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Autore principale: Gitermann, Valentin
Edizione: Rist
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1980
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'incendio di Mosca del 1812 scoppiò il 14 settembre 1812 a Mosca, nel giorno in cui le truppe russe e molti cittadini stavano abbandonando la città, mentre l'avanguardia di Napoleone Bonaparte entrava in città in seguito alla battaglia di Borodino. Il fuoco arse fino al 18 settembre, distruggendo circa tre quarti di Mosca.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
La battaglia di Austerlitz (in francese Bataille d'Austerlitz; in tedesco Schlacht bei Austerlitz; in russo Битва под Аустерлицем?, traslitterato Bitva pod Austerlicem; in ceco Bitva u Slavkova), detta anche battaglia dei tre imperatori, fu l'ultima e decisiva battaglia svoltasi durante la guerra della terza coalizione, parte delle guerre napoleoniche. Fu combattuta il 2 dicembre 1805 (11 frimaio, anno XIV del CRF) nei pressi della cittadina di Austerlitz (l'attuale comune di Slavkov u Brna nella Repubblica Ceca, nelle vicinanze di Brno) tra la Grande Armée francese composta da circa 73 000 uomini comandati dall'imperatore Napoleone Bonaparte e un'armata congiunta, formata da russi e austriaci, composta da oltre 85 000 uomini comandati dal generale russo Michail Illarionovič Kutuzov, con la collaborazione del generale austriaco Franz von Weyrother che era stato l'ideatore del piano di battaglia austro-russo. Dopo avere accerchiato e distrutto un'intera armata austriaca durante la campagna di Ulma, le forze francesi occuparono Vienna l'11 novembre 1805. Gli austriaci riuscirono a evitare ulteriori combattimenti fino all'arrivo dei rinforzi russi. Napoleone necessitava di una vittoria decisiva e, per attirare gli avversari sul terreno di battaglia da lui scelto nei pressi di Austerlitz, finse di trovarsi in difficoltà facendo ripiegare le sue avanguardie e indebolendo deliberatamente il suo fianco destro. I generali austro-russi concentrarono la maggior parte delle forze contro la destra francese, sguarnendo pericolosamente il centro del loro fronte, che subì il violento attacco di sorpresa del IV Corpo del Maresciallo Nicolas Jean-de-Dieu Soult. Dopo il crollo del centro nemico, i francesi poterono sbaragliare entrambi i fianchi dello schieramento nemico e costrinsero gli alleati ad una fuga disordinata, catturando migliaia di prigionieri. Francia e Austria conclusero un armistizio immediato cui seguì poco dopo, il 26 dicembre, la pace di Presburgo: il trattato poneva l'Austria fuori sia dalla guerra che dalla terza coalizione, confermando la perdita austriaca dei territori in Italia a favore della Francia e in Germania a favore degli alleati tedeschi di Napoleone. La cruciale vittoria ad Austerlitz permise a Napoleone di creare la Confederazione del Reno; di conseguenza il Sacro Romano Impero cessò di esistere nel 1806 con l'abdicazione di Francesco II dal trono imperiale. La battaglia di Austerlitz rappresenta il più grande successo raggiunto da Napoleone nella sua carriera militare e ha assunto una statura quasi mitica nell'epopea napoleonica. Grazie alla precisa esecuzione dell'audace ma ingegnoso piano dell'imperatore, i francesi conseguirono una vittoria schiacciante, e la battaglia è spesso celebrata come il capolavoro di Napoleone per l'abilità di cui egli diede prova e, per i risultati raggiunti, è stata paragonata alla battaglia di Canne, il famoso trionfo di Annibale.
La storia del Trentino, territorio situato in posizione mediana rispetto all'area mediterranea di cultura latina e l'Europa centrale germanica, ha contribuito nel passato e in epoca moderna a farne un'area di incontro fra civiltà diverse. Già parte dell'Impero romano (sede di un municipium), deve il suo assetto territoriale sostanzialmente all'istituzione del principato vescovile nell'XI secolo (che riprendeva in parte l'antica giurisdizione romana e del successivo ducato longobardo e della contea o marca carolingia). Parte del Sacro Romano Impero Germanico, dei regni napoleonici di Baviera e d'Italia, dell'Impero d'Austria e del successivo Impero austro-ungarico, divenne uno dei principali teatri di guerra durante il primo conflitto mondiale, a seguito del quale entrò a far parte del Regno d'Italia.
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