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Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La Basilicata (AFI: /baziliˈkata/), è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 549 754 abitanti con capoluogo Potenza. È, altresì, nota come Lucania, che fu la denominazione ufficiale dal 1932 al 1947, oltre ad identificare un'antica regione dai confini differenti che inglobava gran parte dell'odierno territorio.Confina a nord e a est con la Puglia, a nord e a ovest con la Campania, a sud con la Calabria, a sud-ovest è bagnata dal mar Tirreno e a sud-est dal mar Ionio. È divisa in due province: Potenza e Matera, e comprende 131 comuni. I residenti della Basilicata sono noti come lucani e, in forme meno diffuse, basilicatesi o basilischi.
Godrano (Kuṭṛànu in siciliano) è un comune italiano di 1 148 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia. Esso si sviluppa, a 700 m s.l.m., ai piedi di Rocca Busambra e ai margini del bosco della Ficuzza; ha una superficie di 3.887 ettari per una densità abitativa di 30 abitanti per chilometro quadrato.
Sant'Agata de' Goti è un comune italiano di 10 849 abitanti della provincia di Benevento in Campania. Situato alle falde occidentali del Monte Taburno, confina con la provincia di Caserta. L'integrità paesaggistica del centro storico ha procurato a Sant'Agata de' Goti il soprannome di "perla del Sannio". Il comune è bandiera arancione del Touring Club Italiano e il centro storico da novembre 2012 fa parte del circuito de I borghi più belli d'Italia. Dal 2005 Sant'Agata de' Goti fa parte dell'Associazione nazionale città del vino.
Piana degli Albanesi (Hora e Arbëreshëvet in arbëresh, Chiana in siciliano) è un comune italiano di 5 958 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia. È situata su un altopiano montuoso e sul versante orientale del monte Pizzuta, prospiciente il lago omonimo. È il centro più importante e noto degli albanesi di Sicilia, nonché il più grande stanziamento arbëreshë, dove da secoli risiede la più popolosa comunità albanese d'Italia. Denominata fino al 1941 Piana dei Greci per il rito greco-bizantino professato dai suoi abitanti, è sede vescovile dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, circoscrizione della Chiesa Italo-Albanese, la cui giurisdizione si estende su tutte le chiese insulari di rito orientale. Nel corso dei secoli è stata annoverata fra i maggiori centri attivi e influenti degli italo-albanesi, tutelando e coltivando la memoria storica dell'antica madrepatria. Oltre a essere il fulcro socio-culturale, religioso e politico delle comunità arbëreshe dell'isola, ha mantenuto pressoché intatte le proprie peculiarità etniche d'origine. Nell'età moderna ha ricoperto un ruolo significativo per i moti rivoluzionari e risorgimentali relativi all'unità nazionale d'Italia, ai movimenti regionali dei Fasci siciliani dei lavoratori e alla questione della "Rilindja" nazionale albanese nella lotta di liberazione dal dominio turco-ottomano. Tra il 1944 e il 1945, durata cinquanta giorni, Piana degli Albanesi divenne una Repubblica popolare indipendente. È, inoltre, tristemente nota per la strage di Portella della Ginestra (1947). Contribuì notevolmente al progresso della cultura e della letteratura albanese con una nutrita schiera di intellettuali, avviando un decisivo processo della storia letteraria d'Albania. È considerata il luogo d'origine della letteratura arbëreshe, dove nacque la prima opera albanese della diaspora (1592), e iniziatrice - nei primi anni del ‘600 - della prima scuola europea nella quale si insegnava in lingua albanese. Nel 1903, inoltre, vi fu tenuto il terzo dei Congressi linguistici d'ortografia albanese, dove vennero dibattuti problemi linguistici, letterari e politici e si creò una Società Nazionale Albanese. Dalla cittadina provengono i fondatori delle cattedre di lingua e letteratura albanese di Napoli (1900) e Palermo (1933) e ha sede dal 1945 il Seminario Italo-Albanese, già a Palermo (1734). La sua antica tradizione musicale e canora bizantina fa parte del Registro Eredità Immateriali della Sicilia, istituito dalla Regione Siciliana e riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. L'amministrazione comunale utilizza nei documenti ufficiali anche l'albanese, ai sensi della vigente legislazione che tutela le minoranze etno-linguistiche.
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