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Autore principale: Miliotti, Anna Genni
Pubblicazione: Prato : Farnesi, 2012
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Natale è una festa accompagnata da diversi costumi, folclore e celebrazioni, variabili da paese a paese, sia dal punto di vista sociale che religioso. Molte sono le tradizioni, le pratiche ed i simboli familiari del Natale, come l'albero di Natale, lo zampone, il cotechino, il ceppo di Natale, l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale, lo scambio di doni, già presenti nelle tradizioni di alcuni popoli nordici prima dell'introduzione del cristianesimo. Le celebrazioni del solstizio invernale erano molto diffuse e popolari nel Nord Europa, e prima che fossero immesse nella tradizione cristiana, la parola Natale era definita con yul, da cui è stato tratto il termine anglosassone yule che significa appunto Natale. Per quanto riguarda l'albero di Natale, si crede che sia stato introdotto per la prima volta in Germania. Si ebbero anche conflitti tra religiosi ed autorità governative sulla celebrazione del Natale. Nell'Inghilterra cromwelliana, dove fiorì una forte teocrazia conservatrice, e nella primissime colonie americane del New England, il Natale fu una tra le molte celebrazioni che furono soppresse. Dopo la rivoluzione russa, in Unione Sovietica il Natale venne soppresso per i successivi settantacinque anni. Al giorno d'oggi presso i Testimoni di Geova, in alcuni gruppi Puritani, e presso i fondamentalisti cristiani, il Natale viene considerato come una festa pagana, non essendo esplicitamente menzionato dalla Bibbia e pertanto non celebrato. I doni rappresentano un aspetto importante e universale delle celebrazioni natalizie. Diffusissima in tutto il mondo è una figura mitica che porta i doni ai bambini, ma nell'era del consumismo anche agli adulti, e che trae origine da San Nicola un vescovo del IV secolo, di cui tuttora il personaggio di Babbo Natale porta il nome (Santa Claus) nei paesi nordeuropei. Nel Nord America e nelle colonie inglesi si adottarono alcuni aspetti di questa celebrazione nelle vacanze natalizie, e Sinterklaas (un antico nome della figura donante) divenne Santa Claus, o Saint Nick. In Gran Bretagna, anche se questo nome era conosciuto veniva chiamato "Papà Natale", mentre in Italia è Babbo Natale. Nel folclore anglo-statunitense, questo personaggio in carne, socievole e ridanciano, arriva durante la notte di Natale su una slitta trainata da una renna, o varie renne, scende per il camino, lascia i doni ai bambini e mangia il cibo che gli hanno lasciato. Il resto dell'anno lo passa fabbricando giocattoli e ricevendo lettere sul comportamento dei bambini. Nella tradizione francese, è chiamato Père Nöel, e la sua festa si è sviluppata in modo analogo alla tradizione anglosassone. In alcune versioni della tradizione, gli elfi lavorano in un laboratorio di giocattoli, ed in alcuni casi è anche sposato. In molti paesi i bambini lasciano dei contenitori vuoti, riempiti durante la notte, da Babbo Natale con piccoli doni, giocattoli, caramelle, o frutta. Negli Stati Uniti appendono sopra il caminetto una calza, che in Italia è invece lasciata per la Befana, affinché il donatore la riempia di giochi e dolciumi. In altre culture mettono le loro scarpette fuori. Lo stesso fanno la sera prima del 6 dicembre, per la festa di San Nicola. L'usanza di portare doni non è riservata a Babbo Natale o ad altri personaggi particolari, ma si sviluppa anche attraverso uno scambio reciproco di doni, sia in ambito familiare che fra amici.
Il piccolo aiutante di Babbo Natale (in inglese Santa's Little Helper) è il cane di razza Whippet della famiglia Simpson nell'omonima serie televisiva statunitense. Di color marrone, fa la sua prima comparsa proprio nel primo episodio della serie, intitolato Un Natale da cani, quando viene trovato da Bart in un cinodromo, dopo essere stato abbandonato dal proprio padrone per via della sua incapacità nelle corse canine. Non fa altro che gironzolare per la casa, dormendo, mangiando e rosicchiando tutto quello che trova. Anche se non è particolarmente sveglio né possiede particolari abilità, è benvoluto dai Simpson ed anche quando questi ultimi per un motivo o per l'altro lo cedono a terzi, successivamente tornano sulla loro strada rivolendolo ancora con loro. Nel corso della serie dimostra in più occasioni di avere un saldo legame di amicizia ed affetto con Bart. Nella puntata La carica delle due dozzine ed uno diventa padre di 25 cuccioli, poi rapiti dal signor Burns il quale avrebbe voluto confezionare degli abiti con il loro pelo. Bart e Lisa riescono a dissuaderlo dall'uccidere i cuccioli, i quali diventeranno successivamente tutti dei campioni delle corse canine, arricchendo ulteriormente il già plurimiliardario magnate.
Il Canto di Natale (A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), ed è anche una delle sue opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848). Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens alla società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà).
Il Natale è una festa cristiana che celebra la nascita di Gesù ("Natività"): cade il 25 dicembre per tutte le Chiese cristiane: ma del calendario gregoriano per quelle romano-occidentali e del calendario giuliano per quelle romano-orientali, cioè il 7 gennaio (con ritardo attuale di 13 giorni). Oggi però anche le Chiese greco-ortodosse, con eccezione di quelle slavo-ortodosse e delle Chiese orientali (siriache o copte), si sono adeguate al calendario gregoriano, pur mantenendo il calendario giuliano per la loro tradizionale liturgia. Secondo il calendario liturgico è una solennità di importanza superiore all'Ascensione e alla Pentecoste ma inferiore alla Pasqua, la festa cristiana più importante. È comunque la festa più popolarmente sentita tra i cristiani; anche se in tempi più recenti ha assunto nella cultura occidentale sempre più un significato laico, con lo scambio di doni, legato alla famiglia e a figure del folclore religioso cristiano o pagano come Babbo Natale. Sono strettamente legate alla festività la tradizione del presepe e dell'albero di Natale, entrambe di origine medioevale; la seconda più legata ai Paesi del Nord Europa.
Questa voce descrive le principali tradizioni natalizie dell'Italia, oltre agli aspetti storici e socio-economici della festa.
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