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Autore principale: Burchiello
Edizione: 2. edizione detta "di Londra" del 1757
Pubblicazione: Milano : Bietti, 1940
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fra Domenico di Giovanni Portesi (Rezzato-Botticino, 1404 – Firenze, 27 ottobre 1483) è stato un teologo e religioso italiano. Domenicano, priore del Convento di Santa Maria Novella di Firenze, dove visse fino all'età di quasi ottanta anni, fu lettore ed espositore di Dante, provinciale di Toscana, vicario generale dell'Ordine. Le sue esequie si tennero a spese del Comune di Firenze e dello Studio fiorentino, e il Convento di Santa Maria Novella ne fece in lingua latina il necrologio.Scrisse La istoria di Firenze e il Theotokos, poema latino in lode della Vergine, che terminò nel 1468 e dedicò a Piero de' Medici. La prima copia di questo poema fu fatta nel 1471 da Piero di Giovanni Compagni, discepolo di Marsilio Ficino; la seconda copia fu eseguita da Jacopo di Niccolò Cocchi Donati e, nel 1475, esso provvide a donarla alla Libreria d'Ognissanti di Firenze, apponendo la dedica all'inizio del libro: Questo libro, che tracta di Nostra Donna Gloriosissima, e di me scriptore Iacopo di Nicholò di Chocho Donati cittadino fiorentino, istum librum largitus est praefatus Iacobus Nicholai Chochi Librariae S.Salvatoris hac die IV.Oct. 1475. Pro remedio animae suae. Io Iachopo Chochi così affermo. Il poema Theotokos è diviso in quattro libri, più il proemio, dove c'è la dedica a Piero de' Medici. Nel primo libro l'autore parla della vita e della morte della Madre di Dio; nel secondo è esposta la gloria del suo Trionfo; nel terzo c'è un catalogo delle chiese dedicate alla Madonna a Roma e in Toscana; nel quarto vengono citate le chiese dedicate alla Madonna a Firenze e dintorni. Fra queste ultime si trova la Pieve dell'Impruneta e Domenico di Giovanni ricorda monsignor Antonio degli Agli che aveva fatto abbellire e adornare questa chiesa.
Alla domanda da dove inizi veramente la poesia italiana del Novecento, molti critici letterari hanno dato differenti e contrastanti risposte in virtù, o a causa, della difficoltà nel tracciare una linea netta di demarcazione. Tuttavia la predominanza dei temi dell'Io, nell'intimismo di Giovanni Pascoli e nell'estetismo di Gabriele D'Annunzio segnarono un irreversibile cambiamento rispetto alla poesia "pubblica" e dichiarativa di Giosuè Carducci. La nuova poesia viene situata, perciò, da una parte della critica letteraria, nell'area che accoglie il linguaggio e i temi del decadentismo influenzato da entrambe le grandi figure del passaggio di secolo italiano. Più tardi le esperienze crepuscolari di Guido Gozzano, da un lato, e le opposte dei futuristi proseguono, accentuandole nella sperimentalità le due vie personaliste di Pascoli e D'Annunzio, identificando così una linea separatrice di frattura con la passata tradizione letteraria sia dal punto di vista delle tematiche, sia del linguaggio. La maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli anni cinquanta) stabilirà gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da Giuseppe Ungaretti, seguendo una linea che condurrebbe dai "vociani" all'apertura della grande stagione degli "ermetici". E certamente è centrale nel cuore del '900 la vicenda dell'ermetismo segnata da figure di livello mondiale come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Altri ermetici importanti: Alfonso Gatto e Mario Luzi. Più appartata la scrittura di Corrado Govoni come, più tardi, le maggiori figure di Umberto Saba e Sandro Penna e con il suo musicale rimario Giorgio Caproni. Tra i temi più significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell'estrema varietà che la caratterizza, è opportuno menzionare invece l'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; è prioritario riferirsi a Pier Paolo Pasolini, ad Edoardo Sanguineti a Roberto Roversi. Andrea Zanzotto autore di straordinaria cultura e intensa compartecipazione alla vicenda umana e al segno del decadere dell'ambiente, è stato un punto di contatto fra le maggiori figure del secolo. Salvatore Quasimodo, assurto a fama internazionale per l'assegnazione del Nobel, che più tardi andrà anche a Montale, attraversò diverse tonalità, dal lirismo classicheggiante ad un neorealismo di chiara testimonianza politica. Meno note ma certamente significative le figure di Elio Fiore e alla fine del Novecento di Gregorio Scalise e Davide Ferrari partiti da un riferimento alle avanguardie degli anni '60 e '70, poi capaci di svolgere una vena di più intensa riflessione sulle grandi prove della storia. Vicini a Pasolini, Dario Bellezza e Paolo Volponi; a Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini e Giuseppe Guglielmi; ed a Saba, sia pure con un maggiore inserimento nel linguaggio poetico novecentesco, Giovanni Giudici. Autrice di continua produzione poetica, sempre legata all'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, Alda Merini, poetessa particolarmente amata anche dal pubblico più vasto. Oggi la poesia italiana cade in una profonda crisi editoriale e di attenzione da parte del pubblico e, pur l'Italia il paese con il maggior numero di edizioni di genere, è il paese europeo dove si acquistano meno volumi di poesia in Europa. Segnaliamo la poesia di strada, come movimento di rinnovamento, contemporaneo e di rilancio per il grande pubblico della poesia italiana.
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