Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Maineri, Baccio Emanuele
Pubblicazione: Firenze : R. Bemporad & f.o, \191.!
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il sistema politico degli Stati Uniti d'America si basa su tre principi fondamentali: la repubblica, la democrazia rappresentativa e il federalismo. Il potere politico è condiviso fra il Presidente degli Stati Uniti, il Congresso e le corti giudiziarie federali. Allo stesso tempo, il governo federale condivide la sovranità politica con i governi dei singoli Stati che compongono gli Stati Uniti. La struttura del governo federale è definita dalla Costituzione. La molteplicità di livelli governativi riflette la storia degli Stati Uniti: il governo federale venne infatti creato dagli Stati, che come ex-colonie conquistarono un'autonomia legislativa indipendentemente l′uno dall′altro; all′interno di ogni Stato, ognuno di questi aveva creato una propria struttura amministrativo-politica decentrata per assolvere alle proprie funzioni ed una volta che gli Stati Uniti si allargarono, si vennero a formare altri Stati modellati su quelli originari. Esistono delle differenze sostanziali fra il sistema politico americano e quello di molte democrazie costituzionali di matrice europea. Fra le più evidenti si può accennare alla presenza di un parlamento (il Congresso degli Stati Uniti d'America) in cui la "camera alta" ha un peso politico maggiore rispetto all′altro ramo del parlamento ("camera bassa"), oppure al dominio di due partiti "maggiori" che dura da più di un secolo, generando un forte bipolarismo. Quest′ultimo fattore è dovuto anche (ma non solo) a ragioni storiche, che hanno determinato una serie di norme, sia federali che statali, che limitano fortemente lo spazio politico per i cosiddetti "third parties", i quali oltretutto subiscono anche delle limitazioni informali per quanto riguarda la loro presenza sui media.
Le relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti d'America fanno riferimento ai rapporti diplomatici, economici e culturali tra l'Italia e gli Stati Uniti d'America. Le relazioni tra i due paesi sono iniziate formalmente nel 1861. Storicamente i rapporti tra le due nazioni sono sempre stati amichevoli, come testimoniano le fitte relazioni diplomatiche e i numerosi e notevoli scambi economici e culturali. Inoltre la comunità italiana, o di discendenza italiana, negli Stati Uniti ammonta a 18 milioni di abitanti, facendone la quarta nazione di origine tra la popolazione bianca. Gli Stati Uniti hanno avuto rappresentanza diplomatica nella nazione italiana e nella sua nazione precedente, il Regno d'Italia, dal 1840. Tuttavia, nel 1891 il governo italiano interruppe le relazioni diplomatiche e contemplò brevemente la guerra contro gli Stati Uniti come risposta al caso irrisolto del linciaggio di undici italiani a New Orleans, in Louisiana, e vi fu una rottura nelle relazioni dal 1941 al 1943, mentre l'Italia e gli Stati Uniti erano in guerra. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia divenne un partner transatlantico forte e attivo che, insieme agli Stati Uniti, ha cercato d promuovere ideali democratici e cooperazione internazionale in aree di conflitto e conflitti civili. A tal fine, il governo italiano ha collaborato con gli Stati Uniti nella formulazione di politiche di difesa, sicurezza e mantenimento della pace. In base ad accordi bilaterali di lunga data derivanti dall'adesione alla NATO, l'Italia ospita importanti forze armate statunitensi di notevole importanza strategica: la caserma Ederle a Vicenza e Camp Darby a Livorno ospitano la United States Army Africa dell'esercito degli Stati Uniti; la base aerea di Aviano ospita il 31st Fighter Wing della USAF; mentre presso la base aerea di Sigonella, l'aeroporto di Napoli-Capodichino e a Gaeta opera la Sesta Flotta della marina militare statunitense. Gli Stati Uniti hanno circa 11.500 militari in servizio in Italia. L'Italia ospita il NATO Defense College a Roma. L'Italia è un partner leader nelle iniziative antiterrorismo, essendo un membro fondatore sia dell'UE che della NATO, e gli Stati Uniti e l'Italia cooperano nelle Nazioni Unite, in varie organizzazioni regionali e bilateralmente per la pace, la prosperità e la sicurezza. L'Italia ha un'ambasciata a Washington e consolati generali a Boston, Chicago, Detroit, Filadelfia, Houston, Los Angeles, Miami, New York, San Francisco, un consolato a Newark, oltre ad un'estesa rete consolare dipendente dai consolati principali. Gli Stati Uniti d'America hanno un'ambasciata a Roma a Villa Taverna, tre consolati generali a Firenze, Milano, Napoli e un consolato onorario a Trieste. Entrambi i Paesi sono membri dell'OSCE e della NATO. Oltre a stringere legami governativi, economici e culturali, secondo i sondaggi di opinione globali di Pew Research, l'Italia è una delle nazioni più filo-americane al mondo, con il 70% degli italiani che vede gli Stati Uniti favorevolmente nel 2002, passando al 78% nel 2014. Secondo il Global Leadership Report degli Stati Uniti del 2012, il 51% degli italiani approvava la leadership americana sotto l'amministrazione Obama, con il 16% di disapprovazione e il 33% di incertezza. Dall'altro lato, molti americani hanno anche una visione favorevole dell'Italia, con oltre il 70-80% di americani che vedono l'Italia come paese preferito. Dal 7 marzo 2016 l'ambasciatore italiano a Washington D.C. è Armando Varricchio, mentre l'ambasciatore statunitense a Roma è, dal 2017, Lewis Eisenberg.
