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Autore principale: Guerrazzi, Francesco Domenico
Pubblicazione: In Livorno : per le stampe di G. P. Pozzolini, 1825
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Don Giovanni (Don Juan) è un poema epico-satirico in diciassette canti di George Gordon Byron, iniziato nel 1818 e lasciato incompiuto dalla morte dell'autore nel 1824. Nel poema, Lord Byron adotta una prospettiva originale sul leggendario donnaiolo spagnolo, rappresentandolo non tanto come un accanito seduttore, ma come un giovane ingenuo che si lascia sedurre facilmente da tutte le donne che incontra nel corso delle sue avventure. I primi due canti furono pubblicati in forma anonima nel 1819 e, pur venendo tacciati di immoralità dalla critica inglese, ottennero un'immediata popolarità presso il pubblico.
Il pellegrinaggio del giovane Aroldo (Childe Harold's Pilgrimage) è un lungo poema narrativo scritto dal poeta inglese Lord Byron, e fu pubblicato tra il 1812 e il 1818. Il poema descrive i viaggi e i pensieri di due personaggi che, disillusi da una vita di piaceri e ozi, cercano una nuova esistenza in terre straniere; complessivamente, può essere interpretato come l'espressione della malinconia e della disillusione vissuta da una generazione ormai esausta delle guerre dell'età successiva alla Rivoluzione francese e dell'Età Napoleonica. Come ammise lo stesso Byron, il poema trae ispirazione dalle vicende autobiografiche dello stesso autore, in particolare dai viaggi nel Mar Mediterraneo e nel Mar Egeo compiuti tra il 1809 e il 1811. Sebbene l'autore non fosse inizialmente soddisfatto della sua opera, considerandola troppo legata alle sue vicende personali, con la sua pubblicazione, da parte dell'editore John Murray, Byron ottenne un'immediata notorietà, tanto che ancora oggi lo si annovera tra i maggiori letterati inglesi. Il successo maggiore fu riscosso tra il pubblico femminile aristocratico, che amava moltissimo la figura del giovane Harold e, soprattutto, il suo onnipresente pessimismo; ben presto si notarono somiglianze tra la personalità di Byron e quella del suo personaggio. Il poema delinea i tratti dell'"eroe byroniano", ancor oggi rilevante e spesso presente in romanzi, film o commedie di tipo classico. L'eroe byroniano è solitamente posto ai margini della società, ha una personalità perennemente in conflitto tra due posizioni, una positiva di uomo gentile e una negativa di essere spietato, una di forte religiosità, una di ateismo, ed è sempre insoddisfatto e alla ricerca di nuove emozioni. Dal punto di vista strutturale, il poema è organizzato in quattro canti di stanze spenseriane, formate cioè da otto versi pentametri giambici seguiti da un verso giambico di dodici sillabe detto alessandrino. Vi sono anche delle rime, che seguono lo schema ABABBCBCC. Nel quadro di Turner Il pellegrinaggio del giovane Aroldo, viene rappresentata l'Italia come un giardino dell'Eden e ci sono chiari riferimenti ai ponti della città di Narni ed in particolare al ponte di Augusto ed al ponte medioevale (sul lato sinistro in basso del quadro).
Alla domanda da dove inizi veramente la poesia italiana del Novecento, molti critici letterari hanno dato differenti e contrastanti risposte in virtù, o a causa, della difficoltà nel tracciare una linea netta di demarcazione. Tuttavia la predominanza dei temi dell'Io, nell'intimismo di Giovanni Pascoli e nell'estetismo di Gabriele D'Annunzio segnarono un irreversibile cambiamento rispetto alla poesia "pubblica" e dichiarativa di Giosuè Carducci. La nuova poesia viene situata, perciò, da una parte della critica letteraria, nell'area che accoglie il linguaggio e i temi del decadentismo influenzato da entrambe le grandi figure del passaggio di secolo italiano. Più tardi le esperienze crepuscolari di Guido Gozzano, da un lato, e le opposte dei futuristi proseguono, accentuandole nella sperimentalità le due vie personaliste di Pascoli e D'Annunzio, identificando così una linea separatrice di frattura con la passata tradizione letteraria sia dal punto di vista delle tematiche, sia del linguaggio. La maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli anni cinquanta) stabilirà gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da Giuseppe Ungaretti, seguendo una linea che condurrebbe dai "vociani" all'apertura della grande stagione degli "ermetici". E certamente è centrale nel cuore del '900 la vicenda dell'ermetismo segnata da figure di livello mondiale come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Altri ermetici importanti: Alfonso Gatto e Mario Luzi. Più appartata la scrittura di Corrado Govoni come, più tardi, le maggiori figure di Umberto Saba e Sandro Penna e con il suo musicale rimario Giorgio Caproni. Tra i temi più significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell'estrema varietà che la caratterizza, è opportuno menzionare invece l'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; è prioritario riferirsi a Pier Paolo Pasolini, ad Edoardo Sanguineti a Roberto Roversi. Andrea Zanzotto autore di straordinaria cultura e intensa compartecipazione alla vicenda umana e al segno del decadere dell'ambiente, è stato un punto di contatto fra le maggiori figure del secolo. Salvatore Quasimodo, assurto a fama internazionale per l'assegnazione del Nobel, che più tardi andrà anche a Montale, attraversò diverse tonalità, dal lirismo classicheggiante ad un neorealismo di chiara testimonianza politica. Meno note ma certamente significative le figure di Elio Fiore e alla fine del Novecento di Gregorio Scalise e Davide Ferrari partiti da un riferimento alle avanguardie degli anni '60 e '70, poi capaci di svolgere una vena di più intensa riflessione sulle grandi prove della storia. Vicini a Pasolini, Dario Bellezza e Paolo Volponi; a Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini e Giuseppe Guglielmi; ed a Saba, sia pure con un maggiore inserimento nel linguaggio poetico novecentesco, Giovanni Giudici. Autrice di continua produzione poetica, sempre legata all'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, Alda Merini, poetessa particolarmente amata anche dal pubblico più vasto. Oggi la poesia italiana cade in una profonda crisi editoriale e di attenzione da parte del pubblico e, pur l'Italia il paese con il maggior numero di edizioni di genere, è il paese europeo dove si acquistano meno volumi di poesia in Europa. Segnaliamo la poesia di strada, come movimento di rinnovamento, contemporaneo e di rilancio per il grande pubblico della poesia italiana.
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