata. La costa della Cina lungo l'oceano Pacifico è lunga circa 14.500 chilometri ed è delimitata dal mare di Bohai, dal mar Giallo, dal mar Cinese Orientale e dal mar Cinese Meridionale. L'antica civiltà cinese (una delle più antiche al mondo) si sviluppò inizialmente nelle pianure comprese tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. A partire dall'età del bronzo (verso la fine del II millennio a.C.) si ha evidenza di strutture feudali, in cui i nobili si raccoglievano intorno a monarchie ereditarie. Vi sono testimonianze di una casata regnante nella prima metà del I millennio a.C., nota come dinastia Zhou (周朝), il cui declino condusse alla nascita di un discreto numero di regni indipendenti in competizione per il predominio sulla regione (periodo delle Primavere e Autunni, 春秋), con stagioni di conflitto che si fecero particolarmente accese nel periodo che va dall'VIII al III secolo a.C. Nel 221 a.C. lo Stato di Qin sconfisse e conquistò i territori di tutti gli altri Stati combattenti dando vita al primo impero della storia cinese sotto la dinastia Qin (秦朝). Da quel momento il titolo di imperatore della Cina divenne il sinonimo della raggiunta supremazia. La dinastia Qin non durò a lungo, ma i popoli precedentemente conquistati vennero poco dopo riuniti sotto l'egida della dinastia Han (汉朝, III secolo a.C.-III secolo d.C.). I quattro secoli in cui regnarono i sovrani della dinastia Han sono considerati cruciali per la definizione e affermazione della identità culturale cinese, tanto da divenire il termine con cui i cinesi definirono se stessi (con il termine appunto di etnia o popolo han, 汉族). Da allora la storia cinese ha visto l'alternarsi di periodi di divisione e fasi di unificazione, con conseguenti periodi di frammentazione, contrazione o espansione territoriale, sotto l'egida di diverse dinastie, talora di etnia straniera (come nel caso dei mongoli o dei mancesi). L'ultima dinastia fu quella dei Qing, il cui regno si concluse nel 1911 con la fondazione della Repubblica di Cina (中华民国). Dopo la sconfitta dell'Impero giapponese (大日本皇国) durante la seconda guerra mondiale il Paese fu scosso dalla guerra civile che vedeva contrapposte le forze nazionaliste del Kuomintang (国民党), il partito che allora deteneva il governo del paese, e le forze facenti capo al Partito Comunista Cinese. Nel 1949 la guerra si concluse con la sconfitta del Kuomintang e la fuga del governo nazionalista sull'isola di Formosa, nella cui capitale Taipei (台北) ha tuttora sede l'attuale Repubblica di Cina, altresì nota come Taiwan. In seguito alla vittoria conseguita sul continente il 1º ottobre del 1949 a Pechino le forze comuniste guidate da Mao Zedong proclamarono ufficialmente la nascita della Repubblica Popolare Cinese. Dopo l'introduzione di riforme economiche nel 1978 l'economia della Cina è diventata quella dalla crescita più rapida al mondo. A partire dal 2013 è la seconda economia più grande al mondo sia come PIL totale nominale, sia per parità di potere d'acquisto; è anche il più grande esportatore e importatore di merci al mondo. La Cina è ufficialmente uno Stato munito di armi nucleari e ha il più grande esercito permanente del mondo, con il secondo più grande bilancio della difesa. La Cina è membro delle Nazioni Unite dal 1971, quando ha preso il posto della Repubblica di Cina tra i seggi dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Cina è anche membro di numerose organizzazioni multilaterali, tra cui l'OMC, l'APEC, il BRICS, l'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione, il BCIM e il G-20. La Cina, unanimemente riconosciuta come grande potenza dal consesso internazionale, è una potenziale superpotenza secondo un certo numero di accademici e analisti che si occupano di questioni militari, politiche ed economiche. Dissidenti politici e gruppi per i diritti umani hanno denunciato la dittatura del governo cinese per diffuse violazioni dei diritti umani, tra cui repressione politica, repressione delle minoranze religiose ed etniche, censura, sorveglianza di massa e la violenza utilizzata nel reprimere il dissenso, come quella esibita durante la protesta di piazza Tienanmen del 1989.
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