La Costituzione degli Stati Uniti d'America è la legge fondamentale degli Stati Uniti d'America. Il testo, che originariamente comprendeva sette articoli, delinea la struttura di governo nazionale. I suoi primi tre articoli incarnano il concetto democratico basilare della separazione dei poteri, per cui il governo federale è diviso in tre rami: il potere legislativo, costituito dal Congresso degli Stati Uniti (articolo I); il potere esecutivo, composto dal Presidente degli Stati Uniti d'America e dal suo gabinetto di governo (Articolo II); e il potere giudiziario, composto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America e da altri tribunali federali (Articolo III). L'articolo IV, l'articolo V e l'articolo VI incarnano i concetti del federalismo, descrivendo i diritti e le responsabilità delle legislature dei singoli stati federati degli Stati Uniti d'America, e della loro relazione col governo federale e il processo condiviso di emendamento costituzionale. L'articolo VII stabilisce la procedura successivamente utilizzata dalle originali Tredici colonie per la ratifica. La Costituzione venne completata nel settembre 1787 dalla convenzione di Filadelfia e ratificata nel giugno 1788. Entrò in vigore nel marzo 1789 e da allora è stata modificata 27 volte, per soddisfare le esigenze di una nazione che è profondamente cambiata nel corso dei secoli. In generale, i primi dieci emendamenti, noti collettivamente come Bill of Rights (la "Carta dei Diritti"), offrono protezioni specifiche per le libertà e la giustizia relative agli individui e pongono restrizioni ai poteri del governo. La maggior parte dei diciassette emendamenti successivi ampliano ulteriormente le protezioni dei diritti civili individuali. Altri affrontano questioni relative all'autorità federale o modificano i processi e le procedure del governo. Tutte e quattro le pagine della Costituzione originale sono scritte su pergamena.Secondo il Senato degli Stati Uniti: "Le prime tre parole della Costituzione—«We the People» ("Noi, il Popolo")—affermano che il governo degli Stati Uniti esiste per servire i suoi cittadini. Per oltre due secoli la robusta Costituzione è rimasta in vigore perché i suoi autori hanno sapientemente separato ed equilibrato i poteri dello stato così da salvaguardare gli interessi della maggioranza, i diritti delle minoranze, delle libertà e dell'uguaglianza, del governo federale e di quelli dei singoli stati". È la prima, e più antica, costituzione scritta e codificata in vigore ancora oggi e la sua stesura ed entrata in vigore hanno segnato un momento di enorme importanza nella storia della democrazia che ha influenzato le successive costituzioni di molte altre nazioni.
L'ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti d'America (in inglese Ambassador of Italy to the United States of America) è il capo della missione diplomatica della Repubblica Italiana negli Stati Uniti d'America.
Le relazioni bilaterali tra Unione Sovietica e Stati Uniti d'America (1922–1991) furono successive alle relazioni bilaterali tra Impero russo e Stati Uniti (1776-1922) e precedenti alle moderne relazioni bilaterali tra Russia e Stati Uniti (1991–oggi). Le piene relazioni diplomatiche tra i due paesi ebbero inizio effettivamente nel 1933, per la reciproca ostilità tra le due nazioni che si allearono unicamente durante la seconda guerra mondiale per interessi comuni. Al termine del conflitto, si verificò tra le due potenze il fenomeno della Guerra Fredda, un lungo periodo di relazioni tese tra le due superpotenze che, fortunatamente, venne risolto con la distensione, evitando un nuovo conflitto di portata internazionale.
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2023-10-10T04:32:18.511Z