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Autore principale: Gothein, Marie Luise
Pubblicazione: Firenze : L. S. Olschki, 2006
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Il Museo di Castelvecchio è uno dei più importanti musei della città di Verona, dedicato soprattutto all'arte italiana ed europea. Il museo venne restaurato e allestito con criteri moderni tra il 1958 e il 1974 da Carlo Scarpa, di cui divenne uno degli interventi più completi e meglio conservati. Esso si trova all'interno del complesso della fortezza scaligera di Castelvecchio, distribuendosi in circa trenta sale ed in relativi settori: scultura, pittura italiana e straniera, armi antiche, ceramiche, oreficerie, miniature e le antiche campane cittadine.
Il viadotto dell'industria sul fiume Basento, conosciuto anche come ponte sul Basento o ponte Musmeci, costituisce la connessione stradale tra l'uscita "Potenza Centro" sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza e le principali vie di accesso nella zona sud di Potenza. Attraversa il fiume Basento, due linee ferroviarie (Battipaglia-Potenza-Metaponto e Altamura-Avigliano-Potenza) e due strade principali della città, viale Guglielmo Marconi e viale del Basento, congiungendosi con via Nicola Vaccaro nel tratto terminale. Progettato dall'ingegnere italiano Sergio Musmeci a partire dal 1967, venne realizzato tra il 1971 e il 1976, concretizzando le teorie sul minimo strutturale del progettista, secondo cui “bisognava arrivare a delineare con una formula matematica una sola soluzione di natura statica per avere la certezza del migliore impiego, cioè il minimo peso, di una data struttura.L’opera “d’arte infrastrutturale”, può considerarsi tra le più rappresentative della cultura architettonica del XX secolo, in grado di anticipare temi e linguaggi della contemporaneità. Struttura complessa, organica, dalle forme inedite, realizza l’armonia tra ingegneria e architettura; la sua modernità fu commentata, in riferimento al suo progettista, da Bruno Zevi sull'Espresso nell'articolo: “Che artista, ha fatto un ponte!”. Per il celebre architetto e urbanista, il ponte Musmeci rappresenta l’esito di un “approccio creativo, che estrae dalla struttura le sue capacità espressive, fornendo un'informazione completa, limpida e affascinante delle funzioni cui risponde”.“In alto, l'impalcato è una linea diritta e sottile, una piastra leggermente inclinata verso la città; sotto, curiose forme tridimensionali che ricordano le creste di un gallo ruspante o i copricapi delle suore ospedaliere in certi sogni di Federico Fellini, un guscio sottile che danza continuamente e nello stesso modo, sulla punta delle dita, a sostenere l'impalcato e appoggiare a terra, una membrana in cemento armato dello spessore di 30 centimetri, aumentato leggermente sui bordi, disegnata per esprimere sforzi uniformi e di sola compressione… Il ponte inoltre sembra superare la dicotomia tra il mondo superiore della carreggiata e quello dei luoghi sottostanti: è il 'sotto' a essere lo spazio qualificato dall'infrastruttura, che riprende la fluidità e l'organicità del corso d'acqua e della natura”.
Il Rinascimento nacque ufficialmente a Firenze, città che viene spesso indicata come la sua culla. Questo nuovo linguaggio figurativo, legato anche a un diverso modo di pensare l'uomo e il mondo, prese le mosse dalla cultura locale e dall'umanesimo, che già nel secolo precedente era stato portato alla ribalta da personalità come Francesco Petrarca o Coluccio Salutati. Le novità, proposte nei primissimi anni del XV secolo da maestri quali Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio, non furono immediatamente accolte dalla committenza, anzi rimasero almeno per un ventennio un fatto artistico minoritario e in larga parte incompreso, a fronte dell'allora dominante gotico internazionale. In seguito il Rinascimento divenne il linguaggio figurativo più apprezzato e iniziò a trasmettersi anche alle altre corti italiane (prime fra tutte quella papale di Roma) e poi europee, grazie agli spostamenti degli artisti. Lo stile del Rinascimento fiorentino, dopo i primordi del primo ventennio del Quattrocento, si diffuse con entusiasmo fino alla metà del secolo, con esperimenti basati su un approccio tecnico-pratico; la seconda fase ebbe luogo all'epoca di Lorenzo il Magnifico, dal 1450 circa fino alla sua morte nel 1492, e fu caratterizzata da una sistemazione più intellettualistica delle conquiste. Segue un momento di rottura, dominato dalla personalità di Girolamo Savonarola, che segna profondamente molti artisti convincendoli a un ripensamento delle loro scelte. L'ultima fase, databile tra il 1490 e il 1520, è detto Rinascimento "maturo", e vede la presenza a Firenze di tre geni assoluti dell'arte, che tanto influenzarono le generazioni a venire: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio. Per il periodo successivo si parla di Manierismo.
Ferrara (Fràra ['fra:ra] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 132 350 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. Fu capitale del Ducato di Ferrara nel periodo degli Estensi, quando rappresentò un importante centro politico, artistico e culturale. Lo sviluppo urbanistico avvenuto durante il Rinascimento, l'Addizione Erculea, trasformò la città in un modello urbano che le valse il titolo di "prima capitale moderna d'Europa". Nel 1995 ottenne dall'UNESCO il riconoscimento di patrimonio dell'umanità per il centro storico e nel 1999 ne ottenne un secondo per il delta del Po e le sue delizie estensi. È sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). L'economia si basa storicamente sulla produzione agricola, ma possiede vari impianti industriali, in particolare nel settore petrolchimico, e un polo per la piccola e media impresa.
Il Rinascimento a Roma ebbe una stagione che va dagli anni quaranta del Quattrocento, fino al culmine nella prima metà del Cinquecento, quando la città papale fu il più importante luogo di produzione artistica dell'intero continente, con maestri che lasciarono un segno indelebile nella cultura figurativa occidentale quali Michelangelo e Raffaello. La produzione a Roma in questo arco di tempo non si basò quasi mai su artisti locali, ma offrì agli artisti forestieri un terreno di vasta sintesi e confronto in cui mettere a frutto le proprie ambizioni e capacità al meglio, spesso ricevendo incarichi estremamente vasti e prestigiosi.
L'architettura del paesaggio si occupa di pianificazione, progettazione e gestione degli spazi aperti e del paesaggio, alle diverse scale di intervento; le principali figure professionali che si occupano dell’architettura del paesaggio sono l'agronomo e l'architetto paesaggista.
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