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Autore principale: Dorini, Umberto
Spinetta Malaspina (Verrucola, 1282 – Fosdinovo, marzo 1352) è stato un condottiero italiano. Discendeva da Obizzo Malaspina e fu marchese della Verrucola e signore di Fosdinovo, capostipite dei successivi marchesi di questo feudo imperiale.
Il marchesato di Fosdinovo era un feudo imperiale mediato situato in Lunigiana, governato da un ramo dei Malaspina dello Spino Fiorito dal 1355 al 1797. Oltre a Fosdinovo, sede del marchese sovrano, comprese molti borghi, fra i quali: Gragnola, Canepari, Carignano, Posterla, Ponzanello, Marciaso, Giucano, Pulica, Cortila, Viano e Castel dell'Aquila.
La storia di Fosdinovo, in provincia di Massa e Carrara affonda nella preistoria, per svilupparsi con continuità fino ai giorni nostri. Durante il Medioevo il paese fu capitale del Marchesato di Fosdinovo.
Il castello di Agnino è un castello malaspiniano che si trova ad Agnino, frazione di Fivizzano.
Fivizzano (AFI: /fiviʣˈʣano/ o /fiviʦˈʦano/; Fiuzan nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 7 434 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. Ampie parti del suo territorio sono comprese in due parchi: il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane. Terra abitata già dalla preistoria, come dimostra il ritrovamento a 700 metri dal suo centro della statua stele di Verrucola con il vicino menhir preistorico del Masso di Nazio e il sovrastante sito cerimoniale preistorico, ricco di coppelle, del Masso di Santa Caterina e ancora la Grotta delle Fate di Turlago e di ben quattordici statue stele in tutto il territorio comunale, fu insediamento dei Sengauni o Liguri Apuani. Il duca Francesco IV di Modena, visitando Fivizzano nel 1816, nel suo giornale di viaggio annotò: «Fivizzano è una bella cittadina, ossia luogo, resta in alto come su una collina nella pianura che di là comincia ad allargarsi e che è magnificamente bene coltivata a grano, viti sugli oppi, ulivi, segala, prati erbaggi, lupini....Fivizzano è ben lastricato, ha una bella piazza sebben non regolare, con una bella fontana fatta fare da un granduca Medici, ha una chiesa cattedrale in piazza, un bel teatrino, nuovo, grande e per Fivizzano bello.» Prospero Fantuzzi, l'erudito viaggiatore emiliano, nell'anno 1829, venendo da Reggiano, la visitò e così la descrisse: «...in somma sopra di una scena di monti capricciosi, arrivammo alla dilettevole veduta del paese di Fivizzano tutta nuova, tutta grata, e tutta ricca.» Il poeta Giosuè Carducci la definì "Una perla sperduta fra i monti".
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